Mirafiori, sondaggio TP: i primi dati dell’analisi post-voto

Solo il 18% degli operai promuove Marchionne. E sulle motivazioni del Sì e del No…

Mirafiori, exit poll Termometro Politico: 76% iscritti Fiom vota «no», solo 18% operai promuove Marchionne

Tra gli iscritti alla Fiom e ai sindacati autonomi, il 76% degli operai di Mirafiori ha votato «no» all’accordo sottoscritto on Fiat, contro un 24% di sì. Tra gli altri sindacati firmatari dell’accordo (Fim-Cisl, Uilm, Fismic, Ugl) invece il 68% si è espresso a favore dell’intesa, mentre il 32% ha votato contro.
A favore del «no» anche l’orientamento dei lavoratori non iscritti a nessuna sigla sindacale, che costituiscono circa metà dei votanti: 57% per il no, 43% per il sì.

Sono alcuni dati che emergono dagli exit poll condotti da Termometro Politico (www.termometropolitico.it) su un campione di 500 operai Fiat intervistati all’entrata e all’uscita dello stabilimento a ciascuno dei turni di lavoro.

Tra chi ha votato Sì, il 59% degli intervistati ha addotto come motivazione la necessità di salvare il posto di lavoro, il 23% ha detto che l’accordo presenta limiti ma è accettabile mentre solo il 18% esprime un giudizio esplicitamente positivo sulle condizioni di Marchionne.

Netta la scelta tra chi si è espresso per il No: l’82% ha dichiarato che si è trattato di un ricatto dell’azienda, mentre il 9% ha indicato la riduzione delle pause e l’aumento di turni e straordinari, il 6% le restrizioni su sciopero e rappresentanza sindacale e il 3% i nuovi limiti alle assenze.

Quanto alla fiducia nel sindacato, il 38% ha dato un giudizio superiore al 6 – in particolare, il 69% degli iscritti Fiom, il 28% degli iscritti agli altri sindacati e il 23% dei non iscritti a nessuna sigla -.

Netta bocciatura invece per l’amministratore delegato Sergio Marchionne
: appena 18 lavoratori su 100 hanno espresso un giudizio superiore a 6 (dato che cala a 5 su 100 tra i tesserati Fiom e sale a 20 tra i tesserati di altre sigle).

 


 

Risultato finale 54% si 46% no. Prevista correttamente la vittoria del SI e risultato finale nei margini di errore previsti e questo quando lo scrutinio dava ancora 53% No e 47% Sì

Ore 3.40 Seggio numero 5 (impiegati) ribalta il risultato e porta il conto vicinissimo ai valori previsti dal TP quasi 2 ore prima!

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Ore 1.45 Stima Termometro Politico del risultato: la nostra stima assegna una vittoria di misura al “sì” con il 51,6%, contro il 48,4% del “no”. Il margine d’errore è +/- 2,7%. Ci scusiamo con i nostri lettori per il ritardo con cui abbiamo prodotto una prima stima attendibile, ma data la vicinanza tra le due opzioni possibili si è reso necessario un grande lavoro di verifica ed elaborazione statistica dei questionari a nostra disposizione, gli ultimi dei quali ci sono stati consegnati solo dopo le 22. Speravamo infatti che sarebbero stati sufficienti i dati del pomeriggio ma l’anomalia degli stessi ci ha costretti ad aspettare i dati che ci sarebbero stati consegnati solo dopo le 22 alla chiusura dell’ultimo turno (non avevamo accesso all’interno dell’edificio dovevamo quindi aspettare l’uscita degli ultimi elettori disponibili). Visto il margine d’errore, potrebbe anche vincere, di strettissima misura, il “no”. Ma è ben più probabile che a prevalere, anche se non di molto, saranno i “sì”.

Gli impiegati ribaltano il risultato – Come anticipato da una proiezione, il nostro dato definitivo conferma che è stato il voto degli impiegati (che hanno votato in massa per il “sì”) a sancire il risultato. Tra gli operai infatti risultava maggioritario il “no” per 53 a 47.

Aggiornamento scrutinio: Dopo la vittoria del “no” nel primo seggio con il 54% (362 a 302), anche nel secondo seggio (numero 8) vince il “no” per 407 a 360. Anche nel terzo seggio (numero 7, 732 votanti) prevale il no per 374 a 349. Quarto seggio (numero 6): 433 “no”, 372 “sì”. Alle ore 3.30 la situazione e’ la seguente: In totale i “si” sono 1.383, i “no” 1.573. I seggi in totale sono 9, e questi primi 4 scrutinati appartengono tutti al reparto Montaggio, dove molto forte è la presenza della Fiom e dei Cobas.

Proiezione 23.30: il voto degli impiegati: Secondo una nostra proiezione, basata sui dati parziali dello scrutinio e su un exit poll condotto all’uscita e all’entrata di tutti i turni dello stabilimento di Mirafiori, sommando i voti ottenuti dal No nei primi seggi all’orientamento stimato tra i 449 impiegati, nettamente favorevole al Sì, il Sì dovrebbe totalizzare circa il 52% del totale, contro il 48% del No. Se tutti i 449 impiegati votassero dunque “sì” risulterebbero decisivi e ribalterebbero un risultato che, seppur di poco, avrebbe premiato il “no”.

