In Danimarca, dove la Brexit fa paura

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In Danimarca, dove la Brexit fa paura

In Nord Europa non c’è solo la Svezia a guardare con preoccupazione al referendum con il quale a giugno i cittadini della Gran Bretagna decideranno se restare o meno nell’Unione europea. Anche la Danimarca è preoccupata per gli effetti che la Brexit avrebbe sulla sua economia.

A Copenhagen circolano diversi studi e previsioni. I numeri cambiano ma la sostanza è la stessa: per la Danimarca, la Brexit sarebbe un grosso problema.

Secondo i think tank tedeschi Bertelsmann Stiftung e Ifo Institute, ad esempio, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea potrebbe rispedire la Danimarca direttamente in recessione: l’impatto sul Pil danese sarebbe talmente grosso da spingere a una contrazione dell’economia compresa tra l’1,5 e il 4 per cento, a seconda di ciò che accadrebbe subito dopo la Brexit in termini di legislazioni e rapporti commerciali. Copenhagen potrebbe rimetterci fino a 9 miliardi di euro. L’occupazione subirebbe un colpo e i consumi interni si ridurrebbero come diretta conseguenza del quadro di sofferenza e incertezza economica.

Le aziende danesi che hanno rapporti con il Regno Unito sono tante e diverse: ci sono società che si occupano di energie rinnovabili e producono turbine eoliche, ad esempio, e ci sono quelle che operano nel settore alimentare e che con il mercato britannico hanno rapporti fondamentali e di vecchia data. Tutte pagherebbero gli effetti della Brexit. I progetti già avviati o sul punto di esserlo verrebbero messi in dubbio e i nuovi investimenti andrebbero ripensati. I vertici dell’industria danese non si sbilanciano sulle percentuali ma dicono chiaramente che un divorzio tra Gran Bretagna e Unione europea innescherebbe anni di incertezza per l’economia danese.

Ma i problemi non sarebbero solo economici. Così come per la Svezia, anche per la Danimarca il Regno Unito rappresenta da sempre un alleato con cui combattere molte battaglie in seno all’Unione europea. Una di queste è sulle banche e le regole che esse devono seguire, ma danesi e britannici hanno visioni comuni anche sul rapporto tra welfare e immigrazione. Se Copenhagen dovesse perdere il sostegno influente di Londra, per i danesi sarebbe più difficile proteggere i propri interessi a Bruxelles.