Brexit, eurodeputati PPE chiedono un rinvio per coronavirus

Alcuni eurodeputati del Partito Popolare Europeo hanno chiesto un’estensione del periodo di transizione della Brexit.

Il periodo di transizione, iniziato lo scorso 31 gennaio e destinato a durare fino al 31 dicembre 2020, prevede che il Regno Unito continui a seguire le regole europee mentre i negoziatori di entrambi i lati discutono un accordo commerciale.

Con l’esplosione dell’emergenza epidemiologica da coronavirus, però, le cose si sono complicate. Alcuni membri del Parlamento europeo hanno fatto notare che sarà difficile concludere i negoziati entro fine anno. Il capo negoziatore dell’UE Michel Barnier è infatti risultato positivo al Covid-19, e il suo omologo inglese David Frost ha dovuto auto-isolarsi dopo aver mostrato lievi sintomi.

Ciononostante, Downing Street ha fatto sapere che al momento non è in programma un rinvio, e che i negoziati possono proseguire per telefono, come è stato fin da quando è scoppiata l’emergenza.

“In queste circostanze straordinarie, non riesco a capire perché il governo del Regno Unito dovrebbe scegliere di esporsi al doppio martello del coronavirus e dell’uscita dal mercato unico dell’UE”, ha dichiarato l’eurodeputato del PPE Christophe Hansen, membro della Commissione per il commercio internazionale. “Un’estensione del periodo di transizione è l’unica cosa responsabile da fare”.

Gli fa eco il collega David McAlister, della Commissione per gli affari esteri: “Il coronavirus complica una tabella di marcia già molto ambiziosa. L’UE è sempre stata disponibile a estendere il periodo di transizione, ora la palla è chiaramente in mano agli inglesi”.

Ma il portavoce del Primo Ministro Boris Johnson è stato chiaro, “il periodo di transizione finisce il 31 dicembre 2020. Così vuole la legge del Regno Unito”.