Corea del Nord, cosa sta succedendo a Kim Jong-un?

Kim Jong-un, Leader Supremo della Corea del Nord, non appare in pubblico da più di due settimane. L’ultima notizia su Kim è che abbia partecipato a un incontro del Politburo l’11 Aprile, riportata però solamente dall’agenzia di stato KCNA. In questo periodo di assenza il giovane leader non si è nemmeno presentato alle celebrazioni del 15 Aprile per il compleanno del nonno Kim Il-sung, fondatore e Presidente Eterno della Repubblica Democratica di Corea.

LA SALUTE DI KIM

Durante l’assenza prolungata si sono moltiplicate le notizie e le teorie sullo stato di salute di Kim, indicato da varie testate come in gravi condizioni di salute, in pericolo di vita o già deceduto. Il Leader è da tempo fortemente sovrappeso, accanito fumatore e con problemi di ipertensione e diabete. Una delle principali ipotesi è che il Leader si sia sottoposto a un intervento al cuore il 12 Aprile. L’intervento potrebbe aver avuto complicazioni, poichè già il 21 Aprile la CNN riportava da fonti dell’intelligence americana che Kim era in pericolo di vita dopo l’operazione. Secondo il Guardian, il 25 Aprile è arrivata una delegazione di medici dalla Cina per assistere il Leader.

LA REAZIONE IN COREA DEL SUD

La notizia ha avuto meno risonanza nei media sudcoreani rispetto a quelli occidentali. Oggi si è espresso sulla questione il Consigliere per la Politica estera del Presidente Moon, affermando che Kim “è vivo e sta bene”.
Nonostante ciò, la diffusione della notizia da parte di testate estere ha incuriosito i cittadini della Corea del Sud. Su Naver, principale motore di ricerca sudcoreano, si sono moltiplicate le ricerche di parole chiave come “intervento”,“gravi condizioni” assieme al nome di Kim. Questo picco di interesse per il tema si è presto trasformato in ricerche su come comprare azioni di aziende dell’industria della difesa sudcoreana. Alcune di queste aziende infatti hanno visto dopo poco salire il valore delle loro azioni di oltre il 30%. L’improvvisa scomparsa del Leader Supremo, se vera, lascerebbe infatti un vuoto di potere nel Nord che aumenta il rischio di un collasso del regime, guerra civile ed intervento militare del Sud, Stati Uniti e Cina.

I POTENZIALI SUCCESSORI

Kim Il-sung, allora Segretario del Partito dei Lavoratori, ha fondato nel 1948 la Repubblica Democratica Popolare di Corea. La famiglia Kim ha da allora guidato la vita politica del paese, di cui Kim Jong-un è l’esponente della terza generazione. In una crisi di successione, i generali nordcoreani e i principali politici del paese appoggeranno prima di tutto un altro membro della famiglia Kim come Leader Supremo. Kim Jong-un ha una figlia femmina e due figli di genere sconosciuto, tutti però troppo piccoli per governare.

La principale candidata alla guida del paese è quindi Kim Yo-jong, la sorella del Leader. Yo-jong, classe 1987, è già membro del Politburo ed è vice-direttrice del Dipartimento di Propaganda del Partito. Negli ultimi anni ha accompagnato il Leader agli incontri diplomatici con le delegazioni statunitensi ad Hanoi e Singapore. Ha inoltre presenziato alle Olimpiadi 2018 e incontrato il Presidente sudcoreano Moon e il Vicepresidente statunitense Pence.

Kim Jong-chul, fratello trentottenne del Leader, non è interessato alla carica e non si occupa di politica. Kim Il-sung lo aveva già scartato come successore in favore di Jong-un. Il fratellastro maggiore del Leader, Jong-nam, è stato assassinato con gas nervino di Kuala Lumpur nel 2017.