Camera: abolito il reato di clandestinità e depenalizzata la coltivazione di cannabis

Pubblicato il 2 Aprile 2014 alle 17:48 Autore: Daniele Errera
clandestini della Libia

Dopo anni ed anni che se ne parlava, finalmente, il reato di clandestinità è stato abrogato. La Camera dei Deputati ha dato il semaforo verde con 332 voti favorevoli e 104 contrari.

Chi sono i 104? Lega Nord, ma c’era da aspettarselo, Fratelli d’Italia di La Russa e Meloni e il Movimento 5 Stelle. I padani hanno tentato l’ostruzionismo (espulso dall’aula Massimiliano Fedriga per aver occupato i banchi dell’esecutivo esponendo un cartello anti Alfano) contro quella norma fortissimamente voluta da loro durante il Governo Berlusconi IV, quando Roberto Maroni era titolare del Ministero dell’Interno. Matteo Salvini, segretario della Lega, scrive in una nota come “aiutano i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arrestano chi vuole l’indipendenza. Siamo alla follia. Se lo Stato pensa di fare paura a qualcuno, sbaglia”.

La norma approvata quest’oggi a Montecitorio, tuttavia, non parla solo ed esclusivamente di immigrazione. Infatti la “Delega al Governo in materia di depenalizzazione, sospensione del procedimento con messa alla prova, pene detentive non carcerarie, nonché sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili” (questo è il titolo) prevede tre vie: “i domiciliari come pena principale, la depenalizzazione, la messa alla prova”. Anzitutto vi è una delega al Governo per studiare pene alternative, ovvero gli arresti domiciliari per i reati da scontare in carcere tra i 3 e i 5 anni. Viene depenalizzata, oltre che il reato di clandestinità, anche la coltivazione della cannabis.

lega nord protesta anti alfano

Circa la “messa in prova”, questo è un istituto che consiste nei lavori socialmente utili, sotto servizi sociali, al posto della pena detentiva. Riguardo gli “irreperibili”, qualora l’imputato sia irreperibile, il magistrato sospende il processo continuando comunque ad acquisire le prove non rinviabili. Anno dopo anno, dispone nuove ricerche dell’imputato. La prescrizione viene, ovviamente, sospesa. Poi, se le ricerche invece avranno esito positive, il giudice fisserà una nuova udienza dando corso al processo.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
Tutti gli articoli di Daniele Errera →