Ballarò minuto per minuto 31/01/2012 [diretta]

ballarò

Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Puntata quasi tutta incentrata sui temi economici quella condotta stasera, come ogni martedì, da Giovanni Floris.

Gli ospiti di punta infatti saranno il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua e il sottosegretario ai rapporti col parlamento Giampaolo D’Andrea. Quest’ultimo potrà svolgere nel corso della serata l’interessante ruolo di tramite tra il mondo “dei tecnici” e quello “dei politici” (D’Andrea è un esponente del Pd).

Il Partito Democratico invece schiera in campo il suo vicesegretario Enrico Letta, tra i più entusiasti del nuovo esecutivo Monti tra i democrats. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno invece rappresenterà il Popolo delle Libertà.

Chiudono il quadro Serena Sorrentino della segreteria Cgil, il direttore generale di Conad Francesco Pugliese e l’autorevole economista francese Jean-Paul Fitoussi.

Anche questa sera sono previsti i sondaggi dell’Ipsos di Nando Pagnoncelli. E la copertina satirica di Maurizio Crozza.

PER SEGUIRE TUTTE LE NOSTRE DIRETTE DIVENTA FAN SU FACEBOOK

|||||||| PREMI F5 O CLICCA QUI PER AGGIORNARE LA PAGINA E SEGUIRE LA DIRETTA  ||||||||

21.05 Inizia la puntata e subito arrivano quei dati demoscopici che ci piacciono tanto. Il 54% degli italiani resterebbe in Italia. Ma solo un giovane su 3 ha fiducia nel bel paese. Poi parte un servizio di Andrea Scazzola che intende “iniettare ottimismo”. Si parla di un italiano che dalla provincia di Sassari e diventato collaboratore dei governi Blair e Brown. Che terza via!

21.09 L’eroico sardo-inglese elogia il 24. Nel senso del voto universitario. In questo modo si è laureato in tempo. E ciò che gli è servito. Poi si torna in studio e parte il cartello 13 sui dati della disoccupazione usciti oggi. Poi si parla della forbice tra gli aumenti del tasso d’inflazione e il calo delle retribuzioni. Successivamente altri cartelli ci espongono le caratteristiche del redditometro. Poi Giovanni Floris presenta gli ospiti. Non ci sono sorprese se escludiamo il sempiterno tributarista Raffaele Lupi. Pubblicità, e poi sarà Maurizio Crozza.

(per continuare la lettura cliccare su “2”)

21.17 Parte Maurizio Crozza! Anche Crozza sente gli effetti della settimana più fredda degli ultimi 27 anni! Anche i proprietari dei locali milanesi hanno dovuto esclamare “che giornata di merla!”. Dopo Cortina e via del Corso i finanzieri visitano location molto suggestive. “Un miracolo così a Milano non si vedeva dai tempi del neorealismo”.

21.22 Poi tocca agli stipendi dei politici. E a Luigi Lusi con “aveva una casetta piccolina in Canada”. Un tempo per finanziare il partito c’era l’autotassazione, ora c’è l’auto blu. Ma non è mai tempo per i “rimorsi elettorali” in casa Pd. L’Italia è una Repubblica democratica fondata sulla ricerca del lavoro. E Napolitano non è uno sfigato perchè si è laureato sotto i 90 anni. Martone ha corretto il tiro.

21.25 Parte un servizio di Poggi che inizia da ad intervistare una dipendente dello stato con tanto di villino nel quartiere Nomentano. Poi si passa al quartiere Marconi dove si intervista il marito della coordinatrice del circolo Pd del quartiere Marconi.

21.28 Il figlio della dipendente statale si autodefinisce “fortunato”, quello dell’impiegato di Marconi non potrà partecipare al viaggio in Grecia a causa dei tumulti nel paese ellenico. Poi si torna in studio e Enrico Letta ha il compito di spiegare che cos’è il fiscal compact. La parte eccedente al 60% di indebitamento va ridotta di un ventesimo all’anno. L’immagine del trio Monti-Merkel-Sarkozy che esce dalla saletta dopo un vertice a tre è molto significativa.

21.35 Serena Sorrentino segnala come queste misure rischiano di creare danni nei confronti delle parte più svantaggiate della popolazione. Hanno pagato solo redditi fissi e lavoratori. La pressione fiscale è altissima, quasi al 50% del prelievo fiscale, e i dati sul costo delle manovre sono insostenibili.

