Lo sbarco (di Grillo) in Sicilia raccontato da un siciliano

Una traversata a  nuoto dello Stretto di Messina ha portato Grillo, il comico/politico più famoso del momento, sull’Isola per la fine della campagna elettorale.

Arrivato in Sicilia, il leader del 5 Stelle ha subito iniziato a riempire le piazze, cosa assolutamente impossibile per qualunque politico di qualunque partito e schieramento. Perché tutto questa attenzione per Grillo? Perché dice cose che sono ritenute giuste, ovviamente, ma molti vanno ad ascoltarlo anche per curiosità: la Sicilia assiste alle parole, e parolacce, del genovese sia per curiosità sia per ricordare il comico anni ’80, con i ricci più scuri e qualche chilo in meno.

Ogni comizio di Grillo porta alla luce tutti i dubbi e la stanchezza dei cittadini, che troppo spesso vengono chiamati solo “elettorato”, che non hanno più nulla in cui credere nella vecchia politica. Cittadini stufi di vedere nelle prime pagine dei giornali e dei telegiornali da una parte la crisi, le aziende che chiudono, gli operai sui tetti e, dall’altra, politici che rubano soldi pubblici, che corrompono, che sono assolutamente inerti di fronte alla situazione sociale italiana e che poi,non si sa come, o ritornano in Parlamento o gli vengono dati gli arresti domiciliari in convento.

Grillo quindi appare una valvola di sfogo e anche un nuovo salvatore. In Sicilia il Movimento 5 Stelle è dato in crescita costante; la soglia di sbarramento del 5% è stata abbondantemente superata e gli analisti lo danno tra l’8 e il 10%.

Certo, non tutti sono rimasti affascinati dal modus operandi di Grillo e dalle sue ricette: appare quanto mai romantico candidare gente comune, cittadini che non hanno mai fatto politica e che non si sono mai sporcati le mani nei palazzi del potere ma, di converso, non sfugge il rovescio della medaglia: persone prive di alcuna esperienza amministrativa, riusciranno a farsi valere nell’atmosfera soffocante della politica palermitana? Riusciranno a prendere posizione sui problemi più gravi e immediati della Sicilia (la mancanza di lavoro, i comuni dell’Isola a rischio fallimento a causa del Patto di stabilità, i giovani che non studiano e non lavorano, la riduzione drastica degli investimenti in Sicilia,et cetera) o saranno manovrati e messi a tacere da coloro che la politica la maneggiano da decenni e che hanno creato potentati di potere? Riusciranno a non farsi ridurre al silenzio da chi è più smaliziato? Grillo è la facciata, la pubblicità del 5 Stelle, ma chi va a governare non è lui ma coloro che si presentano ai cittadini. C’è il rischio, neanche troppo velato, che il movimento di Grillo possa incontrare le stesse difficoltà di Parma dove la città ducale ha eletto un sindaco giovane, onesto e fuori dalla politica, ma che sta rischiando di essere risucchiato dal vortice amministrativo a causa della sua inesperienza. I punti di contrasto con l’ideatore più in vista del 5 Stelle ci sono già stati, tant’è che durante la sua ultima visita di settembre, Grillo ha avuto in piazza pochi sostenitori, contro i diecimila della campagna elettorale per le amministrative.

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Insomma, per la Sicilia è giusto trovare ricette nuove, ricette forti e ricette mai provate, ma siamo sicuri che la via maestra sia quella di mandare delle persone senza esperienza a governarci? D’altra parte il divieto di fare più di 2 legislature appare una novità giusta e sacrosanta, tant’è che da qualche tempo rimbalza da partito a partito, da movimento a movimento. Saremo forse arrivati al giorno in cui non vedremo più le stesse facce incartapecorite tra gli scranni del Parlamento? Saremo forse arrivati al punto in cui non potrà più esserci un sedile del Senato prendere la forma della schiena di un senatore? Chissà.

Intanto il tour elettorale del 5 Stelle continua: gazebi vengono issati spesso da giovani che non hanno più voglia e volontà di votare i soliti, da giovani che sono rimasti affascinati da chi, forse finalmente, non parla il politichese ma che dice le cose come stanno, da giovani che sono riusciti a coinvolgere nuovamente gli anziani che,da anni, non si recavano a votare.

Grillo e il suo movimento faranno un exploit anche in Sicilia? E’ molto probabile ma bisogna vedere quanto durerà. Se l’attuale classe politica continuerà a comportarsi come ha fatto finora c’è da scommettere che avremo una folta pattuglia di parlamentari grillini da queste fino alle successive  elezioni.

Intanto gli altri contendenti alla presidenza continuano la loro frenetica campagna elettorale. Gli ultimi giorni sono quelli più importanti: si fanno tour de force per cercare di coprire tutte le città della regione le quali, a causa delle strade siciliane, fanno arrivare i candidati spesso pallidi dal mal d’auto. Si cercano di convincere gli indecisi, tanti, si cerca di convincere i delusi, ancor di più, ad andare a votare, si cerca di spiegare in modo più convincente possibile il proprio programma e la bontà della propria squadra di governo. L’astensione continua a restare altissima: si parla di punte del 30, 35%, in riduzione rispetto al 40% di qualche settimana fa, ma sempre altissima in una regione che ha avuto, da sempre, una delle soglie più alte di votanti.

Intanto per la Sicilia è arrivata un’ottima notizia dal Ministro dell’Interno Cancellieri: in queste elezioni non v’è stata infiltrazione mafiosa. Sembra una cosa scontata ma già da sola questa frase fa capire che, forse, ci troviamo ad una svolta anche per la Sicilia la quale, stanca di essere reputata la regione palla al piede d’Italia, cercherà di riprendersi di diritto il posto che le spetta, magari con un moto d’orgoglio che la porti a scegliere il candidato migliore per se stessa.