I viaggi diplomatici di Xi Jinping (习近平) – Prima tappa: la Russia

I viaggi diplomatici di Xi Jinping (习近平) – Prima tappa: la Russia

Una panoramica cronologica in più puntate delle visite ufficiali all’estero compiute dal presidente dal 14 marzo scorso, data della sua entrata in carica

 Dopo una settimana di congratulazioni da parte dei leader mondiali per la sua nomina presidenziale (vedi infra, appendice 1), Xi Jinping (习近平), presidente della Repubblica Popolare Cinese, il 22 marzo scorso inizia le visite diplomatiche ufficiali negli altri Stati. Nei suoi spostamenti è accompagnato, fra gli altri, da Peng Liyuan (彭丽媛), la moglie, Wang Huning (王沪宁), membro dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e direttore dell’Ufficio di Ricerca Politica del CCPCC, Li Zhanshu (栗战书), membro dell’Ufficio Politico e del Segretariato del CCPCC e direttore dell’Ufficio Generale del CCPCC e Yang Jiechi (杨洁篪), consigliere di Stato e ministro degli Esteri.

In alcuni numeri della rubrica esamineremo in ordine di tempo la cronaca e le analisi degli esperti riguardo alle visite estere ufficiali di Xi Jinping.

In Russia

“Il fatto che io visiti la Russia, nostro amichevole vicino, poco dopo essere diventato presidente della Cina, testimonia la grande importanza che la Cina dà ai rapporti con la Russia” (Xi Jinping).

Xi arriva a Mosca il 22 marzo e viene accolto dal presidente Vladimir Putin al Cremlino.

L’arrivo in aeroporto è coinciso con l’emissione di un comunicato in cui il presidente cinese ha sottolineato come Cina e Russia siano entrambe potenze mondiali negli àmbiti della politica, dell’economia, della tecnologia, della cultura e del militare, nonché mercati emergenti e nazioni in grado di salvaguardare la pace, la sicurezza e la stabilità globali. Sviluppare i rapporti con la Russia, ha spiegato Xi, è una priorità della politica estera cinese. Ha aggiunto che i due Paesi devono tradurre la forza della loro relazione politica di alto livello in risultati concreti di cooperazione pratica in modo da promuovere lo sviluppo reciproco, conformarsi agli scòpi della Carta delle Nazioni Unite e alle norme basilari che governano le relazioni internazionali, proteggendo i risultati della seconda guerra mondiale e l’ordine internazionale del dopoguerra, mantenendo l’equilibrio e la giustizia internazionali. Xi ha poi espresso la propria fiducia nel fatto che i colloqui che intratterrà con i leader russi nel corso della visita portino nuovi e importanti risultati. Questa visita ufficiale, ha scritto Xi, darà un nuovo forte impeto allo sviluppo, sano e stabile, della cooperazione strategica complessiva sinorussa (vedi infra, appendice 2) e addurrà benefici ai due popoli.

La cooperazione strategica complessiva sinorussa è anche oggetto del colloquio con Putin, nel corso del quale i due leader s’impegnano a incrementarla. Putin sottolinea che il fatto che la Russia sia il primo Paese straniero per Xi visitato dal neopresidente è segno dell’importanza posta da Pechino sui rapporti con Mosca, nonché della specialità e dell’importanza strategica del legame tra le due nazioni. Definendolo “una visita d’importanza storica”, Putin si dice fiducioso che il viaggio di Xi in Russia porterà molti buoni frutti e darà un forte impulso allo sviluppo della cooperazione strategica complessiva sinorussa. Xi sottolinea che le due parti sono l’una per l’altra il maggiore e principale alleato cooperativo strategico ed entrambe danno la priorità all’approfondimento della collaborazione nell’agenda diplomatica e di politica estera. Di fronte, dice Xi, alla profonda complessità della situazione internazionale e alla tuttora grave crisi economica globale, i due Paesi devono lavorare insieme con maggiore vicinanza per aumentare la cooperazione strategica complessiva. Xi propone che Cina e Russia approfondiscano il mutuo supporto politico, appoggiando con risolutezza gli sforzi reciproci per la salvaguardia della sovranità, della sicurezza e degli interessi di sviluppo nazionali, nonché dei rispettivi sentieri indipendenti di scelta di sviluppo e delle rispettive cause di ringiovanimento nazionale.