21.39 Francesco Pugliese ha l’arduo compito di spiegare la crisi attraverso l’occhio del bancone del supermercato. Tra un semestre e l’altro rischia di esserci molta differenza. Interessato lo spiccato accento parigino del presidente della Conad. Le creme spalmabili a base di nocciola subiscono un aumento vertiginoso. In pratica, la Nutella diventa colazione. Il pesce cala e aumenta il tonno in scatola. Che dati, manco Pagnoncelli!

21.43 Pugliese segnala come la sfiga sia un elemento complessivo che non riguarda solo i singoli, ma qualche milioni di abitanti. Il Presidente dell’Inps Mastrapasqua segnala l’alta gamma di competenze del suo istituto. Cose che portano a non assistere a scene drammatiche nel nostro paese, considerando che il tema dell’assistenza e della previdenza è competenza di un singolo ente che pare sia ora oggetto d’interesse da parte di studiosi stranieri.

21.46 L’Inps adesso manda anche gli sms sulla cassa integrazione. Messaggi non molto piacevoli da ricevere. La sindacalista fa notare che non serve l’sms, la differenza la si nota in busta paga. Poi a Alemanno fanno una domanda sul patto europeo? Non è che rispolvera quella vecchia idea dell’Europa sociale dei popoli? Interessante il fotto che non scrivano in sovrimpressione “Gianni Alemanno sindaco di Roma” ma “Gianni Alemanno PdL”.

21.50 Giampaolo D’Andrea, memore di quando da senatore della Margherita rompeva l’anima al vicepresidente Calderoli, incomincia ad elogiare l’operato del governo e esclude una manovra correttiva. Fitoussi parla in collegamento da Parigi. E in italiano. Sostiene che il trattato della giornata di ieri da molta soddisfazione alla Germania nel rigore.

21.55 Parte ora un servizio sulla decrescita e viene fatta sentire un estratto della canzone di Adriano Celenatano. Poi intervistano Sergio Latouche, ideatore della dottrina della decrescita. Poi pubblicità. Si ricomincia con l’evasione. A via Teulada.

(per continuare la lettura cliccare su “3”)

22.03 La puntata riparte con un servizio su Milano che “magicamente” vede aumentare la sua percentuale di scontrini fiscale. Poi ci si sposta all’estero: a San Marino. Paradiso fiscale da sempre. Il tutto ricorda quella canzone di Andrea Agresti chiamata “A delinquere” e quella strofa che recita: “Lui non paga più le tasse vuoi sapere tu il perchè? Si è fatto cancellare dal registro anagrafe”. Ma ora è il momento della…

Nota di colore: il padrone di casa Giovanni Floris, neanche a dirlo, presenta il suo solito gessato, stavolta di colore nero, che in quest’occasione abbina ad una camicia bianca nonchè ad un’insolita cravatta nera con vistosi pallini bianchi. Il Vicesegretario del Partito Democratico, Enrico Letta, indossa una giacca nera, una camicia bianca con discrete strisce celesti, nonchè una cravatta rossa con pallini bianchi, mentre il rappresentante del PdL, il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, presenta un look All Black (qualcuno penserà che sia un amarcord del suo passato politico) a base di giacca e cravatta nere abbinate ad una camicia bianca. Il rappresentante dell’Esecutivo, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giampaolo D’Andrea, presenta un look in perfetto stile Governo Monti, ovvero sobrio e misurato, nel suo caso rappresentato da una giacca grigia, una camicia bianca con strisce azzurre, ed una cravatta azzurra con decorazioni bianche. Il Presidente dell’INPS Mastrapasqua indossa una giacca nera con camicia bianca e cravatta nera con decorazioni rosse e verdi, mentre il Professor Lupi presenta un look molto chiaro, a base di giacca gricia, camicia bianca e cravatta celeste. Il rappresentante di Conad Francesco Pugliese, oltre ad una giacca grigia con camicia bianca e cravatta blu scura, presenta una spilla con la margherita simbolo della Conad, fatto che se nel suo caso ci può stupire non ci sorprende affatto nel caso di Serena Sorrentino, new entry della scuderia CGIL sulle scene di Ballarò, che presenta la classica spilla d’ordinanza del suo Sindacato su un abito nero. Chiude questa carrellata di abbigliamenti il più insolito di tutti, ovvero quello dell’Economista Fitoussi, che oltre ad una giacca nera ed una camicia bianca presenta una cravatta nera con vistose decorazioni floreali di color violaceo-azzurro. Alla faccia di chi ancora dice che i Francesi si vestono meglio degli Italiani.

