Ballarò minuto per minuto 27/03/2012 [diretta]

ballarò

Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Puntata spumeggiante questa sera nel salotto di Giovanni Floris. Tre big della politica si contenderanno lo scettro di migliore in campo. Stiamo parlando di Maurizio Lupi, che scende il campo per il Popolo della Libertà, di Anna Finocchiaro per il Pd e di Antonio Di Pietro per l’Italia dei Valori.

Per quanto riguarda invece la compagina governativa spiccherà la presenza del sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà. Si parlerà di articolo 18, c’è da scometterci.

Ma si parlerà anche di Europa e di quale riforma del mercato del lavoro vorrebbe Bruxelles. Secondo le anticipazioni dovrebbe infatti essere presente il commissario europeo Joaquin Almunia.

Chiudono il cerchio il direttore del Corriere della Sera Ferrucio De Bortoli, l’economista Carlo Dell’Aringa e la vicepreside della facoltà di economia della Sapienza Marina Brogi.

Immancabili anche questa settimana le rubriche dedicate ai sondaggi di Nando Pagnoncelli e alla satira di Maurizio Crozza.

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21.05 Inizia la puntata! Giovanni Floris parla della busta paga di oggi, martedì 27, e mostra un cartello con tutti i rincari del caso. Allegria. L’Irpef è una brutta bestia. Con l’Iva al 23% brutte sorprese nel cartello della spesa. Poi il conduttore romano legge due domande fatta dal blog. Poi presenta gli ospiti. De Bortoli in collegamento da Milano. Pubblicità, poi Crozza.

21.12 Parte Maurizio Crozza! Il comico genovese esordisce prendendo di mira Catricalà. E’ lui l’uomo che ha la password del robot Monti. Tempi duri, la benzina costa quanto un brunello. Ormai si chiede un calice di benzina. I comuni non hanno stabilito le aliquote del’Imu. Il governo non è pronto.

21.17 Tra premier che minacciavano sempre di andarsene e uno che minaccia di andarsene occorre una via di mezzo. “E’ rimasto un Saragat?”. Ma Crozza sbaglia: Saragat è stato Capo dello Stato (’64-’71), mai Capo del Governo! Ma del resto oggi è serata Frankestein Junior: Lupi ululu, Catricalà. Oggi l’Abc si è riunito nello studio di Berlusconi. Quello con il palo della lap dance per intendersi. Il segretario Pd se non ci fosse la Camusso voterebbe questa riforma, seconda il Bersani-Crozza. Conclude con una battuta sulla mela. Cosa che ha accomunato Berlusconi e Bersani.

21.22 Parte il primo servizio di Alessandro Poggi sulle buste paga degli italiani. Poi si passa a Cernobbio e si ragiona sulla distanza tra gotha della finanza e i camerieri. Per la Fornero i precari usciranno più difesi da questa riforma. Finisce il servizio e Floris fa la sua prima domanda a Catricalà, mentre dietro alla Finocchiaro compare il senatore ex Cgil Achille Passoni.

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21.27 Catricalà segnala come con la nascita del nuovo esecutivo si siano ridotte le frizioni di crisi legate al nostro sistema paese. Insomma, lo spread. L’esecutivo secondo l’esponente del governo non sarebbe lontano dai cittadini in quanto “siamo tutti stati cittadini”. Il governo non è un esecutivo del dire e deve attuare i provvedimenti. Ecco il vero senso della parole di Monti. Nessun desiderio di dimissioni.

21.31 Per Antonio Di Pietro il governo ha fatto bene a chiedere sacrifici ma li ha chiesti a persone sbagliate. E comunque non si vive di pane e spread. C’erano modi diversi di abbassare lo spread e un esempio è la legge sul falso in bilancio. Tutte queste misure invece riducono il potere d’acquisto delle famiglie. Le alleanze non definite hanno creato qualche grattacapo a Floris che non sapeva dove far sedere il leader Idv.

21.35 Catricalà, dopo aver sentito dire a Di Pietro che “Monti è berlusconiano perchè annuncia ma non fa”, ricorda che il compito del governo è restituire alle forze politiche le redini del governo. Anna Finocchiaro ricorda come il governo Berlusconi aveva ridotto l’Italia e come si trova ora. Occorre però puntare più sulla crescita e sull’equità. Una proposta è l’allentamento del patto di stabilità per i comuni.