 

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Il presidente dell’RPC aggiunge che le due parti devono espandere la cooperazione pratica, tradurre in risultati tangibili i vantaggi derivanti dai loro legami politici di alto livello al fine di ottenere i risultati voluti in termini di sviluppo. Allo stesso tempo, continua Xi, Pechino e Mosca devono rinforzare la coordinazione e la cooperazione sui problemi globali e regionali in modo da salvaguardare la sicurezza strategica comune. A livello mondiale, prosegue Xi, i due Paesi devono collaborare per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità difendendo i principî sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e le norme basilari delle relazioni internazionali, l’ordine internazionale successivo alla seconda guerra mondiale, così come la giustizia internazionale. Putin, che si dice d’accordo su tutto con Xi, afferma che i due Stati hanno posizioni simili su molti grandi temi e godono di estesi interessi comuni e luminose prospettive di cooperazione. I fatti dimostrano, dice Putin, che la cooperazione strategica complessiva sinorussa non serve solo gli interessi dei due popoli, ma è anche un’importante componente positiva delle relazioni internazionali odierne. La Russia, sostiene Putin, intende rinforzare la cooperazione strategica con la Cina.

Per quanto riguarda la collaborazione pratica, i due capi di Stato discutono in maniera approfondita e convengono che il tempo e le condizioni siano maturi per effettuare una collaborazione economica su vasta scala. Le due parti s’impegnano a fare pieno uso dei meccanismi cooperativi e rinvigorire la collaborazione sui progetti strategici congiunti ad ampio raggio, come ad esempio lo sviluppo di elicotteri pesanti e aeroplani dalla grande fusoliera adatti al trasporto-passeggeri su lunghe distanze. Xi e Putin promettono anche di migliorare la struttura degli scambi commerciali reciproci e di sforzarsi per anticipare il raggiungimento dell’obiettivo di portarli a 100 milioni di dollari nel 2015. I due concordano sulla possibilità di potenziare la collaborazione nei settori dell’energia, dei trasporti, della protezione ambientale, della gioventù, dell’educazione e della medicina. Ulteriore impegno quello di lavorare con maggiore vicinanza reciproca per risolvere i grandi problemi mondiali e regionali all’interno delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione Shanghainese per la Cooperazione e dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), proteggendo la pace e lo sviluppo mondiali. Le due nazioni ratificano dunque le linee-guida 2013-16 del Trattato Sinorusso di Buon Vicinato e Cooperazione Amichevole. Al termine dell’incontro, i due leader firmano una dichiarazione congiunta sull’approfondimento della cooperazione strategica complessiva e assistono alla sigla di una serie di altri documenti di collaborazione.

