Ballarò minuto per minuto 24/01/2012 [diretta]

ballarò

Amici della grande politica,  benvenuti ad una nuova ed entusiasmante puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Dopo intere puntate dove il tecnicismo la faceva da padrone, questa sera nello studio di Giovanni Floris si prevedono scintille sul versante politico. E’ infatti il superministro Corrado Passera a rappresentare il governo Monti. Un ministro molto seguito a causa della sua presunta volontà di scendere in campo nell’agone politico a tutti gli effetti. Contro chi dovrà battaggliare l’ex amministratore delegato di Intesa SanPaolo? Contro un pezzo da novanta dell’intransigente opposizione leghista: Roberto Maroni, sempre più amato, nonostante i diktat bossiani, dalla base del Carroccio. Una sponda invece dovrebbe arrivare dal presidente dell’Api Francesco Rutelli, partner di quel Terzo Polo così amico del nuovo esecutivo.

Chiudono il cerchio di Ballarò l’imprenditrice Luisa Todini, il segretario della Uil Luigi Angeletti, la sociologa Chiara Saraceno e l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito.

Immancabili anche questa settimana i sondaggi di Nando Pagnoncelli e la copertina satirica di Maurizio Crozza.

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21.06 Inizia l’anteprima! E Giovanni Floris incomincia a mostrarci un cartello sulla Grecia che intende stanare pubblicamente i suoi evasori fiscali. 15 miliardi di euro. il 5% del Pil del paese. C’è pure l’ex presidente del Paok Salonicco, squadra che a febbraio affronterà l’Udinese in Europa League. Poi si parla di Fmi con un cartello, il 23, e sul mistero legato alle frasi dei suoi membri. Per Washington nel 2012 si decresce del 2,2%. E anche il 2013 sarà a segno meno.

21.09 Poi si passa ai rendimenti, con quelle decennali che si attestano sul 6%. Poi parte un servizio di Alessandro Poggi sugli scioperi dei tir. Con casertani che provano a colloquiare con camionisti polacchi in un improbabile inglese. “Devono abbassare tasse, gasolio e autostrada”. Poi ci si sposta sotto Palazzo Chigi con pensionate che non credono in Monti. Corrado Clini invita tutti alla conferenza stampa. State tutti sereni. Poggi continua a porre a Monti domande poche specifiche. Poi un breve viaggio nello sciopero dei tassisti. Berlusconi vuole riprendersi le posizioni governative. Terzi, in gioventù vicino alle posizioni dell’Msi, ritiene che la sua sia una presa di posizione autorevole. La domanda a Passera ben fa capire l’andazzo della puntata. Maroni dichiara di essere ancora della Lega. Notiziona. Ma ora l’anteprima si avvia alla conclusione. Attendiamo l’inizio della puntata. E aspettiamo Maurizio Crozza.

21.22 Parte Crozza! Che vuole parlare con Corrado Passera. Se è tutto bloccato come ha fatto ad arrivare a via Teulada? Ormai nei supermercati fanno l’asta. A Napoli e a Roma non si percepisce la differenza dello sciopero dei taxi. Tempi duri per il paese. Ma almeno la simpatia di Silvio anestetizzava tutti. “Tutti hanno un elettorato”. Auree parole.

21.26 Anche Rutelli ha un suo elettorato. Microscopico, ma c’è. E parte con Zichichi. “Newton, riferendosi all’elettorato di Rutelli, disse: eppur non si muove”. Anche Maroni ha il suo elettorato, ma non ci può parlare. “Maroni è un leghista tecnico”. E rispunta la foto di Bersani a via degli Specchi. “Siam mica qui  a farci la barba con la schiuma della birra”.

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21.31 Crozza critica il vescovo della sua città che, solo oggi, avrebbe ricordato come evadere le tasse sia un peccato. Ci sono 7.500 evasori e all’inferno intendono soppalcare. Ma  non si era detto stop a tutti i condoni? Poi riparte un servizio di Poggi sul dramma della disoccupazione.

21.34 Un servizio che fa capire come il futuro delle nuove generazioni sia meno roseo di quello dei loro padri. Intervista ad una giovane laureata in lettere che non trova lavoro e la madre che non sa proprio come aiutarla. Passera deve confrontarsi con questa dura realtà esposta nel servizio. Il ministro ricorda come ci troviamo in recessione da molti mesi, lo aveva ricordato al centro studi di Confindustria, e ciò non aiuta anche perchè porta a sfiducia e timore. Un disagio occupazionale di questo tipo rischia di frenare il paese.

