Scontro in Anm: no allo sciopero per la responsabilità civile dei giudici

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Un’apertura di credito quella dell’Associazione Nazionale Magistrati. Un’apertura moderata, si intenda. Ma che non ha niente a che fare con le barricate che si immaginava si predisponessero in vista del nuovo voto della Camera dei Deputati sulla responsabilità civile dei giudici.

L’apertura in questione prevede che l’Anm non forzerà immediatamente – ex ante – per mezzo di uno sciopero, ma attenderà di vedere come si comporterà, ovvero che impatto avrà, la riforma, qualora approvata. Resta, tuttavia, lo stato di agitazione. A decidere la linea politica è stato direttamente il direttivo dei magistrati (Anm), dopo una riunione di oltre tre ore ed una votazione di tre documenti differenti. Soddisfatto il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Pd).

“Lo sciopero non sarebbe stato compreso – ha spiegato Rodolfo Sabelli, presidente dell’Anm – , non era lo strumento più adatto. La via è quella della valutazione della portata della legge e dell’informazione all’opinione pubblica dell’impatto che avrà”. Magistratura Indipendente, tuttavia, non si è trovata d’accordo col documento infine votato a maggioranza in Anm, avendo presentato un differente testo nel quale vi era scritto: “riforma punitiva nei confronti dei magistrati, non è funzionale al miglioramento del sistema giudiziario che, al contrario, danneggia”. Vi è, secondo Giovanna Napoletano, presidente di Mi, la “necessità forte di intervenire per avere un giudice forte, soggetto solo alla legge e non condizionato”.

Daniele Errera