Il meeting è seguito dalla cerimonia inaugurale dell’Anno del Turismo Cinese in Russia, in occasione della quale Xi e Putin tengono discorsi volti alla promozione della collaborazione dei due Paesi dal punto di vista turistico. Questo tipo di anno tematico sinorusso è alla terza edizione consecutiva, dopo l’Anno Nazionale Sinorusso e l’Anno Linguistico Sinorusso, tenuti in entrambi i Paesi in anni precedenti. Il presidente Putin dice che la cooperazione culturale è una parte importante della cooperazione strategica complessiva sinorussa. Il programma dell’Anno Turistico Sinorusso è cominciato l’anno scorso, con l’Anno del Turismo Russo in Cina. L’obiettivo è quello di rinsaldare i legami turistici e gli scambi culturali tra le due nazioni. Putin afferma che queste iniziative approfondiscono la comprensione e la fiducia reciproche tra i due popoli e consolidano le basi sociali dei rapporti reciproci. Ricche entrambe di attrattive turistiche, dice Putin, la Cina e la Russia vantano caratteristiche distintive per attrarre i turisti, con la Cina rinomata per la sua eleganza orientale e la Russia famosa per la sua architettura eurasiatica. La Cina, prosegue Putin, è una nazione dalla lunga storia e dalla splendida cultura, terza destinazione preferita dai turisti russi (viceversa la Russia è la seconda meta prediletta dai turisti cinesi). La cooperazione turistica bilaterale, aggiunge il presidente russo, ha grande potenziale e l’Anno del Turismo Cinese in Russia promuoverà l’amicizia e le relazioni tra i due Paesi. Xi osserva come Cina e Russia, condividendo una lunga frontiera, siano buoni vicini, alleati e amici. “Il presidente Putin e io – dice Xi – abbiamo convenuto sulla prioritarietà dell’espansione della cooperazione pratica in vari àmbiti per sviluppare i legami bilaterali al fine di fornire un’importante forza trainante all’incremento della qualità della vita di ambo i popoli”. Il turismo, secondo Xi, è un ponte tra diverse civiltà e culture. Il presidente spera che Cina e Russia possano cogliere nell’ospitare l’Anno del Turismo un’opportunità per corroborare la collaborazione turistica quale momento culminante della cooperazione strategica bilaterale. “Da parte dell’ospitale popolo cinese – dice Xi – invito gli amici russi a venire in Cina. Speriamo davvero di avervi tra i nostri ospiti per farvi godere dei paesaggi naturali, farvi assaggiare la cultura cinese e farvi costruire un’amicizia con il popolo cinese”.

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Il giorno seguente Xi è a colloquio da Dimitri Medvedev, primo ministro, per impegnarsi con lui a promuovere gli scambi commerciali tra i due Paesi. In anni recenti, dice Xi, il rapporto tra la Russia e la Cina ha resistito alle prove costituite dai cambiamenti delle circostanze internazionali facendo progressi sostanziali. Adesso, spiega Xi, i due Paesi devono approfondire la cooperazione strategica complessiva. Cina e Russia, dice Xi, hanno lavorato fianco a fianco per allontanare gli effetti avversi della crisi economica globale espandendo i legami commerciali ed economici a dispetto delle condizioni sfavorevoli. Le due nazioni, continua il presidente cinese, hanno anche raggiunto alcuni successi nella cooperazione energetica e in quella relativa alle risorse, dimostrando l’alta complementarità delle due economie, hanno ampi interessi comuni e vantano luminose prospettive di collaborazione. Quello che, sostiene Xi, devono fare ora i due Paesi è rafforzare la coordinazione reciproca per accelerare la realizzazione degli accordi petroliferi, di quelli sul gas naturale, nonché di quelli relativi all’energia nucleare e carbonifera. È altresì necessario, continua Xi, fare un buon lavoro nel formulare piani cooperativi nei settori dell’alta tecnologia, dell’aerospaziale e delle infrastrutture transfrontaliere. Medvedev risponde che le relazioni tra i due Stati sono al meglio storico e che l’alleanza strategica bilaterale si è sviluppata bene. I russi, dice, credono che la visita di Xi sia fruttifera e sono determinati ad approfondire la coordinazione strategica bilaterale, iniettando fresco impeto nello sviluppo a lungo termine delle relazioni tra la Cina e la Russia. Il primo ministro si è inoltre impegnato a nome della Russia a lavorare con la Cina per sfruttare al massimo il sistema di incontri regolari tra i premier delle due nazioni, realizzare l’importante intesa e gli accordi raggiunti dai due presidenti, propellere i legami commerciali bilaterali e rinvigorire la cooperazione industriale per accrescere l’abilità economica.