21.40 Di Pietro sbaglia a trattare Monti come un capro espiatorio. Per il leader Idv è meglio Monti, considerando che non ci si vergogna più all’estero. Ma se le politiche sono sbagliate occorre dirlo con chiarezza. Pare una filippica su cosa si poteva fare in più. Ricorda quel libro di Marco Di Lello “E’ tornato Masaniello”.

21.43 Maurizio Lupi ammonisce Di Pietro: “Non si vive di pane e spread, ma nemmeno di pane e demagogia”. Poi cita Eistein. “Ricordatevi sempre che c’è in mezzo l’uomo”. Poi afferma di non credere ai Superman. “Tranne uno” ridacchia Di Pietro. Poi Lupi bacchetta Catricalà dicendo che nulla è inevitabile, a parte la morte. Ha dimenticato le tasse.

21.47 Siparietto tra il leader Idv e il vicepresidente della Camera. “Tu hai votato la fiducia al governo Monti solo per cacciare Berlusconi”. “Hai detto niente…”. Floris afferma: “Possiamo coinvolgere anche gli altri?” mentre tra i due continua quel giochino che riprende la canzone di Tiziano Ferro “La differenza tra me e te”. Poi parla Carlo Dell’Aringa, già quotato a novembre come potenziale ministro del lavoro ed elogiato in questi giorni dalla corrente popolare del Pd.

21.51 Il professore sostanzialmente segnala il rischio quanto mai recessivo di un aumento delle imposte. Ferruccio De Bortoli vuole più crescita. Poi parte un servizio sulla satira in tempo di crisi in giro per il mondo.

21.54 Geniale lo sketch sulle caratteristiche dell’Europa che si conclude con un elogio del formaggio, manco stessimo parlando dell’Europa sotto dominazione napoleonica. Jon Stewart non ha nulla di meglio che parlare di Mario Monti. Si torna in studio e Marina Brogi invita a puntare sulle spese dopo la prima fase di aumento delle imposte. Catricalà segnala come sul fronte entrate sarà possibile un buon lavoro di taglio della spesa pubblica. Cita anche la riduzione di voli di stato e auto blu. Dalla pubblicità al governo alla pubblicità di RaiTre.

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22.02 Alessandro Poggi riapre il programma con un altro suo servizio sul comune con meno dipendenti d’Italia: Monte Labiano. I cittadini vogliono il sindaco. Gli elettori sono 170 di cui 82 all’estero. Servizio misterioso, crepuscolare. Sembra quasi l’incipit di un film dell’orrore.

22.08 Finito il servizio Floris interroga, nel verso senso del termine, il professor Dell’Aringa sulla riforma dell’articolo 18. Vi è un piccolo dibattito su nuovo e vecchio ordinamento. Alta accademia. Ne approfittiamo per la nostra nota consueta nota di colore.

Nota di colore: il padrone di casa Giovanni Floris torna, dopo alcune puntate, al suo tradizionale gessato, di colore blu, abbinato questa volta con una camicia bianca ed una cravatta blu scura a pallini bianchi. Il Sottosegretario Catricalà predilige, ovviamente, uno stile sobrio impostato, però, sul grigio-azzurro, e non sui classici toni blu scuri-neri del resto del Governo: indossa infatti una giacca grigio chiara, una camicia azzurra ed una cravatta azzurra anch’essa. Look d’ordinanza per Antonio Di Pietro: giacca nera, camicia bianca, cravatta nera con simbolo dell’IdV, mentre Maurizio Lupi preferisce una giacca nera con camicia bianca e cravatta azzurra. Look sobri per Dell’Aringa e De Bortoli, il primo sul blu ed il secondo sul nero, mentre le due donne, la Finocchiaro e laBrogi, optano entrambe per un abito nero.

22.13 Secondo Catricalà il professor Dell’Aringa confonde il sistema italiano con quello tedesco. Diciamo che è un po’ tutta la classe politica italiana ad averci confuso un tantino le idee…

22.24 Anna Finocchiaro contesta il fatto che sia il giudice a decidere e a prendersi la responsabilità di chiedere il reintegro di un lavoratore. Ma in ogni caso il problema è sempre quello dei licenziamenti economici che per il Pd non dovrebbero limitarsi solo all’indennizzo ma anche al reintegro.  A quanto pare la quadra non è stata trovata del tutto alla direzione nazionale di lunedì…

22.33 Maurizio Lupi dichiara di non aver mai avuto la fortuna di conoscere un imprenditore con l’obiettivo specifico di licenziare. Il loro compito è quello di creare e produrre lavoro e nuovi posti di lavoro. Di fronte a noi dunque c’è il tema del completamento della riforma Biagi. Del resto nella giornata di lunedì lo stesso Angelino Alfano ha evidenziato come l’evoluzione della riforma del lavoro secondo il PdL deve essere la continuazione della Biagi.

