Nuove regole conto corrente in vigore: cosa cambia e differenze sostanziali

Le nuove regole sul conto corrente volute dalla Banca d’Italia: cosa cambia di fatto per i clienti delle banche e quali obblighi avranno queste ultime.

Nuove regole conto corrente in vigore: cosa cambia e differenze sostanziali
Nuove regole conto corrente in vigore: cosa cambia e differenze sostanziali

Lo Stato, attraverso la Banca d’Italia, ha imposto recentemente maggior trasparenza e rapporti più cristallini tra istituti di credito e clienti. Ciò attraverso uno specifico provvedimento: vediamo allora di che si tratta e cosa cambia di fatto per i correntisti italiani.

Se ti interessa saperne di più sul pignoramento conto corrente e come evitarlo, clicca qui.

Conto corrente: qual è il provvedimento con le nuove regole?

Le regole cui si è accennato, sono quelle contenute nel recente Provvedimento della Banca d’Italia del 18 giugno 2019 recante disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari e di correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti, di attuazione alla direttiva 2014/92/UE e del Testo Unico Bancario, in materia di conti di pagamento offerti o sottoscritti da consumatori. Le modifiche, tuttavia, entreranno in vigore soltanto dall’inizio del 2020.

Esse comporteranno una maggiore tutela per il cliente correntista, in quanto dovrà essere debitamente e dettagliatamente informato, dalla sua banca di riferimento, circa tutti i costi delle operazioni bancarie poste in essere. Insomma la banca sarà tenuta ad emettere a favore del consumatore, un documento che riporta tutte le effettive e reali spese del conto corrente, cioè il loro ammontare complessivo e i servizi da cui discendono.

Insomma i costi saranno sintetizzati e non più frammentati qua e là, con il risultato che, nella situazione attuale, al correntista può essere difficile ricostruire il “mosaico” di tutte le spese di natura bancaria. Questo provvedimento, in sostanza, migliora e rende più trasparenti e stretti i rapporti tra banca e cliente, riducendo le possibilità di praticare costi più o meno nascosti o poco chiari.

Se ti interessa saperne di più sul rapporto tra conto corrente e inflazione come tassa nascosta, clicca qui.

Cosa dovranno fare le banche dal 2020?

A questo punto, vediamo un po’ più nel dettaglio quali doveri dovranno rispettare gli istituti di credito tra qualche mese, in relazione al conto corrente.

Fino ad ora le banche hanno sì adempiuto ad obblighi di comunicazione verso i loro clienti, ma in modo spesso non chiaro, se non addirittura fuorviante o ambiguo. Ciò attraverso documenti di sintesi e fogli informativi che di certo non brillano per chiarezza e semplicità espositiva. Su questo fatto il Provvedimento menzionato è intervenuto, imponendo che le banche dovranno descrivere chiaramente le spese del conto.

Ciò significa che l’attuale foglio informativo di riepilogo cambierà completamente struttura e tutte le spese connesse al conto dovranno essere finalmente indicate, distinguendo spese di scritturazione contabile dagli oneri fiscali. Anzi, la Banca d’Italia ha, contestualmente, predisposto anche un modello tipo, che obbligatoriamente sarà utilizzato dalle banche per le comunicazioni con i clienti. In sostanza, sarà tutto più chiaro: sia il costo complessivo sia il dettaglio di ciascuna operazione.

In questo quadro, si inserisce l’ulteriore obbligo che la banca avrà, relativo alla comunicazione al cliente di uno specifico “Indicatore dei costi complessivi” (ICC). Tale indicatore avra la funzione di garantire ai consumatori la possibilità di comparare i costi e le offerte, capendo cioè quanto effettivamente il conto pesi sul portafoglio. Insomma, le banche saranno tenute a catalogare con chiarezza i conti correnti, distinguendo quelli “a pacchetto” (che prevedono costi prestabiliti e forfettari) da quelli “a consumo” (in cui i costi fanno riferimento alla mole di operazioni compiute). Questo ICC sarà allegato, per legge, ai documenti di riepilogo delle spese che banca deve fornire a ciascun cliente. Questi ultimi, in particolare, indicheranno obbligatoriamente il tasso di interesse creditore e l’importo complessivo degli interessi maturati, oppure, se c’è stato sconfinamento, il tasso di interesse applicato a debito e l’importo totale degli interessi addebitati nel periodo di riferimento.

Circa questi documenti informativi, comunicati periodicamente ai correntisti, ci sarà sempre facoltà di domandare agli addetti di banca tutti i chiarimenti utili, in relazione alle spese applicate, anche e soprattutto per capire se esse sono proporzionate alle condizioni pattuite.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it