Sondaggi elettorali SWG, dopo le amministrative il Movimento 5 Stelle cresce più di tutti, dell’1,1% in 4 settimane

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Sondaggi elettorali SWG, dopo le amministrative il Movimento 5 Stelle cresce più di tutti, dell’1,1% in 4 settimane


Dopo le elezioni comunali che hanno segnato, almeno nelle città più grandi, una prevalenza dei candidati di centrosinistra, c’era attesa di capire come i risultati avrebbero cambiato il panorama politico. Secondo i sondaggi elettorali di Swg, i primi da 4 settimane, sembra essere il Movimento 5 Stelle il principale beneficiario di questa fase post-voto, nonostante i suoi candidati e le sue liste in realtà non abbiano brillato alle amministrative. Al primo posto rimane Fratelli d’Italia, al 20,7% e in calo del 0,3%. Allunga le distanze sugli alleati della Lega, che vanno dal 20% al 19,2%. Il Pd si avvicina alla seconda posizione portandosi dal 18,7% al 19%. Ma dietro avanza appunto il M5S, che guadagna ben l’1,1% arrivando al 16,9%.

Giù come gli alleati, ma solo di un decimale, Forza Italia, ora al 7,1%. Azione beneficia del buon risultato di Calenda a Roma, e cresce del 0,7% portandosi al 4,1%, probabilmente cannibalizzando partiti vicini, come Italia Viva, in discesa del 0,2% al 2,3%, e +Europa, che perde ben 4 decimali, calando all’1,6%.Giù del 0,4% anche i Verdi, che ora sono all’1,8%.A sinistra Articolo 1 e Sinistra Italiana sono rispettivamente al 2,6% e 2,4%.


Sondaggi elettorali SWG, il 53% non è soddisfatto dell’esito delle comunali


Questi sondaggi elettorali si sono occupati anche dei risultati delle elezioni comunali. Forse un po’ a sorpresa il 53% degli intervistati che abitano dove si è votato si dice insoddisfatto. In particolare coloro che votano centrodestra e del Centro Sud. E solo il 47% invece li ha accolti favorevolmente, soprattutto elettori del centrosinistra e del Nord. Evidentemente a essere contrariati sono anche la maggioranza di coloro che si sono astenuti, che sono molti.

Ma perchè in così tanti non hanno votato? Secondo gli stessi sondaggi elettorali il 27% non è andato alle urne perchè era lontano dal comune o per impegni personali, ma la maggioranza aveva motivi più “politici”. Per il 22% era inutile votare, il 19% non è interessato alla politica, al 15% non piaceva alcun candidato in lizza, risposta simile a quella dell’11% che afferma che nessuno ha fatto proposte sui temi di maggiore interesse. Solo il 9% parla di un’astensione per protesta.


In ogni caso la maggioranza relativa, il 46%, che diventa il 57% tra chi vota per partiti della maggioranza, sostiene che questo voto non debba avere conseguenze sul governo. Solo il 31% vorrebbe qualche cambiamento, in termini di nuovi rapporti di forza, il 18%, o di cambio della linea dell’esecutivo, il 13%.


Questi sondaggi elettorali di Swg sono stati realizzati con metodo CATI-CAMI-CAWI dal 6 all’11 ottobre su 1200 soggetti 

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