Corea del Nord, ultime notizie: gli aspetti strategici poco conosciuti

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Corea del Nord, ultime notizie: gli aspetti strategici poco conosciuti

La crisi tra Usa e Corea del Nord si può risolvere solo con la diplomazia; molto presto la Casa Bianca e i suoi alleati asiatici dovranno fare i conti con questa realtà. Solo in apparenza l’ultimo test missilistico condotto dal regime ha portato il mondo sull’orlo di una guerra dalle proporzioni inimmaginabili. In realtà, annunciando – in maniera evidentemente prematura – di aver completato il proprio programma nucleare, i nordcoreani hanno mostrato di essere pronti a intavolare delle trattative. L’obiettivo di Pyongyang è raggiungere una “parità strategica” con gli Stati Uniti; d’altronde, sarebbe impossibile competere con gli americani dal punto di vista militare. Per raggiungere tale “parità”, il regime ha scelto di percorrere la strada della “deterrenza nucleare“.

Ora, l’arsenale nordcoreano non preoccupa più di tanto gli Usa che hanno conoscenze e mezzi sufficienti per difendere se stessi, Corea del Sud e Giappone. Molto spesso si dimentica che i due paesi rientrano nel raggio di un attacco convenzionale di Pyongyang ormai da decenni. Il vero problema per Washington è la leadership che governa il paese e la natura stessa dello Stato nordcoreano. Dunque, solo assicurare la sopravvivenza della Corea come “regime socialista” e, quindi, garantire la permanenza al potere di Kim Jong un, potrebbe gettare le basi per un negoziato. A questo si dovrebbe affidare il compito di determinare il margine di manovra dello sviluppo nordcoreano così come la profondità dell’azione sanzionatoria internazionale; perché una cosa è certa: allo stato dei fatti, non si può chiedere alla Corea di rinunciare del tutto al nucleare.

Corea del Nord, ultime notizie: gli aspetti strategici poco conosciuti

Ecco che “siamo pronti ad avere un primo incontro senza pre-condizioni” ha detto di recente il Segretario di Stato Rex Tillerson. “Incontriamoci e basta. Parliamo del tempo; usiamo una tavola rotonda o quadrata; ma sediamoci insieme e guardiamoci in faccia” ha poi continuato. Un messaggio chiaro che si scontra ancora troppo spesso con il profilo pubblico dello Studio Ovale. Trump e i suoi da una parte invitano Tillerson “a non sprecare il proprio tempo” tentando di convincere i nordcoreani a trattare e, dall’altro, continuano a ribadire “siamo aperti al dialogo”.

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