“Cittadini Fattivi”, prove tecniche di partecipazione attiva a Milano

Il 18 giugno 2012, in occasione della presentazione del Piano per la socialità e contro la solitudine dell’Assessorato al Welfare del Comune di Milano, è stato presentato “Cittadini Fattivi” un progetto di partecipazione attiva dei cittadini a sostegno delle iniziative e delle buone pratiche dell’amministrazione di Milano.

Il progetto nasce da una sollecitazione dell’Assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, sull’onda dell’esperienza del “piano antifreddo” messo a punto dal Comune di Milano (e in particolare dall’Assessorato al Welfare) nello scorso mese di febbraio che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini che si sono mobilitati per supportare e affiancare l’attività dell’Amministrazione e delle organizzazioni del volontariato sociale.

Il percorso, le modalità e il successo che questa iniziativa ha avuto hanno fatto pensare che il piano antifreddo potesse rappresentare un modello di riferimento per avviare un processo di coinvolgimento più ampio e più stabile dei cittadini milanesi.

Il cambio di Amministrazione a Milano ha creato forti aspettative di partecipazione, soprattutto in quella parte della cittadinanza che, durante la campagna elettorale, si è attivata a sostegno del cambiamento.

Una delle motivazioni che ha spinto centinaia di cittadini a supportare la campagna elettorale è stata l’opportunità di ri-sentirsi protagonisti della vita della città, dopo un lungo periodo di distacco e di sostanziale “assenza” di rapporto tra cittadini e amministrazione.

La mobilitazione spontanea dei cittadini in supporto al piano antifreddo può essere interpretata proprio in questa direzione: i cittadini si attivano in quanto membri di una comunità e si rendono disponibili a dedicare tempo, competenze, idee a sostegno delle “buone pratiche” dell’Amministrazione.

E’ sembrato dunque utile e necessario iniziare a organizzare in modo sistematico la partecipazione dei cittadini; il contributo che può arrivare dai milanesi è un bene prezioso per l’amministrazione, ancor più in questa fase di generale scarsità di risorse.

Il primo step del progetto sarà cominciare a costruire la Community dei “Cittadini Fattivi”, raccogliendo le idee, le competenze la disponibilità, con l’obiettivo di valorizzare le tantissime risorse esistenti – per attivarle con senso e intelligenza intorno ad alcuni progetti dell’Assessorato al Welfare – e per  iniziare a organizzare un gruppo di lavoro/think tank (formato proprio da “Cittadini Fattivi”) che coordini le attività previste e che si occupi di  analizzare le esperienze di partecipazione in Italia e all’estero.

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Questo stesso gruppo potrebbe inoltre valutare la possibilità e la fattibilità di un’azione dedicata al fund raising su progetti specifici, nell’idea che sia particolarmente importante, in questa fase di pesante restrizione delle risorse economiche a disposizione dell’Amministrazione pubblica, attivare nuovi canali per il loro reperimento.

Proprio l’esperienza del Piano antifreddo ha messo in evidenza l’importanza dei social network, strumento formidabile per diffondere rapidamente ed efficacemente notizie, appelli, immagini (valga a titolo di esempio la prima foto postata su Facebook dei senzatetto ospitati nel mezzanino della metropolitana: nel giro di poche ore è stata condivisa da centinaia di persone, diffondendo in questo modo, attraverso una semplice immagine, un messaggio di forte impatto e di immediato coinvolgimento).

Diventa dunque particolarmente strategica la pagina Facebook dedicata  (http://www.facebook.com/CittadiniFattivi ) dove coinvolgere i cittadini Fattivi, per raccogliere le esperienze di chi ha partecipato al piano antifreddo e iniziare un processo di ascolto e di organizzazione, con l’obiettivo di allargare via, via il coinvolgimento ad altri utenti/cittadini e di creare un luogo a doppia entrata: da una parte raccogliere progetti, esigenze, segnalazioni che arrivano dai cittadini; dall’altra sottoporre all’attenzione degli utenti i progetti (inizialmente uno o due particolarmente significativi) su cui si vuol far convergere la partecipazione fattiva.

“Cittadini Fattivi” nasce quindi con l’obbiettivo di provare a fare la miglior sintesi possibile tra la partecipazione dei cittadini attraverso i social network e quella reale e concreta attraverso azioni utili e misurabili.

L’auspicio è che Milano, anche sotto questo aspetto, possa rivelarsi laboratorio avanzato, così come lo è stato un anno fa nell’aprire una nuova pagina della politica italiana.