Esercito italiano e controlli militari: cosa possono fare col nuovo decreto?

Esercito italiano e controllo del rispetto degli obblighi e dei divieti i cui alle norme anti-coronavirus. Quali sono le nuove attribuzioni per i militari?

Esercito italiano e controlli militari cosa possono fare col nuovo decreto
Esercito italiano e controlli militari: cosa possono fare col nuovo decreto?

L’emergenza coronavirus, oltre a modificare abitudini e stili di vita degli italiani, comporta modifiche e novità non di poco conto, anche per coloro che lavorano e sono impiegati nell’ambito delle forze armate utilizzate nella lotta all’epidemia. Vediamo allora quali sono queste novità per i membri dell’esercito italiano e perché sono così rilevanti.

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Esercito italiano: scatta la qualifica di agente di pubblica sicurezza

Per rendere più agile la macchina dei controlli e far sì che le disposizioni del Governo siano attuate nel modo più efficace e tempestivo possibile, ecco le ulteriori novità contenute in una circolare emessa dal Viminale, che di fatto integra il quadro delle novità normative degli ultimi giorni. In sintesi, in base al testo di detto atto del Ministero degli Interni, ogni militare dell’Esercito italiano, impiegato nei controlli su strada – per verificare il rispetto dei divieti imposti a tutta la cittadinanza – è anche qualificato come agente di pubblica sicurezza. Pertanto un qualsiasi membro delle forze armate può controllare e svolgere tutte le idonee attività, al pari di qualsiasi appartenente alle forze dell’ordine.

La misura ha chiaramente la finalità di rinforzare la lotta ai possibili trasgressori ai divieti che, come purtroppo abbiamo visto in questi giorni, non sono mancati. Tuttavia al fine dell’ottenimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza, è necessario un provvedimento del prefetto competente.

Che cosa possono fare in concreto?

Molti si potranno domandare che cosa significano in concreto queste novità. Ebbene, i militari, proprio come i poliziotti, potranno:

Inoltre, c’è un dettaglio che non va assolutamente dimenticato. In questo nuovo contesto, le forze armate hanno anche lo status di “pubblico ufficiale”. Ne consegue allora che il comunicare false generalità o altro tipo di mendace dichiarazione nell’autocertificazione, comporterà sanzioni penali non lievi (qui il quadro delle sanzioni); analogamente, conseguenze penali avrà anche l’atto di resistenza, minaccia o violenza nei confronti di un membro delle forze armate.

Concludendo, si tratta certamente di una novità coerente con l’impianto dei divieti predisposto dal Governo e questo affiancamento dei militari ai carabinieri, membri di GdF e polizia, sicuramente costituirà un ulteriore deterrente a comportamenti scriteriati da parte dei cittadini.

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