Collegi uninominali, il 3,7% ha espresso un voto per il solo candidato

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Il dato più alto, 7,1%, è in Trentino Alto Adige

Come quasi tutti sanno il nostro sistema elettorale è misto. Con lo stesso voto si eleggono, con il proporzionale con sbarramento, deputati da liste bloccate e altri vincitori di singoli collegi uninominali.

Sono questi ultimi che hanno attirato l’attenzione di molti analisti e osservatori, tra cui quelli di Cise-Luiss.

Ci si è chiesti, come si faceva con il Mattarellum, quanto la scelta di un candidato piuttosto che un altro potesse influire sul voto.

Non sappiamo con esattezza se effettivamente questa abbia spostato la scelta degli elettori, ma vi è un elemento che può dare degli indizi, è il voto al solo candidato nei collegi uninominali.

Si può infatti mettere la croce sia su un singolo partito o su un partito di una coalizione che sul nome che questi hanno designato come rappresentante comune. Quest’ultima opzione è solitamente quella scelta da chi gradisce più il candidato dei singoli partiti.

Quante volte è accaduto? Nel 3,7% alla Camera e nel 3,5% al Senato dei casi secondo l’analisi di Cise.

In Sicilia gli elettori preferiscono mettere la croce sul partito

Questi dati, però, sono solo delle medie. E variano molto da regione a regione.

È nel Trentino Alto Adige che alla Camera gli elettori hanno messo più di frequente la croce solo sul nome del candidato nei singoli collegi elettorali. È accaduto nel 7,1% dei casi.

Al Senato il record, del 5,5%, è del Friuli Venezia Giulia.

Tornando alla Camera il tasso di personalizzazione, come lo chiama Cise-Luiss, è più alto anche in Liguria, Molise, Puglia, Abruzzo, mentre al Senato anche in Sardegna, Lazio, Piemonte.

Solitamente questo accade quando invece di un candidato paracadutato ve ne è uno legato al territorio, che porta un elettore non particolarmente legato a un partito a votare per lui invece che per quest’ultimo.

Non si tratta comunque di percentuali molto alte, e questi numeri sembrano la conferma di quei sondaggi pre-elezioni, come quelli di Swg e Demopolis che segnalavano come ben il 60-66% dei votanti non conoscesse nessun candidato.

Insomma, anche quello del 25 settembre è stato un voto di opinione, e lo è stato ancora di più al Sud. In Sicilia solo il 2% dei voti è stato sul singolo candidato nei collegi uninominali, e in Basilicata meno del 3%. Più basso della media anche il tasso di personalizzazione in Calabria e Campania

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