22.10 Raffaello Lupi cita Goria ministro delle finanze nel 1993 e le aspettative sul redditometro, quando mai utopistiche. Bisogna partire dalla bottega. Ricorda il berlingueriano “ogni città, ogni quartiere, ogni strada”.

22.14 Lupi superstar, ci sta cercando di spiegare tutti i modi possibili per recuperare il gettito fiscale. Cita pure i compagni di scuola. Ci riuscirà entro la fine della trasmissione?

22.17 Mastrapasqua ne approfitta per evidenziare l’attività quasi di intelligence del suo istituto e cita ancora Goria, che si candida a diventare il politico della prima Repubblica più citato in questa stagione di Ballarò. Interessante notare come, dopo oltre un’ora di trasmissione, non sia ancora stata citata la parola “Berlusconi”.

22.20 Alemanno si mette a parlare di fisco, cornetterie e pasticcerie. Pugliese vede il bicchiere mezzo vuoto, Letta mezzo pieno. E punta sulla moneta elettronica. Perchè più denaro contante gira più c’è il rischio di evasione fiscale. Occorre però una rivolta culturale per far capire che non si avvelena il pane dei figli. Poi parte un servizio sulla benzina e sui serbatoi.

22.25 Seimila euro a settimana di benzina al porto di Anzio non sono molto convenienti. Poi si passa in una casa privata dove vige l’austerità, ma ci sono molte arance.

22.30 Serena Sorrentino si impappina su una percentuale legata alla ricchezza in mano alle famiglie italiane. A tratti sembrava Rick Perry che non si ricordava i dicasteri da abolire. La Cgil vuole un incontro col governo per sostenere i consumi e creare occupazione. Perchè è quella giovanile ad essere la vera anomalia.

(per continuare la lettura cliccare su “4”)

22.34 Per Pugliese bisogna ancora aspettare i decreti attuativi per quanto riguarda. “Io sono pugliese”. E si era notato… Indirettamente segnala che il sindaco di Roma è nato a Bari e cita la Gazzetta del Mezzogiorno.

22.38 Tocca al tandem D’Andrea-Alemanno, mentre Fitoussi ricorda che sotto sotto Italia e Stati Uniti d’America non sono poi tanto diversi. L’Italia ha un Pil più basso del ben il 3% rispetto al 2007. La tentazione di urlare “vorrei una stonsa!” è tantissimo. Ma ora pubblicità.

22.45 Marza Maglio ci mostra come si pagano le prime pensioni del governo Monti. Una pensionata si lamenta del fatto che nemmeno ha la possibilità materiale di dare una mano a suo figlio. E si risparmia anche sulle cibarie. E rispunta la tanto vituperata social card. Certe persone nemmeno se ne erano accorti della sua esistenza.

22.50 Enrico Letta evidenzia l’importanza della lotta alla povertà. Il vicesegretario del Pd ha sempre avuto dubbi sulla social card. Meglio puntare sulle pensioni minime. Il problema è che non ci sono più soldi e non c’è più crescita. Senza questo pressupposto ci saranno solo lotte per chi dovrà rimetterci più danaro.

22.54 Mastrapasqua grazie a questa manovra può bearsi di un organismo solido e sano. La riforma delle pensioni italiane è la migliore a livello europeo e anche quella più strutturale. La Cgil però evidenzia il senso d’incertezza che colpisce gran parte della popolazione.

22.59 Parte un servizio pre-intervento di Alemanno sulle case popolari di Laurentino. Le case dell’Ater sono in pessima condizione e molti non sono intenzionati ad acquistarle proprio per questo. E’ proprio una babele il mondo delle case popolari in Italia!

23.03 Ora tocca all’ex ministro delle politiche agricole parlare di questo tema. A Roma c’è un problema con vari ministeri per cercare di far vendere le caserme dismesse nella città di Roma. Ma il problema riguarda anche i patrimoni statali presenti in periferia o addirittura sul litorale. Poveri tassisti, tartassati prima altro.

23.06 Enrico Letta cita il caso dell’Ikea di Pisa che ci ha messo sei anni anni per aprire la sua sede. La burocrazia permane un problema nostrano. Lupi segnala l’importanza dell’imprenditoria privata in questi ambiti e D’Andrea segnala che il il problema consiste tutto nella semplificazione che può sbloccare un’annosa pratica come questa.

23.10 Fitoussi segnala che non bisogna confondersi tra debito pubblico e debito netto. Facezie alle undici di sera. Per abbassare il debito, che non è un fine a se stesso, occorre espandere la crescita. Non solo ed esclusivamente austerità. L’unico metodo è l’investimento.

