A Riga la questione ebraica resta da sciogliere. Con i risarcimenti.

questione ebraica

Continua ad essere un delicato e spinoso problema in Lettonia il risarcimento dei beni sottratti alla comunità ebraica durante la Seconda guerra mondiale, specie dopo i temporeggiamenti del ministro della Giustizia, Gaidis Bērziņš (NA) ,sulla predisposizione dell’esatto elenco dei beni da risarcire alla comunità ebraica lettone.

Era stato il premier Dombrovskis (Vienotiba) a sollecitare il ministro della Giustizia a redigere l’elenco dei beni, e di fronte ai ritardi aveva chiesto una maggiore collaborazione fra il ministero della Giustizia e quello degli Esteri.

Nel frattempo però colleghi di partito del ministro della Giustizia, Gaidis Bērziņš, Nacionālā apvienība (il partito nazionalista lettone) si sono lasciati andare ad affermazioni che lasciano capire come la questione ebraica in Lettonia sia ancora un nodo molto complicato da sciogliere.

Imants Parādnieks, deputato di NA, ha infatti dichiarato che la comunità ebraica durante la Seconda guerra mondiale ha sofferto quanto altre comunità, per cui la questione dei risarcimenti alle comunità deve avvenire nello stesso modo e con gli stessi tempi. Per Parādnieks la richiesta di risarcimenti da parte della comunità ebraica dovrebbe seguire lo stesso iter giuridico vigente per chiunque altro cittadino.
Il presidente lettone Andris Bērziņš da parte sua ha affermato che non esiste la necessità di creare una task force per individuare i beni sottratti alla comunità ebraica lettone, perchè tale lista è già stata fatta e perché è anche chiaro lo status giuridico di tutte le proprietà.

Edgars Rinkēvičs, ministro degli Esteri e membro di Reformu Partija, ha espresso la speranza che il governo affronti senza esitazioni la questione di risarcimenti alla comunità ebraica. “E’ una questione certamente complessa, in cui si devono valutare molti aspetti – storici, morali, etici, giuridici, finanziari. Per me è importante che si possa mantenere un normale dialogo con la comunità ebraica”.
“In futuro spero che riusciremo a redigere la lista completa delle proprietà da risarcire, e che prima o poi la questione sia affrontata dal parlamento lettone, ma per carità senza fissare date sul calendario – 1 luglio, o 1 agosto o 15 dicembre. Perché non dobbiamo rendere ancora più esacerbati gli animi su questo tema così sensibile” conclude il ministro degli esteri Rinkēvičs.

Nel gennaio del 2011 l’inviato speciale americano per le questioni relative all’Olocausto, Douglas Davidson, in una sua visita in Lettonia espresse soddisfazione per i progressi sul tema del risarcimento alla comunità ebraica lettone, dicendosi consapevole che non sarebbe stato un processo rapido, ma avrebbe richiesto una particolare collaborazione e confronto fra parlamento, istituzioni e comunità ebraica lettone.
La Lettonia nel giugno 2009 ha firmato a Praga, insieme ad altri 45 paesi, la Dichiarazione di Terezin, che impegna i paesi firmatari alla restituzione delle proprietà, delle opere d’arte rubate, del materiale di archivio, e della custodia della memoria dell’Olocausto.

Da EastJournal                                                                                              

di Paolo Pantaleo