Come il Termometro ha indovinato le proiezioni delle elezioni USA

Candidato democratico alle elezioni americane Barack Obama

Come qualcuno di coloro che e’ stato in collegamento con noi sa, qui sul blog del Termometro Politico abbiamo fornito delle proiezioni di voto (non exit-poll ne’ sondaggi quindi ma una previsione del risultato finale sulla base dei primi voti scrutinati) per alcuni stati chiave.
Cominciamo col dire che siamo rimasti stupiti dalla ignoranza dei principali network italiani dove notizie come Kentucky e Texas a McCain passavano come segnali importanti quando chiunque capisca un minimo dell’america sa benissimo che non sono affatto notizie.
Sarebbe come meravigliarsi che in Toscana vinca il PD, solo un osservatore esterno molto distratto potrebbe non rendersi conto di quanto poco servano queste indicazioni per capire come sta andando la serata.
Sin dall’inizio chi ci ha seguito sapeva benissimo che bisognava seguire 2 stati chiave per capire l’andazzo e non erano certo il Texas e il Kentucky.
Gli stati chiave da seguire, anche perche’ primi a scrutinare erano Indiana e Virginia.
2 stati che hanno votato repubblicano dal 1968 in poi (quindi 10 volte di fila) ma che questa volta erano in gioco. Per fare un paragone con una situazione italiana vi richiamo alla memoria le elezioni regionali del 2005.
In quelle elezioni certamente non faceva notizia che la Lombardia restasse al cdx e che la Toscana restasse al csx, bensi’ facevano notizia regioni come il Lazio, il Piemonte,  ma soprattutto la Puglia. Se la Puglia fosse andata a Vendola sarebbe stato il chiaro segno che il csx si preparava ad una valanga (come in effetti fu).
L’Indiana era la Puglia americana in questa analogia, vinta da Bush con il 21% di scarto nel 2004 e’ lo stato confinante con l’Illinois stato di provenienza di Obama e letteralmente invaso dai supporter di Obama provenienti dalla vicina Chicago di cui la parte nord dell’Indiana ne e’ praticamente satellite, di fatto la contea di Lake non e’ nient’altro che un sobborgo di Chicago.

I nostri occhi sono stati puntati sin dall’inizio quindi sull’ hoosier state (cosi’ viene chiamata l’Indiana). Non solo perche’ alcune contee, anche se non tutte come vedremo, erano le prime a iniziare lo scrutinio (mezzanotte ora italiana) ma anche perche’ avrebbe fatto da cartina tornasole per tutta la nazione.
Alla vigilia infatti tutti si aspettavano che in Indiana avrebbe vinto seppur di poco McCain, io stesso mi aspettavo un “too close to call” ed aspettavo la Virginia che iniziava lo scrutinio solo un’ora dopo (1 italiana), sulla quale avevamo gia’ scritto un articolo del perche’ Obama ci avrebbe vinto.

Qualcuno potra’ chiedersi perche’ mai bastasse un solo stato per essere sicuri della vittoria di Obama.
La risposta e’ semplice, gia’ solo contando gli stati che McCain aveva abbandonato (e quindi praticamente perso) si otteneva un numero molto vicino alla soglia magica dei 270 “Grandi Elettori” che da la certezza di elezioni e bastava uno stato come l’Indiana (11 Grandi Elettori) o come la Virginia (13 Grandi Elettori) per fare passare matematicamente la soglia dei 270 ad Obama rendendo Ohio e Florida inutili.

L’unica piccola incertezza riguardava la Pennsylvania, vinta da Kerry nel 2004 e secondo i sondaggi saldamente in mano ad Obama. Essendo la Pennsylvania per lo piu’ composta da bianchi anziani si temeva il famigerato “Bradley effect” per colpa del quale i sondaggi sarebbero stati inaccurati. Si e’ scoperto ben presto (come il termometro aveva abbondantemente detto con largo anticipo) che questo effetto se presente era minimo ed irrilevante.
McCain ci aveva puntato molto ma era chiaro che era un tentativo finale disperato di salvare una barca che faceva acqua da tutte le parti (di fatto aveva fatto un “all in”come direbbero a poker ma il bluff e’ venuto fuori ben presto).

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Il tutto vi sara’ chiaro da questa immagine pubblicata all’1 di notte che diceva che oramai Obama aveva come minimo 280 Grandi Elettori ed aveva superato la magica soglia dei 270 grazie agli 11 dell’Indiana. Abbiamo quindi dichiarato il vincitore ed abbiamo smesso di fare calcoli godendoci lo spettacolo.

Solo un osservatore estremamente attento notera’ in questa immagine il Nevada azzurro (era dato in bilico da molti sondaggisti), ma osservando l’early voting si delineava una maggioranza netta per Obama (ovvero i voti anticipati, in 31 stati d’america puoi andare qualche giorno prima delle elezioni e votare, in Nevada lo avevano fatto quasi tutti da giorni). Allora qualcuno si chiedera’ come si poteva sapere per chi avevano votato. Semplice: quando ti avvali dell’early voting devi dire a quale partito sei iscritto (certo poi nel segreto dell’urna voti quello che vuoi ma perche’ un iscritto ai democratici dovrebbe farsi 5 ore di fila per votare anticipatamente McCain?). I democratici vincevano persino nella contea solitamente repubblicana di Washoe. E questo per dare una ulteriore idea del livello di preparazione con la quale su questo blog si affrontano gli argomenti, confrontatela col livello di preparazione medio dei presunti “esperti” italiani.

