Incompatibilità sindaco-viceministro, la Corte d’appello dichiara decaduto Vincenzo De Luca

vincenzo de luca

Nuova tegola in testa per Vincenzo De Luca che, da questa mattina, non è più il primo cittadino del comune di Salerno.

Decaduto perché incompatibili le cariche di sindaco e viceministro

De Luca è stato dichiarato decaduto da sindaco della città del principe Arechi dalla Corte d’Appello salernitana, che lo ha condannato anche al pagamento delle spese processuali. La vicenda si riferisce all’incompatibilità tra la carica di primo cittadino e quella di viceministro.

Nel 2013, infatti, De Luca era stato nominato da Enrico Letta vice di Maurizio Lupi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e aveva mantenuto, al contempo, la poltrona a Palazzo di Città. Tre parlamentari salernitani del Movimento Cinque Stelle, Andrea Cioffi, Girolamo Pisano e Silvia Giordano avevano, però, presentato un esposto di incompatibilità tra le due cariche e il Tribunale Amministrativo Regionale aveva dato loro ragione il 24 gennaio di un anno fa, dichiarando De Luca decaduto dalla carica.

La decadenza, però,  è stata “congelata” e il sindaco aveva deciso di ricorrere in appello, che, oggi, ha confermato la sentenza di primo grado, ritenendo sussistente la causa di sopravvenuta incompatibilità. Una provvedimento, quello di oggi, che ne precede uno simile, emesso dalla giustizia amministrativa salernitana due settimane fa: il 23 gennaio 2015 De Luca, infatti, aveva perso la poltrona di primo cittadino per effetto della Legge Severino, a seguito di una condanna per abuso di ufficio nell’ambito della costruzione del termovalorizzatore di Salerno. Il successivo 24 gennaio, però, era stato integrato nuovamente perché il Tar aveva accolto il ricorso del legale del primo cittadino, che esprimeva dubbi di costituzionalità della legge voluta dall’ex ministro della Giustizia.

De Luca: “ricorrerò in Cassazione e correrò alle primarie”

Il primo cittadino decaduto, comunque, non si dà per vinto. Da un lato, infatti, ha confermato la corsa alle primarie del centrosinistra per la candidatura alla presidenza della regione Campania del 22 febbraio, e ha annunciato il ricorso in Cassazione. “Sul piano del diritto procederemo all’immediato corso in Cassazione, contro una sentenza che, essendo cessata la materia del contendere propone un giudizio di merito, in tema di incompatibilità, che ci vede in totale dissenso” ha affermato De Luca, che si dice, però, soddisfatto della sentenza che “stabilendo la decadenza, consente la continuità dell’attività amministrativa, evitando la nomina del Commissario e lo scioglimento del Consiglio”. In attesa del giudizio della Cassazione, dunque, De Luca passerà il timone della città campana al vicesindaco Enzo Napoli.