Hong Kong: fase di stallo nella protesta

A una settimana e poco più dall’inizio delle proteste di piazza, a Hong Kong la situazione sta vivendo una fase di stallo. Molti manifestanti nelle ultime ore hanno lasciato le strade della città. Diverse attività hanno ripreso a lavorare. Ma, secondo i leader della protesta, il muro contro muro con Pechino è destinato ad andare avanti.

La diminuzione nel numero dei manifestanti è fisiologica e temporanea, sostengono gli organizzatori: molta gente ha solo bisogno di riposare prima di tornare in strada.

Centinaia di manifestanti non hanno ceduto all’ultimatum del governo che aveva chiesto lo sgombero delle strade entro l’alba di oggi, ma non hanno neppure impedito ai funzionari pubblici di arrivare ai loro uffici e riprendere il lavoro.

Photo by Ding Yuin ShanCC BY 2.0

All’interno del movimento di protesta si intravedono però delle spaccature, ha scritto il Guardian: alcuni gruppi hanno deciso di abbandonare i presidi, altri sono pronti a resistere e contano sull’arrivo di altre persone determinare a proseguire nell’opera di persuasione nei confronti della Cina. Ma l’intransigenza cinese obbligherà i manifestanti a dover valutare strategie e obiettivi.

Tra autorità cinesi e dimostranti c’è il tentativo di instaurare un dialogo ma tra le parti restano profonde distanze: i manifestanti chiedono elezioni a suffragio universale per il 2017, senza che sia Pechino ad approvare la lista dei candidati.

La BBC ha scritto che difficilmente il governo cinese concederà qualcosa, ma la determinazione con la quale a Hong Kong prosegue la protesta è stata certamente una sorpresa per Pechino. “Dobbiamo andare avanti nel fare pressioni sul governo, perché è questo l’unico motivo per cui sono disposti a parlare con noi” ha detto nella notte Andrew Chow, segretario generale della federazione degli studenti.

Immagine in evidenza: photo by Ding Yuin ShanCC BY 2.0