Per il 60% con Elon Musk alla guida le fake news aumenteranno su Twitter

Elon Musk

Per il 50%, però, cresceranno per tutti le opportunità di dire la propria opinione

Parte del dibattito attuale, anche di quello politico, sono diventati i social media. E nell’ultimo periodo in particolare Twitter, quello, appunto, più utilizzato dai politici.

L’acquisizione da parte del magnate Elon Musk, le sue idee, i suoi primi atti, tra cui il licenziamento di quasi metà dei dipendenti hanno fatto molto scalpore.

Swg ha chiesto agli italiani cosa ne pensano.

Ed è subito evidente che siamo di fronte a un personaggio unico. È giudicato allo stesso tempo un imprenditore di successo, dal 34%, che un maniaco di protagonismo, dal 33%. Il 20% pensa sia un innovatore, il 16% in genio visionario, ma per il 12% è folle. Nel complesso la maggioranza ha opinioni sia positive che negative.

Solo il 33%, però, pensa che Elon Musk difenderà la libertà di espressione come ha promesso di fare. Tra gli utenti di Twitter questa percentuale sale al 45%.

Al contrario per il 44%, il 48% tra chi usa il suo social, non farà nulla di tutto questo, o quasi.

Per il 39% degli italiani (e il 41% degli utenti di Twitter) l’acquisto del social rappresenta una situazione pericolosa per l’eccessivo accentramento di potere, mentre per il 30% (33% tra gli utenti) è una normale operazione di mercato e per l’11% 21% tra chi usa Twitter), anzi, un’occasione di sviluppo per l’azienda.

Solo per il 31% i licenziamenti di Elon Musk erano necessari

Dato forse ancora più importante, per il 60% (67% degli utenti di Twitter) dopo l’arrivo di Elon Musk alla guida di Twitter aumenterà la diffusione delle fake news. Per il 59% cresceranno l’odio e gli insulti online, per il 53% l’estremizzazione delle posizioni politiche

Per il 50%, però, sarà più facile per tutti dire la propria. Solo per il 31% ne trarrà beneficio la ricchezza e la completezza delle affermazioni.

Per il 53% Elon Musk dimostra di non avere veramente a cuore l’azienda e i suoi dipendenti, e per il 49% non è vero che i licenziamenti che ha ordinati fossero necessari per rimettere in carreggiata l’azienda, che versa in difficoltà finanziarie

Questi sondaggi sono stati svolti da Swg con metodo Cawi tra il 16 e il 18 novembre su 800 soggetti

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