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22.40 Il vicepresidente della Camera dei Deputati, sempre sulla falsariga del suo nuovo leader, cita la sua pagina Facebook. Parte poi con Di Pietro la fase “io non ti ho interrotto”. Chi di spada ferisce di spada perisce, la Finocchiaro accusa Lupi di demagogia. So ragazzi.

22.52 Parte un servizio sui risparmi familari. Geniale la coppia di pensionati che ha deciso di passare 4 mesi dell’anno, quelli più freddi, in Kenya. Per risparmiare acqua, luce, gas, benzina e compagnia cantate. Finisce il servizio e parte l’intervista al commissario Ue Joaquin Almunia.

22.56 Il candidato dei socialisti spagnoli alle elezioni politiche del 2000 elogia Catricalà (conosciuto quando era presidente dell’Autorità Garante per la Concorrenza) e invita il governo avanti ad avanti sulla strada delle riforme. Perchè occorre distruggere una volta per tutte il corporativismo. Finisce l’intervista e Floris manda la pubblicità. Poi le tasse. Che sotto sotto ricicciano sempre.

23.00 Si ritorna in studio e parte un servizio sulle ricevute che si potrebbero scaricare. In realtà non è questo un metodo ottimo per sconfiggere l’evasione fiscale. E il servizio ci illustra ciò. Nelle ristrutturazioni edilizie la fattura è un optional…

23.05 La professoressa Brogi ricorda che la lettera di agosto della Bce invitava proprio a fare quelle riforme tese a poter acquistare titoli di stato del nostro paese. Da qui la riduzione dello spread. Ma ora partono i sondaggi di Pagnoncelli.

23.11 La fiducia nel governo Monti si attesta al 56% (in linea coi dati Emg) . Il 61% teme il licenziamento di carattere economico, rendendo in parte giustificate i timori dei partiti su questa tipologia di licenziamento.

23.14 Per il 54% degli italiani alla fine i partiti troveranno un accordo sulla riforma del mercato del lavoro. Bersani è senz’altro il leader con più difficoltà in questa fase. Il voto ai partiti: Pd 27%, PdL al 21.8%, 9.7%, Idv 9%, Udc 7.7%, Sel 7.2%, Fli. 4.2%. Per il 31% il prossimo anni vincerà il centrosinistra.

23.17 Per Anna Finocchiaro la riforma di oggi sulla legge elettorale è dovuta al fatto che è impensabile votare tra un anno col Porcellum. Niente doppi giochi. La presidente dei senatori Pd ha fiducia che sulla riforma del mercato del lavoro si troverà una quadra. Per Catricalà non sarà facile vedere come andrà a finire perchè quella struttura dell’articolo 18 non si potrà toccare.

Ma ormai siamo agli sgoccioli. Floris chiama il suo “alè” e la puntata finisce mestamnete.

Dopotutto, domani è un altro giorno.

 

E ora è il momento della nostra pagella!

CATRICALA’ – 6 – Sà giostrarsi ed rispondere alle numerose questioni che gli vengono poste. Con il solito stile del Governo…ed il suo aggettivo sarà prevedibile! SOBRIO

LUPI – 6 – Vigoroso, come sempre. Ama beccarsi con Di Pietro, dando vita a simpatici siparietti che non si vedevano da un po’. Sicuramente efficace. TESTA ALTA

FINOCCHIARO & DE BORTOLI – sv – C’erano? Due senza voto in una sola puntata non si vedevano da tempo…Di Pietro ha cannibalizzato tutti. NON PERVENUTI

DI PIETRO – 5 – Era molto tempo che non lo vedevamo così in forma: indisciplinato, ama interrompere gli avversari, usare toni forti, proprio come non si vedeva veramente da un bel po’. E con l’avanzare della puntata, continua il suo crescendo Rossiniano. Tuttavia, spesso, la butta letteralmente in caciara. In tutto ciò, lascia pochissimo spazio a tutti gli altri. INDISCIPLINATO

DELL’ARINGA – 7 – Ammazza, sa tutto! – MANUALE DI DIRITTO DEL LAVORO

BROGI – 6 – La classica ospite settoriale… SEI POLITICO

FLORIS – 6,5 – Era un po’ che non aveva da lavorare così tanto, ma gestisce bene. E’ finita la pacchia…che i politici si stiano stancando di questi tecnici? SONO FINITE LE VACANZE