La guerra agli evasori

Pubblicato il 8 Gennaio 2012 alle 13:54 Autore: Alessandro Siro Campi

Gli evasori ed i ladri del fisco, sono come i terroristi che uccidono un paese, debbono diventare persone da esporre al pubblico ludibrio, nelle piazze, con di fronte cittadini onesti carichi di cesti di uova marce da tirare, in modo che il loro puzzo si possa sentire a chilometri di distanza.

La guerra agli evasori

Monti dischiara guerra agli evasori:

“So benissimo che è necessario evitare una pressione fiscale eccessiva e gli accertamenti devono essere rispettosi dei diritti individuali. Su questo come ministro dell’Economia vigilo e vigilerò, ma alla Gdf, all’Agenzia delle entrate e a chi con impegno e dedizione provvedono a che l’evasione finalmente si riduca, voglio dire il mio grazie e assicurare il mio appoggio  l’espressione ‘mettere le mani in tasca’ agli italiani è incompleta, perchè c’è chi, come gli evasori, mette le mani nelle tasche di altri italiani, i contribuenti onesti. È inammissibile che i
lavoratori compiano sacrifici mentre c’è una porzione importante di ricchezza che sfugge alla tassazione, accrescendo così la pressione tributaria su chi non può sottrarsi al fisco”

Anche la gente normale comincia a ribellarsi agli evasori: segnala Pippo la storia di Alessandro Rimassa racconta su facebook la sua denuncia contro un panettiere che si è rifiutato di emettere scontrini.
Dobbiamo tutti ribellarci fortemente a chi ci deruba evadendo le tasse. Come dice Speradisole

Gli evasori ed i ladri del fisco, sono come i terroristi che uccidono un paese, debbono diventare persone da esporre al pubblico ludibrio, nelle piazze, con di fronte cittadini onesti carichi di cesti di uova marce da tirare, in modo che il loro puzzo si possa sentire a chilometri di distanza. Ed ovviamente devono pagare fino all’ultimo centesimo rubato. E’ colpa loro se io, come tanti, siamo costretti a pagare un ticket sanitario, è colpa loro se siamo costretti a pagare di più la benzina, è colpa loro se siamo costretti a pagare di più l’asilo dei nostri figli, il  gas, la luce, l’acqua di casa, e qualunque altro servizio pubblico. E’ colpa loro se questo paese va a fondo. Ci si chiede come mai paesi come la Germania e la Francia stanno meglio di noi. E’ ovvio in quei paesi pagano le tasse e non esistono partiti che proteggano gli evasori fiscali e neppure protestano se gli agenti del fisco ne beccano casualmente qualcuno. Da noi c’è un’epidemia, un morbo pestilenziale seminato dalla mentalità di anni ed anni di Pdl al governo.

E dobbiamo resistere e rispondere in modo deciso alle sirene della destra italiana amica degli evasori:

Invece di essere contenti che Cortina D’Ampezzo, grazie alla presenza dei finanzieri, probabilmente anche belli, garbati ed eleganti, ha registrato un aumento enorme di vendite di gioielli, di prodotti di lusso, opere d’arte, registrando peraltro un pienone nei ristoranti, (quello che vedeva Berlusconi), si sono lamentati moltissimo.

Cicchitto, dapprima si è dimostrato “orripilato” per gli “inaccettabili controlli ideologici” e poi, vedendo che l’ideologia aveva trovato radici, dolendosi comunque per l’assenza di “sobrietà e riserbo” dell’Agenzia delle Entrate. Come dire, pazienza per i controlli e per i disagi che tali controlli hanno causato ai villeggianti e vacanzieri, ma c’era proprio bisogno di farlo sapere a tutti?

Il leghista Fugatti se l’è presa con la demonizzazione della ricchezza, con il furore ideologico ed il terrorismo psicologico  e l’allarmismo recessivo che tali controlli possono causare, senza minimamente pensare che gli evasori sono ladri e ladroni dei beni altrui e che derubano la gente onesta che paga le tasse regolarmente e tutte.

Ci si è messa anche la Gelmini dei neutrini, che dice testualmente: “l’idea che la ricchezza sia un male, fondamento ideologico della sinistra radicale, non credo possa essere condivisa da un esecutivo che fonda la sua maggioranza sul Pdl” , dimostrando la sua profonda acredine ideologica contro la sinistra e difendendo la ricchezza derivante dall’evasione fiscale.

Persino il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi si è dimostrato addolorato, ma forse cambierà idea quando finalmente realizzerà il fatto che i villeggianti e vacanzieri accorsi nel suo paese, hanno fatto il pieno di tutto, si sono bevuti litri e litri di aperitivi, ed hanno sgranocchiato quintali di casunziei, strudel, torte di mele. In più si sono fatti anche la pulizia del viso.

perché ha ragione Gramellini quando dice che:

La linea l’hanno data Fabrizio Cicchitto e Massimo Boldi, uno dei quali è un comico, anche se non ricordo più chi. Stanare i nullatenenti con Porsche al seguito è un comportamento da Stato di polizia. Come no? Negli Stati Uniti li mettono in galera, ma evidentemente laggiù c’è una dittatura. Non solo: secondo Boldi (o Cicchitto?) si tratterebbe di un colossale abbaglio, perché gli evasori di Cortina sono poveracci che affittano il lusso a rate. Che storia commovente. Ci chiederanno una colletta per pagare il leasing della fuoriserie?

Ormai questa tecnica di difesa dell’indifendibile ha raggiunto vette da far impallidire i sofisti dell’antica Grecia. Se uno viene intercettato mentre truffa, loro non si indignano per la truffa, ma per l’intercettazione. Se ti lamenti di chi ha svaligiato una banca, ti rispondono: parli proprio tu che ai tempi dell’asilo rubasti lo zucchero filato? Se la Finanza bussa a Cortina, si scandalizzano perché non è andata a Capri: forse perché a Capodanno non c’era lo stesso numero di turisti, essendosi dimenticati di sparare la neve artificiale sui faraglioni? Se si cercano i soldi disonesti dove ne girano di più, si strilla contro la caccia al ricco. E se Monti cerca di stanare gli evasori, lo si accusa di non averne titolo, dato che a Capodanno ha mangiato il cotechino a Palazzo Chigi. Assistiamo al delirio scomposto di gente che ha perso il contatto con i propri elettori e lettori. Dovrebbero sapere che al piccolo borghese che vota Lega o Pdl i furbetti di Cortina stanno sulle scatole. Persino più che a qualche corifeo della sinistra, che magari a Cortina ci è pure andato.

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L'autore: Alessandro Siro Campi

Alessandro Siro Campi nasce nel 1975. Si laurea nel 2000 in Ingegneria Informatica e consegue il dottorato nel 2004. Dal 2005 è ricercatore presso il Politecnico di Milano dove si occupa di Web e di interrogazioni e mining dei dati. Il suo blog personale è Alesiro
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