L’astensione degli elettori di centrodestra renderà quasi impossibile la vittoria dei sì
Anche Ipsos, come Swg, ritiene che sia quasi impossibile il raggiungimento del quorum nel prossimo referendum dell’8 e 9 giugno, secondo i suoi ultimi sondaggi politici l’affluenza andrebbe dal 32% al 38%, quindi molto lontano dal 50% necessario.
Il motivo è che la grandissima maggioranza degli elettori di centrodestra starebbero a casa. Solo il 28% è certo si votare, percentuale che sale al 61% tra i pentastellati e al 52% tra chi vota Pd, ma scende al 129% e al 21% tra quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Si sale complessivamente al 43% tra chi è sicuro per più dell’80%.
Il 47% di chi vota Fratelli d’Italia e il 58% di quelli che sostengono Forza Italia hanno una propensione al voto modesta o nulla, così come il 55% dei tanti astensionisti. La scelta di questi ultimi, motivata da una lontananza dalla politica, si somma a quella di chi normalmente a votare ci va, ma non vuole che i quesiti passino.

Sondaggi politici, tra chi va a votare ai referendum vince il sì, ma sulla cittadinanza è un po’ meno schiacciante
Come è facile immaginare chi va a votare lo fa per votare sì, in tre dei quattro quesiti sul lavoro questo avrebbe tra l’85% e l’87%, e arriverebbe oltre il 67% anche tra i pochi elettori di centrodestra che si recherebbero alle urne.
Il sì vincerebbe con il 79% nel caso della cancellazione del tetto al risarcimento per il licenziamento, mentre “solo” con il 66% in quello sull’abbreviazione da 10 a 5 anni dei termini per richiedere la cittadinanza per chi è extracomunitario. In questo caso anzi tra chi vota centrodestra vincerebbe il no, e il sì vedrebbe un po’ meno consenso anche tra gli elettori del M5S e degli altri partiti. Tra tutti gli italiani sono il 23% è a favore del quesito, mentre si sale al 33% per il quesito sulla responsabilità in caso di norme di sicurezza del lavoro. In ogni caso, troppo poco.