Sondaggi elettorali Swg, in crescita FdI, M5S e Azione/IV, perde consenso il PD

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Sondaggi elettorali Swg, in crescita FdI, M5S e Azione/IV, perde consenso il PD

Il periodo in cui è fatto divieto di realizzare sondaggi, come comanda la legge sulla par condicio, si avvicina, e proprio per questo gli ultimi sondaggi elettorali dei vari istituti acquistano particolare valore.

Il trend sembra essere chiaro. A fronte di un centrodestra sempre molto forte, in cui Fratelli d’Italia acquista consenso a danno degli alleati, il centrosinistra non riesce a catalizzare il voto di chi si oppone a un futuro governo Meloni. Anzi.

Le due principali formazioni al di fuori dai poli, Movimento 5 Stelle e Azione/Italia Viva, sono in crescita.

Secondo la rilevazione di Swg il primo sale dall’11,6% all’11,9% e il secondo dal 6,8% al 7,2%, superando Forza Italia, in discesa di tre decimali al 6,7%.

Anche la Lega perde voti, e va dal 12,5% al 12,1%, vedendo avvicinarsi pericolosamente il partito di Conte. In compenso Fratelli d’Italia sembra inarrestabile, guadagna ben un punto in una settimana arrivando al 25,8%. Visto il piccolo calo di Noi Moderati, all’1,5%, è solo per la formazione di Meloni che il centrodestra cresce di uno 0,2% ed è ora al 46,1%.

Aumenta comunque il distacco nei confronti del centrosinistra, che è invece in discesa, al 28,8%. Si tratta di una riduzione causata dallo scivolamento del PD dal 22,3% al 21,4%.

Sono dunque ben nove i decimali che il partito di Letta perde. Dove vanno? In parte agli alleati, infatti +Europa sale dall’1,5% all’1,9% e Sinistra Italiana/Verdi dal 4% al 4,2%, ma probabilmente anche al Movimento 5 Stelle, che vive una piccola ripresa, e cresce dall’11,6% all’11,9%.

Tra le forze minori Italexit appare in discesa, dal 3,4% al 3,1%, mentre Impegno Civico rimane lontana dallo sbarramento, all’1,3%, così come Unione Popolare, all’1,2%

Sondaggi elettorali Swg, solo una minoranza ha già deciso chi votare

Come in altre occasioni parte dei sondaggi elettorali di Swg è anche la domanda sul gradimento dei leader.

La più popolare è Giorgia Meloni. Il 30% degli italiani ha molta o abbastanza fiducia in lei. Secondo Giuseppe Conte, che ottiene il 23%, il doppio di quanto viene assegnato al proprio partito.

Letta ha il 22%, non molto in più di quanto viene attribuito al PD, quanto Salvini.

Segue Berlusconi, con il 17% e Calenda, con il 15%.

Conte e Calenda ottengono più di quanto i sondaggi stimino per i propri partiti. Vuol dire che potenzialmente i loro partiti possono crescere, ma può benissimo non accadere, magari per il “voto utile”

Nulla però è stato ancora veramente deciso. Se ad avere già deciso di andare a votare è il 62% e il 31% è ancora incerto, solo il 50% di questo 93% sa già chi voterà, una minoranza complessivamente.

Il 31% deciderà nelle prossime settimane, e il 19% all’ultimo momento.

Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 31 agosto e il 2 settembre su un campione di 800 soggetti con metodo Cati, Cami e Cawi, e su uno di 1.200 tra il 31 agosto e il 5 settembre nel caso delle intenzioni di voto

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