Georgia: al palo i consensi per il presidente, ma Saakashvili può ancora farcela

Lo scorso 7 luglio, l’istituto americano di ricerca “National Democratic Institute (NDI)” ha pubblicato i risultati di uno studio sulle intenzioni di voto che mostra una forte flessione del partito di maggioranza relativa del presidente Saakashvili. Secondo i rilevamenti di questo istituto, il “Georgian National Movement” del presidente rimane il primo partito con il 38% delle preferenze ma segno un pesante -11% rispetto allo scorso rilevamento condotto dallo stesso istituto in febbraio. Il movimento di opposizione “Georgian Dream”, guidato dal miliardario Bidzina Ivanishvili, aumenta i consensi di ben 8 punti ma si attesta al secondo posto con un non esaltante 18%. Al terzo posto si classifica il “Christian-Democratic Movement” che mantiene le stesse percentuali dei febbraio attorno al 10%. Da questa indagine risulta che il partito di maggioranza perde consensi soprattutto nelle regioni nonostante il durissimo lavoro propagandistico di Misha (Saakashvili n.d.r.).

Secondo il sondaggio le cause di questa perdita di consensi si devono al comportamento fortemente autoritario del governo nei confronti di Ivanishvili e di molti esponenti del suo partito che ha portato a palesi violazioni dei diritti umani, ad arresti clamorosi quanto privi di motivazioni oggettive (a parte le cause di corruzione o evasione fiscale create a tavolino) e a licenziamenti di lavoratori del settore pubblico che hanno partecipato a manifestazioni dell’opposizione (il più clamoroso risulta il licenziamento dell’ex presidente del “National Standardized Exams” perché il figlio aveva partecipata ad una manifestazione del “Georgian Dream”). Questo sondaggio può avere varie chiavi di lettura. Prima di tutto questo istituto americano non è indipendente ma fortemente legato al governo, tanto che solitamente i risultati, prima di essere pubblicati, arrivavano segretamente nelle mani del presidente e solo in seguito ricevevano l’approvazione per essere resi pubblici. Per questo motivo i risultati devono essere presi con le pinze e non sono mai stati accettati dal “Georgian Dream” che dice di avere sondaggi effettuatati da istituti indipendenti che danno al loro movimento la maggioranza relativa. Oltre a questo, i metodi utilizzati dal NDI non sono mai stati chiariti pienamente tanto che i risultati non possono essere considerati affidabili.

Il partito cristiano-democratico, avversario del “National Movement” ma non alleato di Ivanishvili, è considerato come partito di falsa opposizione, finanziato dal “Georgian National Movement” per mantenere l’opposizione debole e frastagliata. La sensazione è che Saakashvili abbia ormai definitivamente perso la fiducia della popolazione di Tbilisi ma che rimanga ancora molto popolare nel resto del Paese tanto che questo calo di consensi possa essere facilmente azzerato in vista delle elezioni attraverso interventi populistici di cui è un vero maestro. Ivanishvili e il suo movimento sembra non avere l’appoggio della popolazione al di fuori di Tbilisi e anche nella stessa capitale non riesca a raccogliere il forte malcontento verso il presidente a causa di numerosi errori durante la campagna elettorale costellata da gaffe.

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Ivanishvili si è poi circondato di persone invise alla popolazione in quanto legate al vecchio regime o comunque troppo filorusse; lo stesso Bidzina è considerato troppo vicino a Putin in quanto si è arricchito proprio in Russia durante l’era di Zar Putin con il quale trapela una amicizia che per fini elettorali è stata più volte smentita. Quello che emerge da questa situazione politica è che difficilmente il “Georgian Dream” riuscirà a scalzare il “Georgian National Movement” dal governo che d’altro canto dovrebbe rinnovarsi e puntare su facce nuove, su personalità cresciute all’ombra di Saakashvili che scalpitano per avere ruoli di primo piano e per mettere da parte l’ormai vecchio (politicamente parlando) leader nazionale.

Da EastJournal

di Michael Biasin