Champions: Juve alle prese con l’esame di scandinavo

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Dopo la cocente esperienza della scorsa stagione la Juve vive la vigilia dell’esordio in Champions con l’ansia di chi sa di non poter fallire.
Il ricordo della disfatta sotto il gelo di Istanbul non smette di attanagliare la mente dei tifosi bianconeri, tuttavia la via per la qualificazione, oggi come allora, passa per i due match contro la presunta “squadra materasso” del girone.
Un anno fa gli uomini di Conte perdevano due punti fatali contro i danesi del Copenaghen, oggi la nuova Juventus di Massimiliano Allegri non può sbagliare contro gli svedesi del Malmoe.
Allegri
“Dovremo fare grande attenzione. L’Europa scatena insidie in ogni angolo”. Il grido di allarme di Allegri è tanto dovuto quanto chiarificatore: Tevez e compagni non sempre riescono ad esportare in Europa le grandi gesta italiche, tuttavia l’avvento del mister toscano potrebbe paradossalmente cambiare le carte in tavola.

La Juventus di Conte, tanto perfetta nei meccanismi quando feroce nell’atteggiamento, era costretta a vivere ogni partita al massimo delle energie fisiche e mentali. L’agonismo e la fame di Conte da una parte rendevano i bianconeri semplicemente irresistibile nei momenti di massima forma fisica, dall’altra consumavano senza sosta la benzina nelle gambe dei propri giocatori.
L’approccio di Allegri, anche se legato al modulo impiantanto dal nuovo c.t. della Nazionale, prevede un pressing meno aggressivo, un possesso palla più ragionato e dunque un “consumo di benzina” minore.
Sarebbe naturalmente offensivo e affatto realistico semplificare in tal modo le differenze tra i due allenatori, ed è altrettanto vero che la qualificazione agli ottavi dipende da numerosi fattori che esulano dalla forma fisica e mentale (la neve di Istanbul e la sfortuna realizzativa in terra danese ne sono la prova) tuttavia è chiaro che il 3-5-2 di Massimiliano Allegri affronterà la competizione europea in maniera totalmente diversa rispetto a Conte.
Ai posteri l’ardua senteza, nel frattempo non resta che attendere il fischio finale per capire se questa Juventus riuscirà finalmente a raggiungere la piena maturità, in Europa come in Italia.