Ministri governo Draghi: i nomi in ballo per gli incarichi più importanti

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Ministri governo Draghi: i nomi in ballo per gli incarichi più importanti

Ministri governo Draghi: quali nomi circolano con più insistenza per il prossimo esecutivo? A farla da padrone saranno i “tecnici” o sarà dato spazio anche a figure più politiche? Il punto della situazione.

Ministri governo Draghi: più tecnici o più politici?

Ministri governo Draghi – A quanto pare, la questione al centro del dialogo tra l’ex Presidente della BCE e i partiti sarà: nel prossimo esecutivo solo o quasi esclusivamente “tecnici” oppure verrà dato spazio anche a figure prettamente politiche? Lo snodo è fondamentale per capire quali forze parlamentari dichiareranno la propria disponibilità a sostenere il governo di “alto profilo” che Draghi ha promesso di dare al paese. L’esecutivo dovrebbe anche allontanarsi dalle “formule politiche”, per usare le parole di Mattarella, d’altra parte, le parole pronunciate oggi dal Presidente del Consiglio dimissionario Conte sembrano anticipare un forte coinvolgimento dell’asse M5S-Pd-LeU nell’operazione.

Insieme alle consultazioni parte il totoministri

Ministri governo Draghi – Considerando allora che quella di Conte sembra una richiesta esplicita a sostenere Draghi, riprende quota l’ipotesi di vedere il Presidente del Consiglio dimissionario all’interno del prossimo esecutivo. Magari con un incarico “pesante” oltre che di prestigio. Certo è anche che da Italia Viva e opposizione di centrodestra si chiede “discontinuità” rispetto al recente passato: per esempio, Draghi non dovrebbe avere problemi a incassare la fiducia di Forza Italia ma gli azzurri vogliono rassicurazioni su un “garantista” alla Giustizia. Tuttavia, se l’asse portante della maggioranza rimanesse quello formato da M5S-Pd-LeU, sarà proposta la conferma, innanzitutto, di Gualtieri all’Economia, così come di Boccia agli Affari regionali e di Franceschini ai Beni culturali. Sulla stessa linea, risulterebbe difficile toccare Di Maio (e Patuanelli).

Insomma, si parla di una squadra molto vicina a quella del Conte 2. Qualche nuovo nome comunque ci sarà. Un’ipotesi suggestiva vedrebbe ritornare in patria Gentiloni (il suo posto di commissario europeo promesso a Conte?) per prendere in mano il dicastero di Via XX Settembre. Inoltre, si valuta la possibilità di creare un ministero dedicato al Recovery Plan: si fa il nome di Cottarelli. La Cartabia o la Severino sono in pole per sostituire Bonafede. Mentre hanno molte speranze di restare al loro posto sia Speranza (anche la Carfagna sarebbe in lizza per la Salute) che Lamorgese (per gli interni ci sarebbe in ballo anche il leghista Giorgetti). Circolano con insistenza i nomi di Giovannini, Cantone e della diplomatica Belloni, rispettivamente, per Lavoro (o ambiente), Infrastrutture ed Esteri. Pare molto probabile, in ottica ricucitura con Italia Viva, un ritorno all’Agricoltura di Teresa Bellanova o l’arrivo di un altro renziano di spicco (Rosato).

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