Il Punto sull’Assemblea Nazionale del Popolo cinese

Super tuesday

In Cina, lo scorso 5 marzo, sono iniziati i lavori del Congresso nazionale dei rappresentanti del popolo (NPC). Questa assemblea rappresenta la più alta istituzione statale nonché unica camera legislativa della Repubblica Popolare Cinese. La sessione di quest’anno sarà principalmente incentrata sulla crescita economica del Paese, la stesura del nuovo Piano quinquennale 2021-2025, la futura neutralità climatica e l’approvazione del nuovo sistema elettorale per Hong Kong.

Economia

Uno dei punti salienti del rapporto di lavoro che il premier Li Keqiang ha consegnato ai delegati riguarda la fissazione di un obiettivo di crescita specifico per il PIL cinese. Lo scorso anno, complici le turbolenze economiche causate dal COVID-19, la Cina non aveva fissato un vero e proprio obiettivo di crescita. Tuttavia, traspare la forte volontà politica di un netto cambio di passo. A riprova di ciò, Li ha suggerito di fissare questo obiettivo “oltre il 6 per cento”. Il piano generale, secondo Xinhua , è quello di riportare l’economia cinese “alla vivacità pre-pandemica”. Alcuni economisti hanno da tempo esortato la Cina ad abbandonare l’obiettivo specifico del PIL, per dare priorità alla qualità della crescita. Gli esperti avevano suggerito al Paese del dragone di utilizzare l’aberrazione del 2020 ma, come ha sottolineato l’osservatore cinese Bill Bishop, il sistema attuale richiede necessariamente un obiettivo di crescita del PIL per funzionare.

Piano Quinquennale

Nell’immagine, il Premier Li Keqiang mentre tiene il suo discorso all’assemblea

Per quanto riguarda la stesura del nuovo piano quinquennale, Li ha altresì menzionato nel suo rapporto di lavoro alcuni temi salienti. Come da previsioni, il nuovo piano porrà una forte enfasi sull’aumento dei livelli d’innovazione tecnologica del Paese. Secondo Li, il piano quinquennale dovrebbe prevedere che la spesa in ricerca e sviluppo “cresca di oltre il 7% all’anno”, superando quella del PIL. La Cina considera la questione come di fondamentale importanza per favorire una modernizzazione ed indipendenza del Paese nel prossimo decennio e mezzo. Gli schemi del piano quinquennale (pubblicati a novembre dello scorso anno) indicano che la Cina cercherà di incoraggiare la domanda interna, favorendo una strategia a doppia circolazione.

Oltre a ciò, anche gli obiettivi climatici dovrebbero ricoprire un ruolo di primaria importanza all’interno del Piano. Lo scorso autunno, il presidente Xi Jinping aveva promesso che le emissioni della Cina avrebbero raggiunto il loro picco entro il 2030, per poi decrescere raggiungendo lo zero assoluto entro il 2060. Trattasi di nuovi importanti impegni a lungo termine da parte del principale produttore mondiale.

Il sistema elettorale di Hong Kong

Oltre alla stesura del piano quinquennale, un altro punto saliente riguarda la revisione del sistema elettorale di Hong Kong. Un editoriale di Xinhua ha affermato che una delle ragioni dietro il caos di Hong Kong riguarda il principio dei “patrioti che governano Hong Kong”, non ancora pienamente implementato nel Paese. In sostanza, le modifiche al sistema elettorale avranno lo scopo di permettere ai soli sostenitori di Pechino di entrare a far parte del Consiglio legislativo (LegCo).

In base alle riforme proposte, il Comitato che seleziona il Capo Esecutivo vedrebbe aumentare i suoi membri da 1.200 a 1.500. Tuttavia, nel contempo, i seggi riservati ai consiglieri distrettuali (eletti direttamente) verrebbero rimossi. Ciò eliminerebbe la possibilità per i pro-democratici, protagonisti delle ultime elezioni, di essere una voce decisiva. In contemporanea, la stessa LegCo aumenterebbe da 70 a 90 seggi. Il numero di seggi eletti direttamente verrebbe però ridotto di 10, limitando ulteriormente la rappresentanza democratica. Infine, ogni candidato dovrebbe ricevere preventivamente un sigillo ufficiale di approvazione come “patriota”, rendendo impossibile la candidatura di qualsiasi figura scomoda per Pechino. Come conseguenza di questi cambiamenti, le elezioni LegCo di Hong Kong (originariamente previste per settembre 2020) dovrebbero essere rimandate al 2022.

Sicurezza

Nell’immagine, soldati sfilano nella parata per il 70° anniversario della Repubblica Popolare.

Nel suo discorso rivolto ai vertici dell’Esercito, il presidente Xi Jinping ha dichiarato che la situazione della sicurezza in Cina è ancora “instabile e incerta”. Xi, che presiede la Commissione militare centrale, ha affermato che l’Esercito Popolare deve essere pronto a “rispondere efficacemente alle varie situazioni complesse in qualsiasi momento”. Le forze armate dovranno dunque proteggere la sovranità nazionale e gli interessi di sviluppo del Paese, fornendo un decisivo contributo alla costruzione di una moderna società socialista. L’attenzione, oltre ad Hong Kong, si sposta anche su Taiwan. Il governo ha ribadito che “rimarrà vigile e impedirà in modo risoluto ogni attività separatista” della provincia, non escludendo un possibile ricorso alla forza.

Affari Esteri

Per quanto riguarda gli affari esteri, la Cina dovrebbe dare priorità alla firma di un trattato di investimento con l’UE, sulla base di un accordo di massima raggiunto lo scorso dicembre. Il prossimo grande progetto per il Paese del dragone riguarda l’accordo di libero scambio Cina-Giappone-Corea del Sud. Nel frattempo, il premier Li Keqiang ha affermato che la Cina “prenderebbe attivamente in considerazione” l’adesione all’accordo globale e progressivo sul partenariato trans-pacifico (CPTPP), un mega-trattato di armonizzazione commerciale ad 11 parti. Infine, per quanto riguarda le relazioni Pechino-Washington, Li ha ribadito che la Cina cercherà di rafforzare i legami commerciali “sulla base del rispetto reciproco”.