23.13 Partono i sondaggi di Pagnoncelli: gran parte delle colpe vanno a tutti noi. Questo pensa il 54% degli intervistati. Le forze dell’ordine hanno la fiducia dell’82% degli italiani, presidenza della Repubblica 79%, Magistratura 62%. Solo il 14% ha fiducia nei partiti. La fiducia nei confronti del governo Monti cala al 53%.

(per continuare la lettura cliccare su “5”)

23.17 Il governo è sembrato meno disposto al confronto sul lavoro. Per il 37% i giovani devono sfruttare tutte le opportunità che gli si pongono nel campo del mercato del lavoro. L’89% sarebbe sereno di un presunto controllo fiscale. E chi voterebbero gli italiani? Pd al 28.1%, PdL 22.5%, Lega Nord 10.2%.

23.19 Per Letta i dati testimoniano come sia stata giusta la scelta democratica di sostenere il governo Monti. Omaggia i legislatori onesti che però devono fare sacrifici come tutti. Alemanno sostiene che una delle strade per ridare fiducia alla politica è quella delle preferenze. Berlusconi deve passare la mano a una nuova classe dirigente che deve spendersi in prima persona.

Ma parte “l’alè” di Floris.

Anche questa puntata è finita. Dopotutto, domani è un altro giorno.

 

E ora il nostro pagellone!

D’ANDREA – 5,5 – Sobrio, ma forse troppo, tanto che arriva un punto della trasmissione in cui non ci si accorge che è in studio. Sicuramente competente, ma aveva bisogno di essere più incisivo. Prima insufficienza per un rappresentante del Governo a “Ballarò”, d’altronde dopo una serie di buoni risultati per la legge delle probabilità serebbe potuto capitare. IN DISPARTE

ALEMANNO – 6 – Alterna toni pacati a toni da capopopolo, e ne esce in maniera efficace, seppur penalizzato dal poco spazio che gli viene dato. COSTANTE

LETTA – 6 – La classica performance alla Enrico Letta, competente e tranquillo. A ciò abbiamo poco da aggiungere. IL CLASSICO

MASTRAPASQUA – 6,5 – La previdenza ed i contributi sono temi importanti e che riguardano tutti, ma possiamo dircelo tranquillamente, sono anche argomenti noiosissimi. Il povero Mastrapasqua parte dunque da questo handicap, ma attraverso uno stile chiaro e didascalico e l’indubbia competenza dell’argomento riesce a farli divenire a tratti argomenti piacevoli. NARRATORE

PUGLIESE – 7 – Il suo stile è brioso e chiaro, diverso dal classico stile più pacato dei manager, ma al tempo stesso è anche chiaro e didascalico. In questo modo strappa al pubblico anche degli scroscianti applausi. TRASCINATORE

SORRENTINO – 5,5 – Faccia nuova per la CGIL in casa “Ballarò”, tuttavia non sfonda. Stile pacato ed un po’ distaccato, non entra mai veramente nel vivo della trasmissione, ma fa meglio delle ultime performance dei suoi compagni di Sindacato sugli schermi di “Ballarò”.RIMANDATA

FITOUSSI – 5,5 – Inizialmente distante dalla trasmissione sia fisicamente (è in collegamento da Parigi) che non, lascia il segno soprattutto per l’insolita cravatta che indossa. Alla fine si rifà in parte con un’analisi economica apprezzata dal pubblico, che lo fa in parte rientrare in partita. Rimane tuttavia il disappunto della redazione TP sulla cravatta. CE N’EST PAS MARINELLA

LUPI  – 6,5 – Esordisce citando Giovanni Goria, e noi del TP apprezziamo sempre citazioni di politici d’epoca. Per il resto parla di fisco e tributi (argomenti in genere non tra i più briosi) con un tono allegro. Tuttavia commette un errore topografico, scambiando il quartiere Nomentano con il quartiere Parioli in merito ad uno dei servizi della trasmissione. Forse siamo un po’ pignoli, ma volete mettere la soddisfazione di correggere un Professore? L’ALLEGRO PROFESSORE

FLORIS – 6 – Ultimamente al padrone di casa sta andando bene, visto che questo imperversare di ospiti tecnici porta la trasmissione ad un più alto livello di disciplina. D’altronde, quando aumenta il voto in condotta, diminuisce il lavoro per il conduttore. TUTTO TRANQUILLO