21.39 Sostanzialmente Passera rispolvera la sua vecchia tesi, dal sapore keynesiano, di utilizzare la leva infrastrutturale per creare riforme di carattere strutturale. Per Maroni però anche se si è d’accordo sulla diagnosi vi è un problema di terapia. E l’ex titolare del Viminale in giro vede solo tasse. La fase 2 del resto è ancora ignota in quanto il decreto è stato firmato solo qualche ora fa. Nel vecchio esecutivo non c’erano le situazioni per agire diversamente però.

21.46 Corrado Passera replica al ministro ricordando come anche nel decreto SalvaItalia in realtà ci siano misure per la crescita e per l’impresa. Di conseguenza la fase 2 è stata anticipata dalla fase 1. Passera cerca il piccolo scontro con Maroni con un “non diciamo cose che non stanno in cielo ne in terra”. Il governo del resto è in carica solo da tre mesi. Antonio Polito segnala come il processo di liberalizzazioni e lo sciopero dei trasporti non riducono di molto la fiducia nei confronti del governo tecnico. Ma l’assenza del canale partitico porta ad un impatto diretto tra esecutivo e società e ciò rischia di essere una partita delicata.

21.52 Francesco Rutelli continua a perorare la causa del sostegno del Terzo Polo al governo tecnico. “Io ero in Sardegna qualche giorno fa”. In qualche resort?  L’ex sindaco di Roma però da a ragione a Maroni in quanto moderato posato a differenza dei colleghi del Senato e dei loro numeri circensi.

21.57 Parte poi una breve intervista a Michele Serra che segnala come in realtà si stia facendo più politica adesso di quando c’era un governo “politico”. “Pubblicità. Poi le cambiali”. Afferma Floris.

22.03 Riparte il programma con un servizio sul recupero crediti e sulle professioni legate a questa attività. I problemi sui mutui portano a situazioni esasperate anche sul fronte assicurativo. Anche nel mercato del centro di Milano le cose non vanno meglio.

22.08 Ora tocca al segretario dell’Unione Italiana del Lavoro Luigi Angeletti a cui viene chiesto come si rapporta con questo esecutivo “strano”. Per il sindacalista la manovra del governo ha aumentato la recessione. Inizialmente però sbaglia e dice “inflazione”, mentre già qualcuno pensava che l’uomo di Greccio si fossa spostato da “Socialismo e Libertà” al club di Chicago. La Bce un tempo chiedeva riforme strutturali tra cui quella previdenziali. Ma pagano sempre i soliti.

22.15 Il governo rischia di essere vittima del suo successo. “Stia sereno, non sarà così” afferma laconicamente Passera. E’ proprio un politico! Angeletti critica la Fornero e la sua idea di dare vita alla concertazione online. “E’ lei ha rosicato?” chiede Giovanni Floris sorprendendo i più. Il dialogo sorprendente continua con Passera che dice al leader  Uil “Fermo lì!” e Angeletti che cita il premio Oscar al miglior film straniero del 1950. Incredibile.

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22.20 Parte poi la consueta rassegna stampa estera. Niente di nuovo sul fronte occidentale. Ne approfittiamo per la nostra…

Nota di colore: si inizia con una grande sorpresa, ovvero il padrone di casa Giovanni Floris senza gessato ma con una giacca nera, alla quale abbina una camicia bianca ed una cravatta blu scura con pallini gialli. Stile inevitabilmente sobrio per Corrado Passera, che si presenta con una giacca blu scura ed una cravatta blu con pallini gialli, al contrario di Roberto Maroni che presenta il classico look d’ordinanza da Leghista, a base di giacca nera, camicia bianca e soprattutto cravatta verde. Look abbastanza colorato per Luigi Angeletti: per lui giacca gricia, camicia bianca con strisce rosa e cravatta a strisce diagonali blu e bourdeaux. L’accoppiata femminile Saraceno – Todini presenta rispettivamente un abito rosso (la prima) e nero (la seconda), mentre Francesco Rutelli abbina alla giacca nera una cravatta verde (ohibò, che si sia fatto Leghista?) ed una camicia bianca con strisce verdi.

22.24 Chiara Saraceno per una volta non è in collegamento da Berlino con tanto di Porta di Brandeburgo alle spalle. Ricorda come anche i partiti e i sindacati abbiano responsabilità dirette. E sopratutto evidenzia come molti membri del governo in realtà non siano professori universitari. La diseguaglianza è aumentata del resto. Poi tocca a Luisa Todini che con ansia aspettava il suo turno. L’ex parlamentare europea si scaglia contro il sindacato, prima della pubblicità e delle liberalizzazioni.

