Referendum 2020: Salvini e Meloni, le posizioni di Lega e Fratelli d’Italia

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Referendum 2020: Salvini e Meloni, le posizioni di Lega e Fratelli d’Italia

Referendum 2020: anche se con un po’ di freddezza, Lega e Fratelli d’Italia si sono schierati sul fronte del Sì per quanto riguarda la consultazione popolare sul taglio dei parlamentari. Ecco qualche dettaglio in più sulle posizioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Referendum 2020: la posizione della Lega e di Salvini

Referendum 2020 – “C’è una posizione della Lega, ma la Lega non è una caserma, io non possiedo il voto di 60 milioni di italiani. Ci saranno elettori della Lega che faranno una scelta ed elettori della Lega che ne faranno un’altra. Secondo me il Parlamento può funzionare bene anche con meno parlamentari”, con queste parole, pronunciate durante una recente puntata del programma Porta a Porta di Rai 1, Matteo Salvini ha voluto esemplificare la sua posizione personale ma anche quella del partito che guida. In sostanza, anche se la Lega si è sempre dichiarata favorevole al taglio dei parlamentari come delineato in Parlamento (nonostante in alcune uscite Salvini abbia detto che sarebbe stato meglio realizzarlo in modo diverso), ai suoi elettori viene data libertà di scelta.

Referendum 2020 – Insomma, nessun “tradimento” nel caso in cui un elettore del Carroccio scegliesse di rispondere No al quesito referendario. Da segnalare, a questo punto, che la Lega ha votato a favore della riforma che riduce il numero di deputati e senatori in tutti e quattro i passaggi parlamentari che ha affrontato (il Pd, che è al governo insieme al M5S che ha portato avanti la riforma, si è schierato a favore solo nell’ultima occasione disponibile). Ciò non ha impedito ad alcuni suoi esponenti di spicco di schierarsi contro la modifica costituzionale; tra questi, per esempio, il Governatore lombardo Attilio Fontana quello veneto Zaia, volti noti come Centinaio, Borghi e Siri ma anche Giancarlo Giorgetti, braccio destro dello stesso Salvini. Alcuni organi stampa vogliono “pensar male”: all’interno del partito mal si digerisce il taglio considerando che la rappresentanza della Lega nei palazzi che contano, naturalmente se il taglio diventasse operativo, guardando i sondaggi attualmente disponibili, si ridurrebbe di una trentina di unità.

La posizione di Fratelli d’Italia e di Meloni

Referendum 2020 – Sempre guardando i sondaggi attualmente disponibili, continuano a “pensar male” alcuni organi di stampa, l’unico partito che aumenterebbe la consistenza della sua squadra in Parlamento sarebbe Fratelli d’Italia. Forse questo il motivo principale del malcontento dei leghisti: schierando il Carroccio per il Sì, Salvini starebbe spianando la strada a un diretto concorrente, tra l’altro, in ottima salute. Il partito di Giorgia Meloni, anche se con relativa freddezza (l’importante sembra non intestarsi una “sconfitta” annunciata), ha sempre ribadito lo schieramento a favore del taglio dei Parlamentari: “Non mi sfugge che un eventuale successo del No potrebbe mettere in difficoltà la maggioranza ma non baratto una cosa in cui credo con l’utilità del momento” ha ribadito il suo Sì (quasi a malincuore) in questi giorni la Segretaria FdI.

“Faccio un passo indietro e aspetto il responso dei cittadini. Io sono favorevole al taglio dei parlamentari, lo sono sempre stata, tra l’altro il primo a tagliare i parlamentari fu il centrodestra. Se gli italiani faranno un’altra scelta si farà un altro governo, spero con le elezioni, e un’altra riforma migliore” con queste parole ha dato – di fatto – “libertà di scelta” ai propri elettori sempre la Meloni in un’intervista a Rtl 102.5 pur continuando ad ancorare la sua posizione personale e quella del partito alle ragioni del Sì: sicuramente per poter lavorare a una riforma “migliore” ma anche e soprattutto perché una vittoria del No spianerebbe la strada al ritorno alle urne, stavolta però si voterebbe per le Politiche.

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