Crisi Ucraina, vertice Kerry-Lavrov a Parigi: “posizioni divergenti”. La Russia ritira le truppe al confine

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La situazione dell’Ucraina è stata al centro dell’incontro di Parigi tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il Segretario di Stato americano John Kerry.

L’incontro di questa mattina è durato 4 ore: le richieste di Mosca sono chiare e prevedono una costituzione federale per l’Ucraina, “francamente, non vediamo altra strada per lo Stato ucraino che non sia una federazione – ha detto Lavrov in un’intervista –  ogni regione dovrebbe avere giurisdizione, sulla propria economia, cultura, lingua, oltre a collegamenti economici e colturali con i Paesi vicini e della regione”, un’ipotesi che viene totalmente rifiutata da Kiev.

“Abbiamo delle posizioni divergenti sulla questione dell’Ucraina” ha detto Lavrov, al termine del “costruttivo” colloquio, tuttavia, ha poi aggiunto “abbiamo concordato la necessità di arrivare a dei punti d’accordo sulla crisi”.

Anche Kerry ha dichiarato che nonostante le posizioni ancora molto lontane di Russia e Usa, tra le due superpotenze è cominciato un dialogo “franco” che, però, non potrà portare a delle decisioni finché non vedrà anche la partecipazione del governo dell’Ucraina.

La proposta americana, secondo alcuni funzionari americani, prevede il disarmo delle forze irregolari, l’invio di osservatori internazionali per monitorare il rispetto dei diritti umani e delle minoranze e, oltre al dialogo diretto sulla linea Mosca-Kiev, il varo di riforme costituzionali.

Nel frattempo, il generale Breedlove comandante supremo della Nato, ha interrotto una visita a Washington per tornare di fretta a Bruxelles: una “mancanza di trasparenza” di alcuni movimenti delle truppe russe al confine con l’Ucraina la causa dell’apprensione.

Un portavoce del ministero ucraino della Difesa Olexii Dmytrashkivski ha detto a FrancePresse, però, che “la Russia sta progressivamente ritirando le proprie truppe dal confine con l’Ucraina”: i movimenti, secondo la ricostruzione di Kiev, potrebbero riguardare “un avvicendamento nei comandi” oppure proprio i colloqui di Parigi.

Il premier russo Medvedev, intanto, ha compiuto la sua prima visita in Crimea e ha annunciato la creazione di un ministero ad hoc per lo sviluppo economico della regione, tutto ciò è successo mentre a Kharkiv, nell’Ucraina orientale, migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere uno “statuto autonomo speciale” per 8 regioni ucraine russofone.

Guglielmo Sano