Presidenziali francesi, Macron vola al 33,5%. L’influenza della guerra in Ucraina

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Presidenziali francesi, Macron vola al 33,5%. L’influenza della guerra in Ucraina

Il prossimo 10 aprile la Francia e l’Europa vanno incontro a un appuntamento elettorale molto importante. I francesi saranno chiamati a eleggere il nuovo Presidente, scegliendo se confermare l’attuale, Emmanuel Macron, o portare all’Eliseo qualcun altro.

Gli ultimi sondaggi sembrano avere una direzione precisa, quella di una grande e veloce ascesa per il Capo dello Stato uscente. Dopo mesi in cui è stato bloccato al 24-25%, all’incirca allo stesso livello del 2017, ora è arrivato, almeno secondo l’istituto Elabe, al 33,5%.

A produrre questo effetto lo stringersi dei francesi attorno alla propria leadership in un momento di forte tensione internazionale. La guerra in Ucraina favorisce Macron, esattamente come accaduto molte altre volte anche in altri Paesi in occasione di grandi emergenze, come il Covid negli ultimi due anni, per esempio.

I numeri dicono che in una sola settimana il presidente francese ha guadagnato ben l’8,5%.

Da chi ha preso questi punti? Prevalentemente dai candidati alla sua destra. Così la candidata dei Les Republicains, Pecresse, scende dell’1,5% al 10,5%, proseguendo un declino cominciato dopo alcune settimane di sondaggi molto positivi.

È Zemmour, conservatore nazionalista, però, a lasciare sul terreno più punti, ben 3. È sceso ora all’11%, mentre Marine Le Pen va dal 17% al 15%.

È evidente come la fermezza dimostrata da Macron con Mosca, unita al protagonismo nei tentativi di dialogo, piaccia di più alla destra, perlomeno quella più moderata.

A sinistra vi sono meno movimenti. Del resto i candidati erano già più deboli. Il più forte, Melenchon, si cresce anzi di mezzo punto, andando al 15%, mentre il verde Jadot cala dal 6,5% al 5%.

La sensazione è che intorno a Macron si stiano coalizzando un po’ tutti i moderati, di sinistra e di destra, anche quelli che non lo amano.

Presidenziali francesi, Macron non è giudicato simpatico e sincero, ma per i francesi ha le qualità per fare il presidente

Collegato all’aumento delle intenzioni di voto vi è l’incremento del vantaggio su Marine Le Pen al secondo turno.

Era già dato per vincente, ma ora dovrebbe battere l’avversaria 61 a 39, guadagnano 3,5 punti in una settimana.

Sostanzialmente avrebbe il voto della maggioranza dei sostenitori degli altri candidati, qualora tornassero alle urne, tranne di quelli di Zemmour e Le Pen stessa.

Questo, però, non vuol dire che Macron sia molto apprezzato dai francesi. Come spesso succede si tratta di una scelta per sbarrare la strada a qualcuno ancora più sgradito.

Ben il 65% non pensa che sia vicino alle preoccupazioni della gente. Per il 63% è arrogante, il 59% non crede sia sincero.

Tuttavia il 55% gli riconosce competenza, il 61% coraggio, e il 57% le qualità necessarie per essere Presidente.

Insomma, se vincerà di nuovo le presidenziali francesi sarà perché per i suoi connazionali sarà l’ennesimo caso del politico che non si ama, ma si stima

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