Crisi di governo in Svezia: elezioni anticipate in primavera

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Un epilogo rapidissimo e insieme atteso. Alle 16,05 il bilancio presentato dal governo rosso-verde che guida la Svezia da inizio ottobre è stato respinto dal Parlamento. Pochi minuti dopo, l’aula ha approvato la proposta dell’opposizione grazie ai voti dei Democratici Svedesi, la più a destra delle forze politiche. Il primo ministro Stefan Löfven, socialdemocratico, ha annunciato tre quarti d’ora che si andrà a elezioni anticipate in primavera. Stoccolma è scossa da una crisi politica che non ha precedenti negli ultimi decenni.

Governo Svezia: rischi annunciati

Un epilogo inedito ma non inatteso. Alla fine, infatti, si è concretizzato quel rischio che tutti gli analisti avevano sottolineato subito dopo il voto di metà settembre, con la vittoria zoppa dei socialdemocratici: il rischio cioè di ritrovarsi in una situazione nella quale i Democratici Svedesi con il loro 12,9 per cento delle preferenze avrebbero potuto fare da ago della bilancia.

Governo Svezia: un esecutivo di minoranza

Il risultato delle elezioni ha portato alla formazione di un governo di minoranza composto da Partito Socialdemocratico e Verdi: un fatto non insolito di per sé ma insolito per la debolezza parlamentare e politica che ha contraddistinto sin dall’inizio questo esecutivo. E il governo è caduto andando a sbattere proprio contro l’ostacolo a lungo anticipato: il bilancio.

La posizione dei Democratici Svedesi

Dopo giorni di incertezza, ieri pomeriggio è arrivato l’annuncio dei Democratici Svedesi. Mattias Karlsson, leader del gruppo parlamentare ha affermato: “Voteremo la proposta dell’Alleanza per la Svezia”, vale a dire la coalizione di centrodestra che dal 2006 al 2014 è stata governo del paese. È ragionevole discutere con noi e tenere in considerazione cosa pensano i nostri 800.000 elettori”. Una dichiarazione che ha subito assunto le sembianze di una sentenza politica: in quel momento infatti è apparso chiaro che il governo non avrebbe avuto i numeri per veder prevalere la sua proposta.

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Inutili i tentativi di mediazione

Una volta divenuta ufficiale la posizione dei Democratici Svedesi, il premier Löfven ha provato a trovare una soluzione dell’ultimo minuto. Tentativo vano. “I Democratici Svedesi hanno agito in modo estremamente irresponsabile” ha commentato Löfven nel corso di una conferenza stampa, ieri pomeriggio. Da lì ha lanciato la sfida all’Alleanza per la Svezia: “Siete pronti a collaborare con il governo sul bilancio? O siete pronti a governare con il sostegno dei Democratici Svedesi?” Ma i colloqui avviati in serata non sono approdati a niente così come non sono serviti quelli di oggi. Poco dopo l’ora di pranzo, il ministro delle finanze Magdalena Andersson ha detto ai giornalisti che non c’era alcuna possibilità per un negoziato. Così è stato. Il governo di centrosinistra ha portato in aula la sua proposta di bilancio e l’ha vista naufragare: i Democratici Svedesi hanno votato contro il bilancio dell’esecutivo e a favore di quello dell’Alleanza per la Svezia.

Elezioni anticipate

Tre quarti d’ora dopo, Löfven ha annunciato che gli svedesi torneranno alle urne a marzo. Tecnicamente, Löfven avrebbe potuto rimanere al suo posto e governare la Svezia con un bilancio varato dall’opposizione. Ma sarebbe stato politicamente insostenibile e in netto contrasto con tutto ciò che il primo ministro ha sempre sostenuto.

I vantaggi per i Democratici Svedesi

Che ci guadagnano i Democratici Svedesi? Lena Mellin, commentatrice politica dell’Aftonbladet, ha provato a rispondere: anzitutto, il partito finisce di nuovo al centro della scena politica. Inoltre dimostra che il tema della revisione delle leggi sull’immigrazione è un cardine insindacabile della proprio programma, un tema sul quale il partito è disposto ad andare fino in fondo, fino a far cadere il governo. E lancia allo stesso tempo un segnale a tutti gli altri: tenerli fuori dal gioco politico non è più possibile.

Una crisi inedita

Sui quotidiani svedesi per tutta la giornata è rimbalzato lo stesso titolo: Regeringskrisen, vale a dire ‘La crisi di governo’. Per il paese è una situazione insolita. Non capitava dagli anni ’30 che un governo non riuscisse a far passare la propria proposta di bilancio ed era dal 1958 che a Stoccolma non si andava a elezioni anticipate.

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