Brexit, il dopo Cameron: May senza rivali nei primi sondaggi elettorali

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Brexit, il dopo Cameron: May senza rivali nei primi sondaggi elettorali

Il dopo David Cameron probabilmente sarà targato Theresa May. E’ questo lo scenario che emerge dai primi sondaggi elettorali effettuati a seguito del referendum Brexit, che ha portato alle dimissioni del premier e all’inizio della corsa alla sua successione, che si concluderà all’inizio di settembre con la scelta del prossimo inquilino di Downing Street.

Le prime rilevazioni condotte dai principali istituti demoscopici sembrano delineare uno scenario piuttosto chiaro ed univoco. Secondo il dato YouGov raccolto prima della rinuncia alla corsa da parte di Boris Johnson – ex sindaco di Londra e protagonista della campagna per il Leave – Theresa May sarebbe il candidato migliore per l’elettorato di 3 dei 4 maggiori partiti (Labour e Libdem, oltre ai Tories), mentre solo l’UKIP avrebbe preferito Johnson.

Brexit, il dopo Cameron: May senza rivali nei primi sondaggi elettorali

 

Poco sembra cambiare anche dopo la rinuncia dell’ex primo cittadino di Londra e l’ufficializzazione della candidatura dell’attuale responsabile della Giustizia Michael Gove, altro elemento di spicco della campagna a favore dell’uscita dall’UE. Sempre secondo YouGov, infatti, la May – tra i promotori della campagna per il Remain – sarebbe la preferita sia tra gli “eurofili” che tra coloro che hanno optato per l’addio a Bruxelles, in caso di duello con Gove.

A quantificare il vantaggio della May tra gli elettori conservatori è un sondaggio condotto da Survation, che vede la responsabile degli Interni del gabinetto Cameron avanti di oltre 40 punti rispetto a Gove e agli altri ipotetici candidati.

Un distacco che diventa di ben 50 punti nella rilevazione condotta da ICM.

La May sembra in netto vantaggio anche in caso di un “duello tutto in rosa” con Andrea Leadsom, responsabile dell’energia nel governo Cameron ed altro elemento di spicco della campagna a favore della Brexit.

Insomma, dati che – ad oggi – sembrano prefigurare una partita già chiusa. Ma in 2 mesi – da qui al 9 settembre, giorno della prevista elezione del successore di Cameron – tutto potrebbe ancora cambiare.