Dimissioni Farage: l’UKIP si avvicinerà ai Conservatori?

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Dimissioni Farage: l’UKIP si avvicinerà ai Conservatori?

“Durante la campagna per il referendum ho detto che volevo indietro il mio paese adesso rivoglio indietro la mia vita” con queste parole Nigel Farage ha rassegnato le proprie dimissioni da leader dell’UKIP. Non è nuovo ad annunci del genere Farage, con quello odierno sono arrivate a quota tre le volte in cui ha fatto un passo indietro rimettendo l’incarico ricoperto al vertice del partito indipendentista britannico. Il 52enne europarlamentare inglese, infatti, è stato capo dell’UKIP dal 2006 al 2009, tornato in sella in vista delle elezioni del 2010, si è poi dimesso nel 2015 a causa degli scarsi risultati del partito alle politiche, per presentare poco tempo dopo il proprio “unresign” in vista della campagna per il referendum sulla Brexit. D’altra parte, Farage questa volta ha assicurato che non cambierà idea, nonostante ciò si è proposto per un incarico nella squadra che contratterà l’uscita del Regno Unito dall’Ue dicendo “potrei avere ancora qualcosa da dare”.

Dimissioni Farage: l’UKIP si avvicinerà ai Conservatori?

Già partito il toto-nomine, come successore di Farage si affaccia la possibilità di vedere il suo vice Paul Nuttall, il responsabile “Immigrazione” Steven Woolfe o il responsabile “Cultura” Peter Whittle. La stampa inglese riporta anche altri nomi come quello dell’eurodeputata Diane James, o quelli degli acerrimi nemici dell’ormai ex leader Suzanne Evans, esponente di spicco ma attualmente sospesa per “infedeltà” al partito,  e del deputato Douglas Carlswell, salito agli onori delle cronaca in seguito alle critiche rivolte a Farage per i tristemente famosi manifesti che rappresentavano orde di migranti pronti a “invadere” la Gran Bretagna e sui quali campeggiava la scritta “breaking point”.

Sembra, però, che per conoscere il prossimo leader dell’UKIP bisognerà aspettare il prossimo congresso del partito che si terrà in autunno. Fattore chiave della partita un’altra nomina, quella del prossimo leader dei conservatori. Se a sostituire David Cameron sarà uno tra Andrea Leadsom, Micheal Gove o Liam Fox, tutti e tre dichiaratamente pro Brexit, l’UKIP potrebbe tentare un approccio ai Tories. Una lettura confermata dal fatto che Aaron Banks, tra i maggiori finanziatori del partito e fondatore del gruppo Leave.EU, pare voler ritirare il proprio sostegno all’UKIP e creare un proprio partito. La scelta intaserebbe lo spazio politico in cui l’UKIP già adesso fa spesso fatica a muoversi. Tuttavia, con un leader conservatore pro Brexit il dialogo sarebbe molto più semplice, se si tenessero le elezioni generali in autunno poi, sarebbe quasi obbligato.