Morta famosa reporter in Afghanistan, alta tensione in vista delle Presidenziali di domani

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Domani l’Afghanistan andrà al voto per scegliere il suo presidente ma, la situazione del paese, è tutt’altro che stabile: una reporter tedesca dell’Associated Press, Anja Niedringhaus, è morta e un’altra di origini canadesi, Katthy Gannon, è gravemente ferita, a causa di un agguato avvenuto presso Khost, nell’Est afgano, quasi al confine con il Pakistan.

Le due sono state aggredite, mentre stavano conducendo delle interviste tra la gente e dopo aver visitato l’ufficio del governatore del distretto di Tanai, da un uomo, con indosso un’uniforme (non si sa se appartenga o meno alle forze dell’ordine) – adesso è agli arresti – che ha aperto il fuoco contro di loro, ha detto il portavoce della polizia di Khost.

La Gannon, corrispondente dal Pakistan e dall’Afghanistan, e la Niedringhaus – premio Pulitzer nel 2005 per i suoi reportage sull’Iraq, nel 2003 aveva scattato la “foto simbolo” della “strage di Nassiriya” in cui persero la vità 19 tra militari e civili italiani – che l’accompagnava in qualità di fotografa altamente esperta e capace (aveva insegnato giornalismo ad Harvard), erano arrivate a Khost insieme alla Commissione Elettorale Indipendente impegnata a distribuire i materiali necessari per i seggi, che apriranno domani fra le 7 e le 16 locali.

Quello di oggi è il terzo attacco contro giornalisti nelle ultime settimane in Afghanistan. L’11 marzo fu assassinato lo svedese Nils Horner, nel centro di Kabul. Due settimane fa, un giornalista afghano dell’agenzia Afp, Sardar Ahmad, è rimasto ucciso in un attacco talebano contro un hotel di lusso nella capitale, insieme alla moglie e ai due figli maggiori.

Sulle elezioni, che sanciscono la fine della presenza NATO e l’inizio del dopo Karzai, pesa ancora l’incognita, innanzitutto, della sicurezza degli elettori e della possibilità di brogli.

Nelle ultime ore, le forze di sicurezza hanno arrestato anche due kamikaze vestiti da donne, con tanto di burqa, mentre quattro persone sono morte nella provincia di Faryab in seguito all’esplosione di un ordigno rudimentale.

I Talebani hanno negato ogni responsabilità riguardo alla triste sorte delle giornaliste occidentali, ma non hanno rinunciato ad alzare il livello dello scontro in attesa della giornata elettorale di domani. Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, ha comunicato in un messaggio inviato al quotidiano “The Express Tribune” che il gruppo è entrato in possesso del “piano di sicurezza del governo”, predisposto in occasione del voto.

Il documento, secondo Mujahid, comprende una lista dettagliata di nomi di ufficiali della sicurezza e dei luoghi esatti in cui saranno schierati quindi consentirà ai militanti di sferrare attacchi mirati: “la nostra patria è sotto invasione americana – ha detto Mujahid nell’email inviata a “The Express Tribune” – le cosiddette elezioni tenute sotto invasione proteggeranno gli interessi dell’invasore, che imporrà la sua scelta agli afghani. Questo è l’unico obiettivo del processo”.

Guglielmo Sano