Il 23 marzo Xi incontra anche Sergei Naryshkin, presidente della Duma, il parlamento russo, e discute con lui di come far progredire le relazioni interparlamentari tra i due Paesi. Xi dice che il successo nella formazione della nuova dirigenza del Congresso Nazionale del Popolo Cinese è il punto di partenza per un potenziamento degli scambi e della cooperazione tra le legislature dei due Paesi e per un approfondimento della condivisione di esperienze legislative e governative. Naryshkin risponde che Russia e Cina hanno visioni identiche sull’ordine internazionale e alter grandi questioni e che la Russia dà grande importanza alla cooperazione strategica complessiva con la Cina. Osserva poi come la visita di Xi abbia fino a quel momento dato buoni frutti, dal momento che le due parti hanno firmato numerosi accordi di cooperazione e cementato le basi dei legami bilaterali.

Lo stesso giorno Xi incontra Valentina Matvienko, presidente del Consiglio Federale Russo, e i due si accordano per la promozione della cooperazione bilaterale e per gli scambi a livello locale tra gli organi legislativi dei due Paesi. Xi dice che gli scambi e la cooperazione tra le legislature delle due nazioni sono un’importante parte della relazione tra Cina e Russia. Le due parti, aggiunge, hanno stabilito un meccanismo di scambio e cooperazione sottoposto al comando diretto dei capi degli organi legislativi dei due Stati, cosa che ha sostenuto lo sviluppo della cooperazione in tutti i settori. Le legislature delle due nazioni, prosegue Xi, possono approfondire gli scambi reciproci e formulare nuove idee per il potenziamento dello sviluppo dei legami bilaterali. La Matvienko saluta la visita di Xi in Russia come un grande successo e dice che i russi, che la seguono con attenzione, sono contenti di vedere gli eccezionali progressi fatti dalla Cina sulla via dello sviluppo. I capi politici e la legislatura russi, aggiunge, devono fare un buon lavoro nel mantenimento della cooperazione strategica complessiva sinorussa. Il Consiglio Federale, prosegue la Matvienko, considera prioritario lo sviluppo di una relazione amichevole con la Cina e supporta con fermezza la cooperazione bilaterale.

Anche la cooperazione militare è sempre più importante nei rapporti sinorussi, come attesta il fatto che, il 23 marzo, Xi è stato il primo presidente a visitare il ministero della Difesa a Mosca. L’idea, di Putin, è stata apprezzata da Xi, che ha colto l’occasione per spronare i due Paesi a rinforzare scambi e collaborazione in àmbito militare.

Rilevante infine, per quanto riguarda la visita moscovita di Xi il 23 marzo scorso, la partecipazione del presidente cinese all’avvio dei lavori per l’edificazione di un memoriale dedicato al VI Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, tenutosi proprio a Mosca nel 1928.

Il giorno seguente, prima di partire per la Tanzania, Xi a Mosca trova il tempo d’incontrare un gruppo di sinologi, studenti di mandarino e rappresentanti dei mezzi di comunicazione di massa russi. Gli scambi culturali, dice, sono un progetto orientato al futuro. La Russia, sottolinea, è uno dei primi Stati ad aver iniziato studi sinologici e ora è il Paese leader nel settore. Ciò si verifica, ritiene Xi, perché per lungo tempo ci sono state interazione e integrazione culturali, che hanno permesso un’amicizia bilaterale radicata in profondità e sempre in crescita. Xi attribuisce particolare importanza all’amicizia tra le giovani generazioni dei due Paesi, dicendo che le due parti devono realizzare un maggior numero di programmi di scambio e comunicazione al fine di aiutare i ragazzi nella comprensione reciproca e nella creazione di connessioni “cuore-a-cuore”. La Cina e la Russia, ricorda Xi, si sono accordate per portare il numero totale dei propri studenti all’estero nell’altro Paese a 100mila unità nel 2020.

