Ilpopulista: ora anche Salvini ha il suo blog

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Ilpopulista: ora anche Salvini ha il suo blog

Matteo Salvini lancia Ilpopulista.it, il suo blog dove si parla alla pancia dell’elettorato per mezzo della solita, ma sempre più attuale, propaganda. Dopo Grillo e Renzi, anche a destra c’è chi conquista il web, che da essere speranza per il futuro dell’informazione si pone sempre più come luogo pieno di pericoli per il cittadino/elettore

Democrazia significa partecipazione alla cosa pubblica, e per partecipare con cognizione di causa il cittadino deve essere informato. Il ruolo dell’informazione è tanto centrale da far sì che essa venga considerata il “quarto potere”, cardine delle società moderne.

Non sempre però l’informazione si comporta in modo tale da meritarsi questo ruolo tanto rilevante e decisivo, spesso infatti rischia di essere un boomerang. In principio c’erano i quotidiani, le radio e le tv, che si portavano dietro problemi legati soprattutto a chi controllava i mezzi (quotidiani di partito, radio di regime ai tempi del fascismo, tv private in mano ai politici); in seguito è arrivato il web e per molti sarebbe stato la soluzione ai problemi dell’informazione, il trionfo del pluralismo e il regno della condivisione dal basso. Quei molti però non avevano pensato alla capacità della politica di reinventare il proprio modo di comunicare per riadattarlo al nuovo media, strumentalizzato in modo da trasformarlo da spazio di condivisione dal basso ad avamposto della propaganda.

In principio furono Grillo e Casaleggio, che con il loro blog hanno proposto un modo nuovo di informare lontano dai quotidiani della “casta”, con tanto di liste di proscrizione con i nomi di giornalisti “asserviti”: tutto bello all’inizio, un po’ meno quando ci si rende conto che lo spazio è usato per una propaganda senza contraddittorio e che, ad esempio, i vertici del blog non disdegnano il click bait come forma di profitto.

In seguito ha risposto il premier Matteo Renzi, che sul web si è mosso tanto e bene: e-news, MatteoRisponde, tweet epocali (“Enricostaisereno”), consultazioni on-line (es. “La buona scuola”), capaci fino a oggi di rafforzare la sua figura e la sua leadership (la propaganda, in fondo, serve a questo). Renzi spesso comunica da uno a molti in maniera unidirezionale, e vince.

Ilpopulista.it: anche la destra ha il suo blog

A questo scenario “virtuale” non ha preso parte la destra italiana, rimasta al palo col tramonto della TV come riferimento mediatico dell’elettorato, ma questo solo fino a poco fa. Da questo maggio 2016 infatti anche Matteo Salvini ha il suo blog, e lo ha lanciato nella mischia rumorosa dove ognuno alza (più o meno) la voce tirando acqua al proprio mulino, alla faccia del pluralismo, con un fil rouge chiamato populismo. Ed è proprio a quest’ultimo che il blog di Salvini (ilpopulista.it) si dedica, in maniera sfrenata. Populismo e propaganda.

IlPopulista.it nasce sotto la direzione di Alessandro Morelli, già giornalista per La Padania e Radiopadania Libera, e con Matteo Salvini vicedirettore. La piattaforma è organizzata dividendo i contenuti fra varie sezioni, tra cui “Invasione”, “L’incazzato” e “Sex&Trash”, fra le altre; il target è misto e si parla alla pancia di tutti, non solo dei già leghisti. Troviamo contenuti scritti e video (tv.ilpopulista.it), e spesso questi vedono come protagonista il Matteo in felpa nazionale. Può capitare che i contenuti siano grossolani e fini a se stessi, come questo dove l’attimo di gloria un po’ troppo impostato di Salvini si contrappone alla giustificabile reazione contrariata da parte di una cittadina che rompe le uova nel paniere rovinando un po’ l’effetto scenico dell’autoritario leader della Lega. Grossolano è anche il modo in cui si cercano collaboratori per il blog, invitati a tirare fuori “la bestia che c’è in loro”.

Similitudini con il blog di Grillo ce ne sono, ma almeno da un punto di vista questo presenta un “rischio” in meno per il lettore: chi naviga su beppegrillo.it sa dove si trova, cosa leggerà e chi l’ha scritto. Nel caso de Ilpopulista.it non tutti saranno in grado di capire che a cantare le lodi di Salvini qui è lo stesso Salvini.

Ecco lo scenario: nel grande mare del web i politici di casa nostra si sono presi il proprio dominio (in tutti i sensi) e hanno costruito il megafono da cui ognuno racconta la propria storia a chi vuole ascoltarli. I fan li applaudono e condividono, gli altri accusano, molti si confondono le idee pur senza accorgersene, il dibattito pubblico si indebolisce, la democrazia anche.

E il quarto potere rischia di diventare il primo pericolo dal quale guardarci, innanzitutto acquisendo consapevolezza sul tema, e poi costruendoci da soli il nostro pluralismo informativo. Il cittadino deve rimboccarsi le maniche per non essere fregato. Informarsi bene è tanto difficile quanto fondamentale.

Luigi Conenna su Comunicatore Pubblico (Fb: Comunicatore Pubblico)