Il mistero delle schede scomparse: C’è stato un disguido riguardo l’urna numero 8 (la seconda scrutinata), mancavano all’appello 58 schede. Probabilmente sono in un’urna vicina, che si trova, insieme ad altre, nello stesso locale della numero 8. Non sembrano esserci dunque rischi d’invalidazione del voto.

L’analisi di Termometro Politico: Le motivazioni – Un primo dato interessante che emerge è quello sulle motivazioni dei votanti: il 70% di coloro che hanno votato “sì” lo hano fatto perché “necessario per salvare il posto di lavoro”. Al contrario, l’81% di chi ha votato “no” l’ha fatto perché considera “un ricatto” quello di Marchionne.

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La proiezione – Secondo una proiezione statistica di Termometro Politico, se verrà confermata la tendenza dei seggi del montaggio di Mirafiori, che contano oltre 3.000 lavoratori e tra i quali è in vantaggio il No di circa il 10%, al fronte del “Sì” servirebbe vincere con il 15% di margine tra i restanti 2.000 voti.

Affluenza: diffusi i dati sull’affluenza, hanno votato in 5.154, ossia il 94,9% dei lavoratori aventi diritto. Lo spoglio dei dati di Mirafiori è comunque inziato da pochissimo (dopo le 22, quindi con un certo ritardo rispetto al previsto) per l’espletazione di controlli e pratiche burocratiche.  I dati dello spoglio ufficiale resteranno segreti fino alla fine dello spoglio stesso che dovrebbe essere verso le 2 di stanotte sebbene sia già trapelato che nel seggio del “montaggio” i NO abbiano vinto 362 a 300 (in questo seggio è forte la presenza della FIOM). Intanto Termometro Politicoha appena finito di raccogliere tutti i dati  del turno delle 22. Li stiamo inserendo nel database per l’elaborazione (che prevede tutto il questionario e non solo il SI e il NO quindi richiede del tempo per il data entry. Una volta elaborati gli ultimi dati saremo in grado di dirvi se e’ possibile una previsione o meno visti i problemi creatisi durante la raccolta dati e la reticenza a rispondere al questionario. Nel pomeriggio avevamo dei dati che abbiamo ritenuto necessari di verifica, per questa ragione abbiamo voluto attendere l’arrivo dei dati del turno delle 22 proprio perche’ non ritenevamo possibile il risultato trovato nel pomeriggio e del quale abbiamo informato solo alcune agenzie di stampa alle quali abbiamo chiesto di NON pubblicare perche’ ci sembravano talmente strani da richiedere la verifica del turno delle 22 che non avevamo previsto di inserire all’inizio. I dati del pomeriggio prevedevano una vittoria del NO ma avevamo il forte sospetto che i SI fossero stati reticenti a rispondere per questo e’ stato necessario aspettare anche dati che inizialmente avevamo previsto di usare solo per l’approfondimento. Considerando la situazione aspettiamo gli ultimi dati per dare la nostra proiezione finale prima di sbilanciarci, sara’ comunque un risultato molto vicino.

Comunque, in base ai dati che stiamo raccogliendo, Termometro Politico pubblicherà domani un’analisi  a parte, svincolata dall’Exit Poll in sé, che permetterà di capire quali sono state le motivazioni che hanno spinto i lavoratori a votare per il SI o il NO da parte dei lavoratori di Mirafiori in relazione al loro orientamento politico, alla loro fiducia nei confronti dell’operato dei sindacati e del management, alla loro situazione familiare ed alla loro fiducia nel futuro dell’azienda.  Riteniamo che possa essere molto utile per comprendere meglio cosa è successo veramente a Mirafiori nella giornata di oggi.

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Termometro Politico, in collaborazione con dottorandi di ricerca di varie università italiane e straniere, sta conducendo una rilevazione sul referendum in corso a Mirafiori.

Gli operatori di TP stanno intervistando un campione dei 5.431 lavoratori all’entrata e all’uscita di tutti i turni dello stabilimento di Mirafiori ponendo con lo strumento dell’«exit poll» alcune domande – in forma rigorosamente anonima – sul voto espresso e sulle condizioni professionali, sociali e familiari degli operai e degli impiegati del reparto Carrozzerie dello stabilimento torinese.

Le prime indicazioni sull’esito della consultazione potrebbero essere disponibili in serata, dopo la chiusura delle urne ma prima della conclusione dello scrutinio. Nelle ore successive lavoreremo sui questionari per ricavare i dati di dettaglio sui motivi del sì e del no, il voto in base all’iscrizione a un sindacato, l’orientamento di voto politico e così via.

Si tratta di una ricerca del tutto indipendente da qualsiasi organizzazione sindacale o dall’azienda, benché tanto Fiat quanto tutti i sindacati ne siano stati preventivamente informati.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare via email Lorenzo Pregliasco, curatore della ricerca.