Turchia, autobomba esplode al Tribunale di Smirne: 4 morti e 11 feriti

Turchia attentato a Smirne

Un altro attentato. Di nuovo in Turchia. Stavolta a Smirne, città di circa 2 milioni di abitanti che si affaccia sul Mar Egeo e che nei giorni scorsi era stata attenzionata dagli investigatori turchi alla ricerca del killer di Capodanno a Istanbul. Nel pomeriggio – ore 16 locali – un’autobomba sarebbe esplosa nei pressi del Tribunale di Smirne insieme ad un conflitto con colpi di arma da fuoco tra gli attentatori e la polizia. Secondo l’agenzia Anadolu, per ora, i morti sarebbero 4: due attentatori (ma un terzo è in fuga) più un poliziotto e un dipendente del Tribunale. Oltre ai 4 morti, sarebbero 11 i feriti, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Dogan. La Cnn Turk parla di “attentato terroristico” e secondo il governatore Erol Ayyıldız le prove riscontrate fino ad ora fanno pensare ad un attacco del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan da anni in aperto conflitto con il Presidente Recep Tayyip Erdoğan.

Oltre ai due attentatori uccisi ce ne sarebbe un terzo in fuga e il quotidiano turco Hurriyet ha pubblicato la sua identikit, citando fonti di polizia: giacchetto scuro, berretto bianco e altezza tra 1,65 e 1,70.

Secondo l’agenzia di stampa Dogan il conflitto a fuoco sarebbe avvenuto durante un fermo di polizia contemporaneamente all’esplosione di un’auto nelle vicinanze. Nello scontro avrebbero perso la vita i due “militanti” entrambi dotati di kalashnikov e di 8 granate, secondo quanto ha riferito il governatore.

Come avviene spesso in queste occasioni, il governo turco ha imposto una censura temporanea alle comunicazioni nella zona.

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Nei giorni scorsi, Smirne è stata setacciata in lungo e largo dagli investigatori turchi che hanno identificato nella città sull’Egeo il covo dei jihadisti che avrebbero ideato la strage di Capodanno al Reina di Istanbul. Secondo la Reuters, negli ultimi giorni sarebbero 20 gli arrestati accusati di avere legami con l’attentatore di Istanbul, identificato ieri col nome di battaglia di Abu Muslim Horasami. Oggi il vice primo ministro turco Veysi Kaynak ha riferito che l’attentatore del Reina appartiene agli iuguri, un gruppo islamico che vive nel nord-ovest della Cina.

La Turchia è stata più volte oggetto di attentati terroristici negli ultimi 18 mesi, sia da parte dell’autoproclamato Stato Islamico (ISIS) sia dai curdi del PKK. L’ultimo attentato del gruppo curdo – anche se dei Tak scissionisti – risale a circa un mese fa quando un duplice attacco nel cuore di Istanbul aveva provocato 38 morti. Nelle ultime settimane, oltre alla repressione sempre più dura da parte del regime di Erdogan, sono aumentate le polemiche sulla sicurezza turca, messa in ginocchio dalle “purghe” post-golpe del luglio scorso.