22.31 Riparte il programma con i risparmi dovuti alle nuove liberalizzazioni. Interessante la storia della signora che rinuncia alla sua privacy per farsi installare una scatola nera sull’autovettura.

22.38 Un servizio dovuto ma dalla rara noia.

22.42 Ora tocca a Roberto Maroni che nega frizioni nella Lega. Del resto il Carroccio è nettamente all’opposizione e ciò dovrebbe unire il partito. Questo esecutivo tra l’altro subisce moltissimo pressioni dall’esterno perchè il sistema istituzionale del nostro paese è eccessivamente antiquato. Non si spiega altrimenti il fatto che le banche e le assicurazioni siano stati salvati. Il Carroccio è pronto a sostenere liberalizzazioni tese a favorire gli enti locali. Ma il problema è la crescita dell’economia. Non può mancare citazione da Luca Ricolfi.

22.47 Passera elogia il Parlamento e dice che ci si sta rapportando bene. Sulle banche l’ex ad ricorda come la concorrenza degli ultimi anni porta ad una revisione del tema nel suo complesso. Cita mutuionline.it. Poi elogia il potenziamento dell’Antitrust, la nascita (non immediata) dell’autorità dei trasporti ecc…

22.52 Parte poi un servizio Marzia Maglio con sottofondo la Carmen di Georges Bizet. Un elogio all’usufrutto. Roba perversa. “L’Italia è bella ma ognuno cerca una seconda strada per uscire”. I cash dog vanno di moda. Dopo la loro performance da Piero Chiambretti ora appaiono anche in un servizio di Ballarò.

22.58 Rutelli elogia le liberalizzazioni ma sprona l’esecutivo e il ministro dello sviluppo e delle infrastrutture a impegnarsi di più su banche e lavoro. Ennesimo cartello sui risparmi e poi la palla ripassa ad Angeletti che ricorda, nonostante i sindacati abbiano supportato le liberalizzazioni, che il governo doveva fare di più su quelle società pubblica a disposizione dei comuni che erogano servizi.

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23.04 Antonio Polito evidenzia come Monti mediaticamente si stia battendo moltissimo contro il tema dell’evasione fiscale: da Cortina alle mani nelle tasche degli italiani. E in ogni caso un’operazione lunga e occorre ancora del tempo per assistere a dei risultati. Il ministro in studio allora subito ricorda come anche su questo fronte le varie misure sono di carattere pseudo-strutturali.

23.08 L’esecutivo intende anticipare i pagamenti nei confronti della pubblica amministrazione rispetto ai temi stabiliti dai regolamenti europei. Un’idea solo i titoli di stato, che però aumenterebbero il debito. Idem per i soldi della Cassa Depositi e Prestiti di Franco Bassanini.

23.13 Partono i sondaggi di Nando Pagnoncelli! Le liberalizzazioni vengono comunque apprezzate dal 53% degli intervistati. I più colpiti? Per gli italiani gli autotrasportatori e i tassisti.

23.16 Per il 73% degli italiani l’Europa riuscirà a salvarsi. Il 62% degli elettori teme un ritorno di Berlusconi. L’11% ci crede. Maroni non risponde a questa domanda. Mica è del cerchio magico!

23.18I partiti: Pd 28.4%, PdL 22.2%, Lega Nord 10.3%, Idv 8.5%, Udc 8%, SeL 7.9%, Grillo 4.6%, Fli 3.6%, Fds 2.2%.

23.20 Oggi come oggi un governo guidato da Monti batterebbe un esecutivo guidato da qualsiasi altro leader di partito. Questo governo piace al 58%. Il 27% non indica nessun premier, Monti al 21%, Berlusconi, Bersani e Vendola all’11% a livello di popolarità. Passera al 2%.

23.24 Passera si sta divertendo in questa esperienza. Ma il sentiero non è ancora chiaro. La Saraceno evidenzia che questo esecutivo senz’altro danneggia i partiti. Ma c’è ancora tanto da fare. Per Polito Monti sta sanando la fine della Seconda Repubblica. La Todini si lamenta perchè coi bot ci dovrebbe pagare troppo tasse.

23.29 Anticipazione di Bertolino e poi Floris lancia il cartello più interessante: quello che ricorda di pagare il canone Rai. Passera risponde all’ultima domanda sul concorso di bellezza riguardante le frequenze televisive. Svincola la domanda ricordano il congelamento del tutto per novanta giorni. Maroni invita a decidere subito evidenziando gli aspetti neo-anti-berlusconiani dell’attuale Carroccio.

Ma Floris parte col suo “alè” e termina la puntata.

Dopotutto, domani è un altro giorno.


Dopotutto, domani è un altro giorno.