Termometro Sportivo: Serie A, la quinta giornata

Quinta giornata di serie A, prima infrasettimanale che si allunga su tre giorni, con l’evento clou previsto oggi, martedì, con l’apertura tra Fiorentina e Juventus.

Le due squadre, si sa, soffrono di una rivalità conclamata, di certo non attutita in estate con il tentativo di scippo della Juve dell’attaccante Berbatov ai danni della Viola, scippo, poi, a sua volta subito dalla squadra bianconera in favore del Fulham. I precedenti ci raccontano di una supremazia lieve da parte della squadra di casa, in vantaggio 25 vittorie a 20, ma non c’è dubbio che in casa viola ancora bruci la pesante sconfitta subita l’anno scorso: uno 0-5 che non ha lasciato scampo, agevolata dall’espulsione di Cerci al 21° del primo tempo. Si tratta del precedente con la differenza reti più ampia, che pareggia una sconfitta che la Juventus subì, con lo stesso risultato di 5-0, giusto 60 anni prima, nel 1940-41, quando a siglare una tripletta fu Dante di Benedetti. Riuscirà la Fiorentina di Montella, grazie anche all’aiuto di un pubblico viola finalmente di nuovo vicino alla squadra, a dare il primo dispiacere dopo oltre un intero campionato alla Juve di Conte e Carrera?

Il piatto grosso, comunque, si potrà gustare mercoledì, quando si potrà assistere (salvo follie di qualche presidente alla Cellino) a sette partite in contemporanea, anticipate, all’orario dell’aperitivo, da Pescara-Palermo, una partita che in serie A, ad eccezione del pari nell’anomalo campionato post-bellico 1945-46, non si è mai vista.

La sera tocca al Milan, che spera di poter sfatare il tabù San Siro, finora sempre terra di conquista delle squadre in trasferta sia con i rossoneri, sia con i rivali dell’Inter, contro il Cagliari. I sardi non espugnano San Siro dal 96-97, quando vinsero grazie a una rete di Roberto Muzzi. Quell’anno il Milan giunse, a fina anno, all’11° posto, il peggior piazzamento della squadra rossonera dalla risalita in serie A del 1983. E se la storia si stesse ripetendo?

La sfida più interessante, comunque, dovrebbe essere quella tra Napoli e Lazio, le due più serie (al momento) inseguitrici della Juventus. I precedenti direbbero Napoli, con 26 vittorie contro le 9 della squadra di Petkovic. Da ricordare, specie per i tifosi di casa, la nettissima vittoria per 4-0 del 1984-85, l’anno dell’esordio con la maglia napoletana di Diego Armando Maradona: la Lazio dovette inchinarsi al Pibe de Oro, che la regolò con una tripletta, corredata da un’autorete biancoceleste. Quell’anno il Napoli non era ancora quello che due anni dopo vincerà lo scudetto, mentre la Lazio, per l’ultima volta nella sua storia, subirà un’amara retrocessione in serie B.

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Ancora alle 20.45 ci sarà anche la partita dell’Olimpico tra Roma e Sampdoria, con precedenti nettamente a favore dei giallorossi per 42 a 8, ma con una Samp che sembra aver trovato la migliore strada in serie A a differenza di una Roma incapace, finora, di vincere le partite casalinghe.

L’Inter, tra gli alti e i bassi di questo inizio di stagione, andrà a trovare il Chievo per una sfida che, in ormai dieci precedenti, non ha mai visto uno 0-0. Le altre partite del mercoledì saranno tra Catania e Atalanta, Genoa e Parma e, infine, Torino e Udinese.

Giovedì, poi, la chiusura del quinto turno, a meno di 48 ore dall’inizio del sesto, con il Bologna che va in casa di un Siena rinfrancato dalla vittoria di San Siro sull’Inter. Riuscirà finalmente la squadra di Pioli, dopo la sconfitta e i quattro pareggi subiti nei precedenti incontri in massima serie, a tornare a casa dalla città del Palio con i 3 punti?

di Fabio Maneri