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È opinione degli analisti che il viaggio di Xi in Russia abbia portato frutti positivi sotto diversi punti di vista. In primo luogo da quello della cooperazione a vantaggio reciproco: nel corso dell’incontro tra Putin e Xi i due leader hanno sottolineato la necessità di tradurre i legami politici in risultati collaborativi concreti. In quest’ottica è da interpretare la firma di alcuni accordi e la ratifica delle linee-guida 2013-16 del Trattato Sinorusso di Buon Vicinato e Amichevole Cooperazione. Gli scambi commerciali dovrebbero raggiungere i 100 miliardi di dollari entro il 2015 e i 200 entro il 2020. Yakov Berger, professore all’Istituto per l’Estremo Oriente dell’Accademia Russa delle Scienze, sottolinea che anche la cooperazione energetica ha un grande potenziale. Incontrando Medvedev, Xi ha insistito proprio sulla necessità che le due nazioni accelerino la realizzazione di accordi in questo settore. Arkady Dvorkovich, vicepremier, ritiene che i progetti comuni su larga scala nei settori del petrolio, del gas naturale, dell’energia nucleare e dell’energia carbonifera non solo porteranno benefici a entrambi i Paesi, ma ristruttureranno anche le infrastrutture economiche regionali. Gli esperti credono che Cina e Russia, essendo economie complementari, debbano sfruttare il loro potenziale cooperativo anche negli àmbiti dell’agricoltura, delle infrastrutture, della protezione ambientale, della tecnologia e dell’esplorazione spaziale.

 

A parte i legami economici e i contatti politici, stanno vivendo un forte sviluppo gli scambi tra i due popoli, che secondo gli analisti addurranno maggiori benefici a lungo termine. Xi ha definito la cooperazione turistica come “un nuovo punto focale nella cooperazione strategica bilaterale”. Dati ufficiali ìndicano 343mila viaggi dalla Cina alla Russia nel 2012, un incremento del 46% rispetto al 2011. Berger crede che l’Anno Turistico Sinorusso sia “una parte essenziale” dei legami e possa indurre nuovo vigore negli scambi culturali tra i due popoli. Per espandere gli scambi di giovani ed educativi, le due parti hanno anche deciso di ospitare l’Anno di Scambi Giovanili Sinorusso nel 2014 e nel 2015 e di aumentare il numero di scambi studenteschi tra i due Paesi. Gli esperti definiscono questo un approccio orientato al basso, cioè a far partire dai livelli basilari della società un approfondimento della fiducia e della comprensione reciproche.

 

Cina e Russia si sono impegnate nella costruzione di un nuovo tipo di relazioni tra grandi potenze. In un discorso all’Istituto Nazionale di Mosca per gli Studi Internazionali, tenuto il 24 marzo, Xi ha descritto il rapporto tra Cina e Russia come “il più importante al mondo e il migliore tra grandi potenze”, aggiungendo che occorre un’importante garanzia di equilibrio strategico internazionale. Le sue parole sono state riprese da Sergei Lousianin, vicedirettore dell’Istituto per l’Estremo Oriente, che ha definito il legame sinorusso come uno “stabilizzatore” della pace e della sicurezza globali. Secondo Berger, la relazione tra la Cina e la Russia non è un blocco né un’unione né un’alleanza, ma un rapporto di vera cooperazione. Durante la visita di Xi i due Paesi hanno discusso della collaborazione strategica e coordinato le proprie posizioni sulle principali questioni regionali e internazionali. Una cooperazione che Berger ritiene di grande importanza dato che la situazione nelle zone calde del mondo, quali Medioriente e penisola coreana, è instabile. Mikhail Titarenko, presidente dell’Associazione per l’Amicizia Sinorussa, dice che la cooperazione tra Cina e Russia all’interno delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione Shanghainese per la Cooperazione e dei BRICS aiuti a riformare l’economia e la politica globali e assicuri pace e stabilità nella regione. Gli esperti russi sostengono che i due Paesi parlino in coro ma ognuno con la propria voce, volendo entrambi la prosperità e lo sviluppo comuni e opponendosi all’egemonismo e all’unilateralismo. I rapporti bilaterali, spiegano, nascono dalla profonda comprensione degli interessi comuni invece che dei benefici egoistici di breve termine. Il nuovo paradigma orientato al futuro delle relazioni fra potenze, aggiungono, non soltanto beneficherà i due Stati e rispettivi popoli, ma faciliterà anche la creazione di un mondo più prospero.

