Referendum Brexit: gli inglesi non vogliono ingerenze da Obama

obama cameron referendum brexit

Referendum Brexit: gli inglesi non vogliono ingerenze da Obama

Barack Obama è stato un buon Presidente, ma sul Brexit ce la caviamo da soli. Questo è il succo del sondaggio condotto da YouGov, che ha analizzato l’opinione pubblica britannica in merito al referendum sull’eventuale uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Il tutto alla luce della recente visita di Obama a Londra, durante la quale il presidente USA ha affidato al Telegraph la propria opinione in merito al referendum, evidenziando come l’appartenenza all’UE abbia contribuito a rendere il Regno Unito un “Paese ancora più grande”.

L’operato di Obama durante il suo doppio mandato alla Casa Bianca riscontra un’opinione largamente positiva (72%) nei cittadini britannici. Un’approvazione trasversale non solo sul piano geografico ed anagrafico, ma anche su quello politico: a dare un giudizio positivo è infatti la maggioranza assoluta degli elettori dei principali partiti, ad esclusione degli euroscettici dell’UKIP che si dividono perfettamente a metà: 46% a favore, altrettanti contro.

Referendum Brexit: “no” ingerenze

Ma quando si parla di Brexit, l’opinione pubblica britannica si fa improvvisamente seria. A ritenere che Obama non debba compiere ingerenze – dando così indicazioni di voto sul referendum – è il 55% degli intervistati. A pensarla così è la quasi totalità (95%) degli elettori dell’UKIP. Ma l’opinione è decisamente maggioritaria anche tra conservatori (63%) e indipendentisti scozzesi (75%).

Riguardo alla possibile evoluzione dei rapporti USA-UK in caso di Brexit, l’opinione pubblica britannica tende a minimizzare. Per il 59% degli intervistati non cambierà, mentre solo poco più di 1 su 5 crede che i rapporti andranno verso un deterioramento di fondo.

A minimizzare è una maggioranza trasversale, con un sentimento direttamente proporzionale all’età degli intervistati. Tra i più preoccupati, sul versante politico, ci sono gli elettori laburisti (30%) e quelli liberaldemocratici (43%).

Ma il Brexit può cambiare l’efficacia del Regno Unito nella lotta al terrorismo internazionale, in particolar modo di matrice islamica? La maggioranza relativa degli intervistati crede che non cambierà nulla, ma va evidenziata la presenza di un 24% che crede che il Regno Unito potrà portare avanti una campagna antiterrorismo più proficua rimanendo fuori dall’UE. A pensarla così sono soprattutto gli elettori dell’UKIP, con percentuali che raggiungono addirittura il 65%, un valore molto più alto di quello registrato tra i simpatizzanti degli altri principali partiti.

(Il sondaggio è stato condotto il 22 aprile, su un campione di 1359 cittadini maggiorenni del Regno Unito. I risultati sono stati ponderati in modo da fornire uno scenario rappresentativo della popolazione britannica)