Sondaggi elettorali SWG, la Lega scende sotto il 20%, cresce il M5S

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Sondaggi elettorali SWG, la Lega scende sotto il 20%, cresce il M5S

Dopo la pausa estiva ripartono i sondaggi elettorali di SWG. Il periodo di ferie non sembra avere comportato enormi cambiamenti nelle intenzioni di voto dei principali partiti, ma si possono individuare trend degni di nota. 

Se in testa rimane completamente stabile Fratelli d’Italia, al 20,5%, dietro perde terreno la Lega, che cala di mezzo punto scendendo per la prima volta da più di tre anni sotto la soglia psicologica del 20%. Diminuisce così il suo vantaggio rispetto al terzo partito, il PD, che rimane pressochè fermo, salendo solo di un decimale, al 19,1%. 

Il cambiamento più netto però è quello che riguarda il Movimento 5 Stelle, che avanza del 0,8%, andando dal 15,5% al 16,3%. Probabilmente giova al partito l’insediamento definitivo dell’ex premier Conte come suo leader e la fine di quella fase di incertezza al vertice che da mesi lo interessava. 

In aumento è anche Forza Italia, che raggranella due decimali raggiungendo il 7%, tenendo a distanza Azione, che invece uno 0,2% lo perde, calando al 3,7%. Sempre al centro in recupero, anche in questo caso del 0,2%, Italia Viva. Ora è al 2,4%. E della stessa percentuale cresce +Europa, che ritorna al 2% tondo.

A sinistra sono fermi sia Sinistra Italiana che Articolo 1, rispettivamente al 2,7% e al 2,3%, mentre subiscono un calo rilevante per le dimensioni del partito i Verdi, che vanno dal 2% all’1,6%. giù, ma solo del 0,1% anche Coraggio Italia, all’1%, e le liste minori, che scivolano dall’1,8% all’1,5%. È stabile per i sondaggi elettorali di SWG la potenziale astensione, al 42%.


Più della politica italiana però nelle ultime settimane al centro del dibattito è stato l’Afghanistan, con la conquista di Kabul da parte dei Talebani e il ritiro precipitoso delle forze occidentali. SWG rileva come sul tema gli italiani siano piuttosto spaccati. Secondo i suoi sondaggi elettorali a fronte di un 36% che sarebbe per un dialogo con i Talebani stessi vi è un 40% che è contrario. In mezzo un 24% che in realtà si dice indeciso. Più dialoganti si mostrano gli elettori PD e 5 stelle. Rispettivamente il 54% e il 57% di loro pensa che con questi si debba parlare. Al contrario il 67% dei leghisti e il 61% di chi vota Fratelli d’Italia ritiene che i Talebani non possano essere interlocutori.

Vi è poi una divisione completa sul tema dell’accoglienza dei profughi afghani. Il 42% secondo gli stessi sondaggi elettorali è per un’ampia accoglienza, con il 12% che ritiene che si debbano accogliere tutti e il 30% che pensa che si debbano anche aiutare a partire, mentre un altro 42% frena. Per il 31% infatti si dovrebbe accettare solo una quota, la stessa che già in precedenza entrava in Italia da quel Paese, mentre per l’11% non si dovrebbe fare arrivare nessuno.


Questi sondaggi elettorali sono stati svolti tra il 25 e il 3o agosto su 1.200 soggetti con metodo CATI-CAMI-CAWI