Fifa, ci vuole più trasparenza tra i funzionari

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Il capo del calcio brasiliano, Jose Maria Marinha, si è rifiutato di criticare il suo predecessore, la cui reputazione è caduta di nuovo in disgrazia, durante una conferenza stampa che si è tenuta ieri in Brasile in occasione del campionato mondiale di calcio. Jose Maria Marinha ha detto ai giornalisti che non poteva rispondere per la condotta dell’uomo che ha sostituito, Ricardo Teixeira.
L’anno scorso, a seguito di accertamenti da parte del comitato etico della Fifa, Joao Havelange, che controllava la FIFA da 24 anni, si è dimesso da presidente onorario, dopo essere stato ufficialmente denunciato per aver preso tangenti. Anche il suo Teixeira ha ceduto tutti i suoi ruoli calcistici, tra cui quello di capo della FA brasiliana e una posizione di primo piano nel comitato esecutivo della FIFA, ed è fuggito dal Brasile dopo che entrambi gli uomini sono stati accusati di illecito avendo ricevuto milioni di dollari nella famigerata vicenda ISL. Marin ha sempre dichiarato di non essere mai stato coinvolto in passato in questa vicenda da Teixera.Marin, che è stato il numero due di Teixeira, ha detto ai giornalisti: “A mio modesto parere credo che mai, nella mia vita, (ho) fatto commenti su un altro cittadino Non sta a me giudicare nessuno e non vorrei farlo ora. Nel suo ruolo Ricardo Teixeira è stato un vincitore. Ha conseguito tanto per il Brasile e analizzerò solo il suo comportamento come qualcuno che è stato un manager nel mondo del calcio”.

La Fifa è più vigile

Allo stesso briefing il direttore FIFA dei “member of associations and development”, Thierry Regenass, ha detto che l’organizzazione è ormai molto più vigile quando si tratta di monitorare come i membri delle federazioni spendono le sovvenzioni fatte da centinaia di migliaia di dollari.
Renegass ha negato che i funzionari sudafricani abbiano speso parte del loro fondo di eredità della Coppa del Mondo 2010 in Mercedes, ma ha ammesso che in passato il programma di sviluppo della FIFA “potrebbe non aver funzionato come avrebbe dovuto”.
“Ora abbiamo un meccanismo adeguato per realizzare i progetti in modo adeguato”, ha detto ai giornalisti Renegass. “Non possiamo garantire il successo totale quando si lavora in 209 paesi, nei Caraibi, ad esempio, alcuni progetti non sono state applicati correttamente (vicenda Warner, ndr). Ma ora abbiamo più esperienza per assicurarci che questi tipi di problemi non accadano in futuro”.

In collaborazione con Calcio&Finanza