Una gioiosa rassegna del circo fuori e dentro Montecitorio

Una gioiosa rassegna del circo fuori e dentro Montecitorio

Oggi c’è stata una modesta rissa a Montecitorio tra il M5S e il PD, e sui social c’è un tumulto di gente indignata per la vergognosa violenza e lo spettacolo indecoroso. Non sono assolutamente d’accordo. C’è chi si appassiona al wrestling, chi al calcio, chi ai filmati di risse stradali; siccome a me piacciono i completi preferisco le risse a Montecitorio, e grazie a YouTube ne ho potute vedere di sublimi.

Ci sono state le parentesi alimentari, come quando cadde il governo e quelli di Forza Italia stapparono champagne e mangiarono mortadella: «No! No! Togliete quaa bbottiglia llà, non shtiamo miga all’oshteria!» a cui segue Buonanno che agita una spigola fresca mentre Di Maio tuona «Rimuova quella spigola, onorevole».

L’ingresso dei diversamente onorevoli del M5S ha portato a Montecitorio gli scherzoni tipici degli universitari, quindi abbiamo assistito alla Boldrini che legge i candidati alla presidenza della Repubblica tra cui Rocco Siffredi, Veronica Lario, Miuccia Prada e Trapattoni. Sempre gli scolaretti M5S dicono alla maestra che i compagni gli hanno detto caccamerda nei bagni. Prima di loro, però, c’era l’Italia dei valori. Ricordiamo l’onorevole Barbato, uno che pare uscito da un film di Verdone:

«HANZI VOGGHIO DIRVI UNA COZA, ANNOME DI TUTTI I CIOVANI ITALIANI, ANNOME-
«Concluda…»
«…DI KUESTA MACCIORANZA, CHE AVETE ROTTO I COGGHIONI!»
«Onorevole!»

Riguardo alle scazzottate, poi, gli anni ‘80 ne regalarono di buone ma introvabili. Il post Tangentopoli, invece, fu una meraviglia. Il leghista Formentini che agitava il cappio, poi la memorabile e cruenta scazzottata tra Verdi e MSI, con la Pivetti che scampanella come manco Trilly.

ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

Altra grande performance atletica ci fu tra SEL e PD, con tanto di banchi scavalcati all’urlo di “ah pezzo demmerda” e seduta sospesa, mentre l’estetica più entusiasmante è relativamente recente: ricordiamo quella di Fiano e Molteni con il featuring della Boschi che urla e si sbraccia dalla balconata.

Intanto, fuori dall’aula

La piazza adiacente la sede del parlamento è una specie di campionato wrestling di serie B. Consapevoli delle onnipresenti telecamere vi accorrono mitomani, indignati di professione, comparse, politici per mancanza di prove, ciarlatani, cospirazionisti che “il gondrollo mendale”, o che “il debito pubblico italiano in realtà è stato pagato” e armi a energia diretta d’onde convogliate.

«Nun ce posso crede.»
«E t’oo dico io!»

L’esorcista che agitando un crocifisso in nome di Gesù intima a Di Maio di pentirsi, i venditori di sigarette elettroniche che intonano “a lavorare, andate a lavorare”, un po’ come se io andassi davanti alla facoltà di ingegneria con lo striscione “andate a studiare”. Questa signora è una commerciante, conosce ogni sampietrino di Roma e vuole il suo diritto a votare «ma la cosa più zozza è ER COMUNISMO».

Ricordiamo il deathmatch Generale Pappalardo VS. Dibba senior (abbastanza deludente causa senilità). Il gombloddo della manifestazione dei circensi che “l’articolo su di noi si vede da computer ma da telefono no”, una manovra dei servizi segreti animalisti per non far conoscere la verità su di loro.

Tra la folla festante una signora eccitata che grida “Vergogna, yo-hooo!” mentre l’onorevole Ronchi replica “sti cialtroni demmerda”. Più pacata nei toni la manifestazione dei tizi che sostengono la ganja sia un farmaco, per cui «Mia moglie non sorride più da quando mi sono arrivati i Carabinieri a casa». L’immancabile geriatric battle royale tra la vecchia pazza e il fascio eteroconfuso in sciarpina Fendi: «A cinquantasettanni didighiaro che io intendo e volere e dighiaro ho parlato pure co’ Bortoli, a Milano, mi ha ricevuto, ha detto shivediamo shivediamo shivediamo.»

«Aò ma ancora parli, te? Lascia perde i residui de Cracchese.»
«Chi?»
«Craxi!»

La zona di Montecitorio è insomma una specie di set da film western su cui dovrebbe troneggiare la scritta “bienvenidos” coi fori di proiettile e il pianista che suona un allegro old time schivando spigole, sedie, scarpe e insulti. Due ceffoni tra parlamentari sono solo una virgola in quell’eterna, sublime commedia che sono le piazze d’Italia in presenza di telecamere.