Dal Blog: In quale partito ti riconosci?

Elezioni Europee, riammesso simbolo del Movimento Bunga Bunga

In quale partito ti riconosci?

Pochi giorni alle elezioni e noi poveri elettori dobbiamo districarci tra tanti simboli. Dai mediocri ai rompicoglioni, dai soliti idioti ai codardi, ai perdigiorno da bar, ai viziati… qual è il partito che ci assomiglia di più? La democrazia richiede un minimo di partecipazione e quel minimo è dare il nostro voto. Quindi esercitiamolo mandando in parlamento qualcuno che se non farà i nostri interessi almeno ci assomigli.

Il partito dei mediocri

Il partito dei mediocri è il partito di chi si accontenta. In un pessimo panorama si accontenta di essere meno peggio degli altri. È educato e istruito il mediocre, ha studiato e ora fa il suo dovere, fa tutto quello che ci si aspetta da lui. Però ha una gran paura di non essere all’altezza perciò si ferma al compitino.

E’ talmente consapevole di essere mediocre che prima di prendere una decisione si arrovella tra mille dubbi e alla fine non propone mai niente di suo per timore di essere ritenuto supponente o non all’altezza. È molto bravo a giudicare le idee degli altri ed è pronto a sottolinearne gli errori, ma da solo non saprebbe quale strada prendere perché se ha un’idea brillante se la tiene per sé tanto arriverebbe un altro mediocre a dire che l’idea del primo non potrebbe funzionare. I mediocri sono probabilmente la maggioranza, ma non lo ammetteranno mai: chi ammetterebbe di essere un mediocre?

Il partito dei (presunti) diritti

Quando ci sono dei diritti da difendere loro sono sempre in prima fila e sono sempre entusiasti di partecipare a tutte le battaglie per i (presunti) diritti dei (presunti) più deboli. Conoscono bene la storia e la teoria e sono pronti a sostenere interminabili (e inconcludenti) discussioni sui temi più disparati. Sono fortissimi soprattutto sui diritti dei lavoratori, delle minoranze e dell’ambiente non riuscendo più a distinguere tra sfruttati e assenteisti, tra minoranze e interessi particolari, tra difesa del territorio e arretratezza. Sono così prevedibili che le loro risposte sembrano estratte da un” generatore automatico di risposte del partito dei diritti”. Spesso poi sono talmente presi dalla difesa dei diritti che capita che si dimentichino dei doveri così le loro ragioni finiscono in un calderone di buoni propositi e cause indifendibili. In Italia avevano una buona tradizione ma oggi vivono soprattutto di nostalgie del passato così gli altri, anche quando vorrebbero riconoscere le loro ragioni, preferiscono prendersi beffe di questi facili bersagli.

Il partito dei soliti idioti

No non c’entrano Biggio e Mandelli, anzi un po’ sì, perché in effetti i membri di questo partito sembrano usciti dai peggiori sketch della coppia di comici di MTV. Questo infatti è il partito dei soliti cialtroni che con le solite facce, la solita volgarità, il solito disprezzo per la verità si presentano con le solite promesse di soluzioni facili a problemi seri. Poco importa se quei problemi li hanno creati loro e hanno già ampiamente dimostrato la loro inadeguatezza perché con un “vaffanculo”, un“non capite un cazzo”, un “non rompete i coglioni”, un “viva la figa” la butteranno in caciara e cazzo gliene frega a loro tanto sono i più furbi e in qualche modo se la cavano sempre. Incapaci di assumersi le proprie responsabilità saranno sempre in grado di dare la colpa a qualcun altro, rimangiarsi la parola, ribaltare il tavolo nel momento delle difficoltà. Da quasi 20 anni il partito dei soliti idioti è in primo partito ed è normale perché l’italiano è un po’ così: un cazzone che preferisce non pensare ai problemi cercando di scaricarli sugli altri per spassarsela, come se non ci fosse un domani dimenticandosi di quello che è successo ieri. I soliti idioti hanno governato per 10 degli ultimi 12 anni con le solite facce che ogni volta, compresa la prossima, si sono presentate come se fossero nuove, con le solite promesse, le solite recriminazioni, le solite cose da soliti idioti.

Il partito dei dischi rotti (o dei perdigiorno da bar)

In ogni bar, dove ci sono ancora i bar, c’è sempre qualche perdigiorno che sta lì a spararle grosse su quanto è bravo e che se lasciassero fare a lui il mondo andrebbe meglio. Essendo orgogliosamente ignoranti e privi di argomentiripetono sempre gli stessi discorsi con le solite quattro banalità. Non si sa cosa facciano nella vita ma se glielo chiedi si arrabbiano e ti rispondono che sei tu che non fai un cazzo. Nessuno li ha mai visti fare nulla di buono, ma dispensano soluzioni per ogni evenienza: “noi siamo più bravi di loro”, “se non dovessimo pagare quello che compriamo saremmo più ricchi”, “se voi lavorate anche per me io posso continuare a stare qui a sparar cazzate al bar”. Sono anche simpatici e le loro facili soluzioni affascinano gli sgobboni che arrivando esausti al bar non possono fare a meno dare credito ai perdigiorno perché è vero che gli sgobboni lavorano duro ma preferirebbero anche loro stare tutto il giorno al bar. Se capita, com’è capitato, di dargli da fare qualcosa loro continuano e a comportarsi come se fossero al bar: non fanno niente e sparano cazzate ma con in tasca i soldi che lo sgobbone aveva messo da parte. Incredibilmente lo sgobbone prova talmente tanta invidia per il perdigiorno da bar che è pronto a buttare via un altro po’ di soldi per dargli un’altra possibilità.