 

Chiarito perche’ da sola l’Indiana era sufficiente per capire chi avrebbe vinto spieghiamo anche come abbiamo fatto a predire il risultato di questo stato con tanta precisione.

Per capirlo dovete sapere che il sottoscritto era stato sveglio tutta la notte del 6 maggio di quest’anno durante lo scontro per le primarie del partito democratico americano tra Obama e Hillary Clinton.

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Ebbene quella notte le primarie si tenevano in 2 stati. Indiana (guarda caso) e North Carolina.
Nel secondo di questi stati Obama partiva favorito e la sua vittoria era scontata, casomai era importante vedere di quanto vinceva.
L’incognita ancora una volta era l’Indiana, vero stato chiave per Obama sia per le primarie che per le elezioni.
La Clinton era data come leggermente favorita e ad un certo punto della notte sembrava aver preso il largo.

Mancava tuttavia tutto il gruppo di contee dell’area nord, quella praticamente satellite di Chicago. Mancava perche’ quel gruppo di contee ha un fuso oriario diverso. Lo so che sembra assurdo e’ come se andando da Savona ad Imperia si debbano spostare le lancette dell’orologio ma in america succede anche questo.

Per questo motivo queste contee (come quelle poco popolose e quindi irrilevanti della punta sud-ovest) mandavano i risultati con molto ritardo rispetto alle altre.
Hillary Clinton il 6 maggio era in vantaggio di 75000 voti prima che arrivassero queste contee e alla fine vinse di soli 14000. Questa vittoria di Pirro di fatto chiuse le primarie (per avere qualche speranza avrebbe dovuto vincere con un risultato pesante), che si trascinarono pro forma per un altro mese con un vincitore inevitabile: Obama.

McCain era in vantaggio di soli 30000 voti prima dell’arrivo di Lake ed e’ finito sotto di 33000. Tutto calcolato.

Allora vi chiederete come ho fatto a capire tutto questo prima ancora che si chiudessero le urne nella decisiva contea di Lake (nella quale vive il 20% della popolazione dell’Indiana).

Semplice.

Sapevo che la contea di VIGO chiudeva prima delle altre, che dava i risultati dello scrutinio prima delle altre e che e’ la Bellwether County per eccellenza non solo per lo stato dell’Indiana ma per tutti gli USA (una specie di cartina tornasole elettorale):

  • Vigo County, Indiana – 2 misses (1908, 1952) from 1892 on, perfect since 1956. Since 1960, Vigo County has been within 3 percent of the national presidential vote every election. In 2008, Vigo County again voted with the winner, but Obama’s percentage of 57.3% was about 5% off Obama’s national vote.

4 anni fa Bush vinse del 7% quella contea.
Dopo i primi risultati Obama era in vantaggio del 15%. Lo spostamento della contea “tornasole” era di 22 punti, Bush aveva vinto di 21 ergo Obama era in vantaggio di 1.

Questa era la prima proiezione, mentre la gente della contea di Lake stava ancora votando e mentre i giornalisti di tutto il mondo parlavano del piu’ e del meno senza sbilanciarsi su nulla.

Le proiezioni seguenti le ho fatte grazie ad altre 5 contee.
L’importantissima contea di St.Joseph piena di bianchi cattolici, che avrebbe dato un’indicazione anche sulla Pennsylvania. In quella contea Obama vinceva di circa 30 punti (nel 2004 Kerry l’aveva vinta di pochi punti ricalcando lo stesso smottamento percentuale verso i democratici visto a Vigo).
Li’ ho capito anche che il “Bradley effect” era innocuo e che la Pennsylvania (piena anche essa di bianchi cattolici) non era in pericolo nonostante il bluff di McCain.

Le altre 4 contee erano semplici contee nelle quali nel 2004 c’era stato lo stesso risultato finale di tutto lo stato ovvero 21 punti di differenza (60 a 39).

Facendo la media di queste 4 contee si confermava un recupero dei democratici che li avrebbe portati a “distanza di tiro” da parte della inevitabile valanga proveniente dalla oramai famosa contea di Lake.

Valanga che e’ puntualmente arrivata portando al risultato finale previsto sin dall’inizio.

Prima proiezione nostra: Indiana (00:30) = Obama+1
Seconda proiezione nostra: Indiana (00:40) = Obama+1
Terza proiezione nostra: Indiana (00:55) = Obama+1

RISULTATO FINALE: INDIANA OBAMA +1 (ufficializzato solo molte ore dopo la nostra proiezione)

Il fatto che la proiezione sia stata costante ed abbia spaccato il capello dimostra la validita’ dello studio sopra descritto.

All’1 ora italiana e’ stata dichiarata la Pennsylvania ad Obama con ampio margine. Io a quel punto ho smesso di calcolare le proiezioni della Virgina (vinta poi da Obama anche essa , come previsto, ma oramai i giochi erano fatti da un pezzo) e mi sono goduto lo spettacolo… per la cronaca i media americani hanno iniziato a sbilanciarsi solo un’ora e mezza dopo che su questo blog si era dichiarato il vincitore, quindi abbiamo “bruciato” persino i network americani.

L’unica vera amarezza e’ che tutto questo bel lavoro e’ stato appannaggio di pochi mentre da Vespa e da Mentana si continuava a brancolare nel buio.

L’Italia e’ un paese che va male perche’ le sciabole restano appese e i foderi vanno a combattere, e questo purtroppo avviene in troppi campi.