Se (non) telefonando…

Pubblicato il 28 Gennaio 2010 alle 11:00 Autore: Fabio Chiusi
Se (non) telefonando…

Per Il Giornale denunciare delle pressioni dimostra che non vi sono pressioni. La prova? Le parole pronunciate a New York dal presidente della RAI Paolo Garimberti in occasione del quarto Italian Fiction Week:

Una delle ragioni per cui cerco di evitare le telefonate di Berlusconi è che si lamenta sempre del fatto che il servizio pubblico è contro di lui. È vero. È una reazione di indipendenza contro le pressioni del governo.

Che tradotte da Gian Maria De Francesco significano:

Chi se le sarebbe aspettate queste parole da Garimberti? Chi si sarebbe aspettato che Berlusconi non ingerisse sulle scelte del presidente?

Bisognava attendere che i vertici Rai «emigrassero» a New York per scoprire una verità che la gazzarra dipietristica-democratica non perde occasione per negare: il premier Silvio Berlusconi non interferisce sull’indipendenza di Viale Mazzini e, soprattutto, i programmi della tv pubblica sono a senso unico, ovviamente contrario all’orientamento di Palazzo Chigi.

Per la cronaca, anche la seconda affermazione non ha niente a che vedere con quanto detto da Garimberti. E cioè:

C’è un paradosso nella Rai di oggi: ci sono più programmi anti-Berlusconi che pro Berlusconi.

Due corsie, dunque. Di cui una “preferenziale”, se si vuole, ma non un senso unico.

E poi non basta non sentirsi al telefono (“Berlusconi mi ha chiamato due volte in otto mesi”) per essere indipendenti o “liberi” (ma quando l’ha detto?). Se così fosse, ad esempio, De Francesco (me lo auguro) non avrebbe imputato a cuor leggero la “imbarazzante ammissione” alla “necessità di non indispettire la parte politica alla quale Garimberti è vicino, e cioè il centrosinistra”. Non avrebbe letto il concetto di “non ingerenza” in quello di “pressioni”. E forse non avrebbe “dimenticato” di riportare la risposta dell’intervistatore Neal Shapiro, del servizio pubblico statunitense, che invece il Fatto Quotidiano annota: “Obama non mi ha telefonato“.

Se certe cose succedono solo a New York, come conclude Il Giornale, certe altre sembrano essere tipicamente nostrane.

 

Blog dell’autore: ilnichilista.wordpress.com

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