Il partito dei codardi

C’era una volta un gruppetto di persone del partito dei soliti idioti che si era stancato di essere considerati dei soliti idioti. Oddio si erano sempre trovato bene coi soliti idioti e, obbiettivamente, non si distinguevano in nulla da loro. Però per un certo periodo i soliti idioti erano sembrati un po’ appannati così alcuni di loro per paura di perdere i privilegi che si avevano a stare nel gruppo dei soliti idioti avevano pensato di dire che loro non erano più dei soliti idioti. Poi a un certo punto i soliti idioti gli hanno fatto BUU e il gruppetto è rientrato nei ranghi giurando che i soliti idioti sono sempre i migliori di tutti.

(per continuare la lettura clicca su “2”)

Il partito dei viziati

I viziati hanno buone famiglie alle spalle che li hanno tirati su nel migliore dei modi, non facendogli mancare nulla e tenendoli lontani dalle miserie della vita. Hanno avuto un’ottima educazione e hanno studiato nelle scuole migliori per questo sono (e soprattutto si sentono) davvero capaci e competenti.

Abituati a partecipare solo a giochi in cui hanno scritto le regole non riescono a comprendere come un non viziato possa avanzare proposte diverse dalle loro.Semplicemente non conoscono altri modi di pensare che non siano quelli in cui hanno vissuto fin da bambini. Vivendo all’apice della piramide non accettano di essere né giudicati né contraddetti da nessuno e nemmeno capiscono come qualcuno possa solo pensare di farlo. I viziati veri sono pochi ma bravi e destano grande rispetto ed ammirazione, almeno finché non li si vede da vicino.

Il partito degli inutili

Gli inutili sono quelli che non ti accorgi nemmeno se ci sono. Fanno lunghi discorsi, sempre gli stessi, sono educati e pieni di buon senso per cui li si ascolta volentieri. Terminato il discorso si è sereni, si fa fatica a dissentire, poi ci si accorge che non hanno detto proprio nulla. Al bar non tirano mai fuori il portafoglio perché sono abilissimi a farsi offrire il caffé. Sono amici di tutti e non danno fastidio a patto che gli si offrano tre abbondanti pasti al giorno. Essendo sicuri di non dare fastidio appena uno dice qualcosa contro di loro diventano permalosi e ribattono a tono con frasi tipo “chi lo dice lo è”, “specchietto infrangibile”, “glielo dico”. Di italiani così ce ne sono tanti, ma da soli non se ne accorgono e guai a farglielo notare.

Il partito dei rompicoglioni

Di rompicoglioni è pieno il mondo e il nostro paese non si differenzia. I rompicoglioni sono quelli che non avendo di meglio da fare stanno sempre lì a criticare e a trovare errori e difetti guardandosi bene dal rimboccarsi le maniche. Sono quelli che sono davvero a proprio agio nel mondo 2.0 perché possono rompere i coglioni a tutti standosene comodamente seduti col loro smartphones in mano. Oggi i rompicoglioni sono quelli che mettono le stellette su tripadvisor lamentandosi del servizio, della pietanza insipida o della mancanza di parcheggio. Sono quelli che appena scaricano un’”app” per il loro iPhone si affrettano a segnalare al mondo le necessarie migliorie perché proprio così non va. Sono quelli che alle riunioni di condominio fanno la pulci sulle questioni più assurde costringendo tutti a stare lì fino a notte fonda. I rompicoglioni si riconoscono tra loro e si fidano solo di altri rompicoglioni. Non si sa cosa sappiano fare, non lo dicono, non importa, l’importante è rompere i coglioni. Se il mondo fosse in mano ai rompicoglioni non funzionerebbe nulla perché non saprebbero cucinare due uova fritte o cambiare le lampadine nelle scale del condominio né tanto meno programmare un’”app” per Android. In fondo però sono in tanti quelli che tengono in considerazione le loro stellette perché in questo mondo 2.0 sono più i rompicoglioni di quelli che sanno fare qualcosa.

Il partito dei rancorosi

I rancorosi ce l’hanno con tutto il mondo, si sentono incompresi perché secondo loro nessuno gli vuole bene. Sono convinti di avere ragione, ma invece di spiegarsi urlano con rabbia che hanno ragione e che gli altri non capiscono perché sono cattivi e in malafede. Il motivo per cui hanno ragione è che hanno ragione. Da dove arrivi il loro rancore non si sa, ma sembrano provare la rabbia più grande verso chi sentono più affine. Anche se si prova ad ascoltare le loro ragioni, a capirli, a fargli proposte non c’è niente da fare, restano incazzatissimi. E dire che hanno un alto senso del dovere, soprattutto applicato agli altri. Muovono accuse a tutti ma più che gli argomenti colpisce la rabbia che dispensano ad ogni intervento. In Italia gli arrabbiati del mal comune mezzo gaudio ci sono ovunque, anche vicino a noi, ma ce ne accorgiamo solo quando siamo in difficoltà e ci tocca subire il loro ghigno rabbioso.

Il partito del ci piace chiacchierare

Ci sono dei professionisti affermati e stimati nel loro campo che si considerano così bravi da proporsi di fare anche il lavoro degli altri. Siccome sono sicuri che nessuno glielo farà fare possono tranquillamente dire tutto ciò che vogliono e tirare fuori soluzioni all’avanguardia. Si divertono davvero perché tanto non hanno nulla da perdere e possono smascherare le mancanze degli altri tanto nessuno potrà fare lo stesso con loro tanto possono sempre difendersi dicendo:“si, ma quello non è mica il mio mestiere”. Fanno questa cosa così, tanto per fare,  per divertirsi, soddisfare il proprio ego ma in fondo lo sanno benissimo che più di fare bei discorsi non sarebbero in grado di fare.

Da L’Undici