Governo Draghi: ristoranti aperti la sera e nuovo orario coprifuoco. Le ipotesi

Governo Draghi: ristoranti aperti la sera e nuovo orario coprifuoco. Le ipotesi

Governo Draghi: ristoranti aperti la sera e nuovo orario coprifuoco. Le ipotesi

Il Governo Draghi studia la ripartenza delle attività attualmente chiuse per contenere i contagi di Covid. Ristoranti aperti, ma anche cinema e teatri, palestre e piscine, a partire da inizio maggio? Sarà decisivo il monitoraggio di venerdì per sbloccare il confronto tra “aperturisti” e “rigoristi”.

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Prosegue il confronto all’interno del Governo Draghi

Ristoranti aperti anche di sera, riapertura anche per teatri e cinema, palestre e piscine, slittamento dell’orario di inizio del coprifuoco: l’inizio del ritorno alla normalità dopo mesi di lockdown, anche se “a diverse velocità”, potrebbe arrivare già a inizio maggio. Prosegue il confronto, acceso, tra “rigoristi” e “aperturisti” interno al Governo Draghi, con i primi ancora in netto vantaggio sui secondi.

A pesare sulla discussione, ovviamente, i dati del prossimo monitoraggio sull’andamento dell’epidemia atteso per venerdì 16 aprile. In base a questi si deciderà se, già nel corso della prossima settimana, l’esecutivo potrà mettersi al tavolo per redigere un decreto che sostituisca quello in scadenza a fine aprile, magari accogliendo le proposte provenienti dalle Regioni (che spingono per una ripartenza, anche se basata su rigidi protocolli anti-contagio).

Ristoranti aperti la sera e nuovo orario coprifuoco

I Governatori hanno già proposto al Governo Draghi ristoranti aperti anche a cena (soprattutto quelli che possono svolgere la propria attività all’aperto), dunque, uno slittamento dell’inizio del coprifuoco di almeno due ore (dalle 22 a mezzanotte). Spazio anche alla riapertura di cinema e teatri, palestre e piscine, grazie a rigidi protocolli di distanziamento e ingresso contingentato, ma anche agli spostamenti tra regioni (stop in vigore fino al 30 aprile). Inoltre, sempre i rappresentanti delle regioni chiedono che per l’assegnazione delle fasce di rischio, dei “colori” in pratica, oltre ai dati epidemiologici si prendano in considerazione anche quelli relativi alle vaccinazioni.

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