Sondaggi politici, Di Martedì: il 57% teme per i suoi risparmi in banca

Sondaggi politici, italiani temono per i propri risparmi in banca

Torna dopo una settimana di assenza il sondaggio politico Ipsos per Di Martedì. La puntata è stata interamente dedicata al caso Banca Etruria e alle conseguenze politiche della vicenda. Interessante l’intervista all’ex Presidente del Consiglio, Enrico Letta, che in maniera pacata non ha perso occasione per lanciare qualche frecciatina a Matteo Renzi.

Sondaggi politici, gli italiani si aspettano chiarimenti dal governo sul caso Banca Etruria

Il presidente dell’Ipsos, Nando Pagnoncelli, ha presentato, a Giovanni Floris e ai numerosi ospiti del suo studio, 4 cartelli. Di questi due sono dedicati al tema del momento, la norma “Salva Banche” e il conflitto d’interessi della Ministra, Maria Elena Boschi.

La prima diapositiva non è certamente una buona notizia, poiché nonostante il decreto, gli investitori hanno perso fiducia nel sistema, tant’è che oggi il 57% dichiara di non ritenere sicuri i propri risparmi. Il 32%, invece, sostiene l’esatto contrario e professa ottimismo.

Per quanto riguarda il conflitto d’interessi, gli italiani si aspettano sicuramente dei chiarimenti da parte di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, aleggia prepotentemente su di loro e sull’esecutivo lo spettro del conflitto d’interessi. Guardando le percentuali sei italiani su 10 pretendono un approfondimento sulla vicenda mentre per il 32% è già stata fatta sufficiente chiarezza.

Cambiando completamente argomento e analizzando il cartello sulle tematiche fiscali, non giungono buone notizie per il Premier. Per quanto riguarda la Tasi, infatti, il 55% non crede alla promessa di Renzi, e ritiene che questa tassa tornerà di nuovo mentre il 39%, vede ormai l’imposta come un retaggio del passato.

La rilevazione si conclude con un bilancio sul 2015. E’ stato chiesto al campione, infatti, di dare un giudizio sugli eventuali cambiamenti del tenore di vita in questo ultimo anno. Per la maggioranza assoluta, pari al 65%, non vi è stato alcun cambiamento, il 18% ritiene ci sia stato un peggioramento mentre solo 15% dichiara che la propria condizione è migliorata.

 

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