Termometro Sportivo: la quarta giornata di Serie A

Termometro Sportivo: la quarta giornata di Serie A

 

Nei prossimi 8 giorni, da oggi a Domenica 30, si giocheranno 3 turni di campionato di Serie A, alla fine dei quali, probabilmente, molte squadre potranno tracciare una riga lungo il percorso e capire a quali obbiettivi possono ambire in questa stagione.

Si parte oggi con l’anticipo delle 18.00 tra Parma e Fiorentina. La partita può iniziare a rivelare davvero qual possa essere il target delle due squadre: la squadra toscana, in estate, dopo la stagione più deludente da 7 anni a questa parte, ha rivoluzionato se stessa, attraverso la cessione di 18 giocatori (da Amauri a Montolivo, da Gamberini a Vargas) e l’acquisto dello stesso numero di pedine (con un centrocampo rinnovato interamente, con gli innesti di Pizarro, Aquilani, Borja Valero, Fernandez, Llama, Della Rocca e Migliaccio). Il Parma, invece, ha perso il giocatore più importante della scorsa stagione, Giovinco, andato a giocarsi le sue chances nella sua Juventus, e l’ha sostituito con una serie di pedine dalle quali spera di pescare il jolly giusto (Pabon, Ninis, Belfodil) e mantenendo, in pratica, lo stesso assetto in quasi tutti gli altri uomini, che già un anno fa avevano portato la squadra emiliana a un insperato ottavo posto finale.

Tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del nuovo millennio, Parma e Fiorentina erano due delle sette sorelle, come venivano chiamate quelle che allora erano le grandi in serie A, prima che, tra fallimenti societari e crac finanziari di società controllanti, le due squadre furono costrette alla ripartenza. I tifosi viola ricordano molto volentieri lo scontro del ’99-’00, quando la società gigliata andò a Parma e gli inflisse la sconfitta più netta, con un 4-0 che ammetteva poche repliche, ad opera di Balbo, Rui Costa (2 gol) e Mijatovic, mentre per il Parma il doppio 3-0 rifilato ai viola nelle due stagioni 94-95 e 95-96, resta il ricordo più piacevole (segnò persino il deludente Stoichkov una delle sue sole 5 reti italiane). L’anno scorso finì 2-2, con reti di giocatori tutti ceduti in estate, Giovinco e Okaka da un lato, Cerci e Nastasic dall’altro).

Alle 20.45, invece, sarà il turno della squadra campione in carica, la Juventus di Conte e Carrera, contro il Chievo. Guardando le statistiche della sfida, sembrerebbe non esserci storia: la Juventus non ha mai perso in casa con i gialloblu e non perde, in campionato, dal 15 maggio del 2011. Inoltre nessun giocatore tra i papabili undici del Chievo è mai andato a vincere a Torino, sponda Juve. Insomma, sembrerebbe una partita già scritta, ma, come si sa, i tabù sono fatti per essere sfatati. O almeno questa è la speranza dei tifosi del Chievo e di quelli delle altre compagini che sperano di vedere la propria squadra poter contendere uno scudetto alla squadra che sembra, dati alla mano, la favorita per il tricolore finale.

La domenica, come ormai abitudine consolidata e, comunque, invisa alla maggior parte dei tifosi italiani, si inizia con l’anticipo del pranzo. Sarà a una sfida storica per la serie A, Sampdoria-Torino, che però non si vedeva nella massima categoria dal 2008-2009, quando la Sampdoria di Mazzarri riuscì ad avere la meglio, seppur con uno striminzito 1-0, su un Torino avviato verso la retrocessione in serie B. Anche qui i precedenti parlano di una netta supremazia della squadra di casa, con 24 vittorie contro 11, condite da 20 pareggi. L’ultima vittoria del toro in casa blucerchiata risale al 1993, quando a siglare il gol dello 0-1 fu Paolino Poggi, contro una Samp ancora sotto choc per la bruciante sconfitta in finale della Coppa Campioni dell’anno precedente ai supplementari contro il Barcellona.

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Alle 15.00 la sfida più attesa, probabilmente, è quella tra due squadre in netta difficoltà di gioco e di risultati: Udinese-Milan. La squadra friulana viene dal pareggio col Siena, che le è valso il primo punto in Serie A, e da 3 pareggi nelle competizioni europee, che hanno costretto la “retrocessione” dalla Champions all’Europa League. Il Milan ha ottenuto l’unica vittoria di questo scorcio di stagione a Bologna, insieme a due pareggi e una sconfitta in casa. Obiettivamente troppo poco per due squadre che, negli ultimi due anni, si sono spesso scontrate per ottenere posti di vertice della classifica.

Le altre partite vedranno di fronte un’altra capolista, il Napoli, l’unica squadra della serie A in cui tutti gli attaccanti disponibili hanno già segnato almeno un gol tra campionato ed Europa League, andare a trovare il Catania, squadra che fa delle partite giocate in casa il proprio punto di forza (44 risultati utili su 57 partite giocate in casa nelle ultime 3 stagioni).

L’Inter ospita il Siena cercando di abbattere il tabù San Siro, in cui quest’anno le squadre di casa non hanno mai vinto, e la Roma va a Cagliari, dove non vince dall’ottobre del 1993 e negli ultimi anni ha subito molti gol (4 l’anno scorso, 5 due anni fa). Poi Atalanta-Palermo e Bologna-Pescara, prima del posticipo tra l’ultima capolista, la Lazio, e un apparentemente rilanciato Genoa, squadre che cercano conferme dopo un avvio di campionato decisamente oltre ogni più rosea aspettativa.

di Fabio Maneri