Martedì di Champions League: vince l’equilibrio

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Nei primi due quarti di finale di Champions League l’unico grande protagonista può dirsi l’equilibrioBarcellona-Atletico e Manchester United-Bayern terminano entrambi in parità, a testimonianza del grande livello di competività raggiunto da quattro dei migliori club d’Europa.

Nel derby spagnolo a sfidarsi non sono solo due rivali, bensì due sistemi di gioco totalmente opposti: da una parte la grinta e l’aggressività degli uomini di Simeone, dall’altra la tecnica e il possesso palla che hanno contraddistinto il periodo d’oro del  tiki taka catalano.
A confermare l’equilibrio assoluto tra le due squadre intervengono due infortuni molto importanti, uno per squadra: dopo dieci minuti Pique è costretto a chiedere al cambio, alla mezz’ora anche Diego Costa, non al meglio, si deve arrendere. Il forfait delle due stelle però non spegne lo spettacolo del Camp Nou: l’Atletico, privo del suo centravanti, fa densità a centrocampo e non permette al Barcellona un agevole possesso palla.

Il Barcellona, messo in difficoltà dalla tremenda ferocia degli avversari, decide di alzare il baricentro invadendo la metà campo ospite.
Nel  secondo tempo il copione sembra non essere cambiato quando Diego, subentrato a Costa, trafigge Pinto e porta clamorosamente in vantaggio i colchoneros. Gli uomini di Simeone fanno di tutto per non perdere il vantaggio acquisito e si trincerano nella propria metà campo affidandosi alle prodezze di Courtois.



Il portiere di proprietà del Chelsea salva più volte l’Atletico, ma al minuto 71 si deve arrendere alla giocata da fuoriclasse di Iniesta. Il genio spagnolo, con una giocata, spettacolare, libera Neymar che non sbaglia e sigla l’1 a 1 finale. L’inerzia ormai è tutta dalla parte dei padroni di casa, i quali però devono fare i conti con il solito Courtois.
La parità accontenta più l’Atletico del Barcellona: gli uomini di Simeone, tra le mura amiche, potranno riproporre lo stesso piano messo in mostra al Camp Nou, in attesa che il Barcellona si scopra alla ricerca del gol qualificazione. I blaugrana, d’altro canto, sanno che l’aggressività degli avversari sarà persino più feroce nella gara di ritorno: il tiki taka catalano dovrà dimostrare di non essere sul viale del tramonto.



Il match andato in scena all’Old Trafford non si discosta molto dallo spettacolo del Camp Nou. Il match tra Manchester United e Bayern Monaco è tiratissimo e combattuto fino all’ultimo secondo di gioco. Moyes, chiamato a fare i conti con una stagione quasi disastrosa, erige un possente muro a difesa di De Gea; il Bayern, come il Barcellona, domina nel possesso palla, passa in svantaggio e riesce rabbiosamente a raggiungere il pareggio.

Dopo il gol annullato a Welbeck i tedeschi assumono il totale controllo della partita, ma soffrono terribilmente la velocità della punta inglese, capace al minuto 40 di divorarsi una clamorosa occasione in contropiede.

Il gol che sblocca la gara giunge da un corner: la difesa del Bayern è immobile e Vidic può trafiggere Neuer.  L’Old Trafford esplode per il vantaggio dei Red Devils, ma il Bayern Monaco mostra ancora volta a tutti il perché è ancora la squadra più forte del mondo: da Robben a Rafinha, sponda di Mandzukic e sinistro meraviglioso di Schweinsteiger di contro balzo. La fantastica rete del pareggio bavarese spegne gli entusiasmi dei padroni di casa, costretti ora a difendere strenuamente l’1 a 1.

Il triplice fischio finale mostra uno United fiero e combattivo, chiamato ora a quello che può essere definito un vero e proprio miracolo: eliminare la corazzata Bayern Monaco.