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Appendice 1: cronologia delle congratulazioni dei leader mondiali a Xi per la nomina presidenziale

 

I leader congratulatisi il 14 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Zillur Rahman, presidente del Bangladesh, Nikos Anastasiades, presidente di Cipro, Juan Manuel Santos, presidente della Colombia, Kim Jong Un e Kim Yong Nam, uno capo l’altro presidente del Presidio dell’Assemblea Suprema del Popolo della Corea del Nord, Park Geun-hye, presidente della Corea del Sud, Akihito e Shinzo Abe, uno imperatore l’altro primo ministro del Giappone, Choummaly Sayasone, presidente del Laos, Hifikepunye Pohamba, presidente della Namibia, Mahamadou Issoufou, presidente del Niger, Tony Tan Keng Yam e Lee Hsien Loong, uno presidente l’altro primo ministro di Singapore, Juan Carlos, re di Spagna, Asif Ali Zardari, presidente del Pakistan, Victor Yanukovych, presidente dell’Ucraina, Janos Ader, presidente dell’Ungheria, Truong Tan Sang, presidente del Vietnam, Michael Sata, presidente dello Zambia.

 

I leader congratulatisi il 15 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Cristina Fernandez, presidente dell’Argentina, Serzh Sargsyan, presidente dell’Armenia, Heinz Fischer, presidente dell’Austria, Sir Arthur Alexander Foulkes, governatore generale delle Bahamas, Alberto II, re del Belgio, Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, Dilma Rousseff, presidente del Brasile, Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei, Norodom Sihamoni, re della Cambogia, François Bozize, presidente del Centro Africa, Idriss Deby Itno, presidente del Ciad, Ikililou Dhoinine Madi, presidente delle Comore, Alassane Ouattara, presidente della Costa d’Avorio, Raul Castro, presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei Ministri di Cuba, Roosevelt Skerrit, primo ministro della Dominìca, Joachim Gauck, presidente della Germania, Ismail Omar Guelleh, presidente del Gibuti, Keith Mitchell, primo ministro di Grenada, Alpha Condé, presidente della Guinea, Mahmoud Ahmadinejad, presidente dell’Iran, Giorgio Napolitano, presidente dell’Italia, Nursultan Nazarbayev, presidente del Kazakistan, Almazbek Atambaev, presidente del Kirghizistan, Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia, Dalia Grybauskaite, presidente della Lituania, Gjorgje Ivanov, presidente della Macedonia, Nicolas Maduro, presidente in carica del Venezuela, Joyce Hilda Banda, presidente del Malawi, Nicolae Timofti, presidente della Moldavia, U Thein Sein, presidente del Myanmar, Ram Baran Yadav e Khil Raj Regmi, presidente e primo ministro del Nepal, Mahmud Abbas, presidente della Palestina, Ollanta Humala, presidente del Perù, Bronislaw Komorowski, presidente della Polonia, Anibal Cavaco Silva, presidente del Portogallo, Macky Sall, presidente del Senegal, Borut Pahor, presidente della Slovenia, Mahinda Rajapakse, presidente dello Sri Lanka, Jacob Gedleyihlekisa Zuma e Max Sisulu, presidente e speaker dell’Assemblea Nazionale del Sud Africa, Emomali Rakhmon, presidente del Tagikistan, Jakaya Mrisho Kikwete, presidente della Tanzania, Taur Matan Ruak, presidente di Timor Est, Siale’ataonga Tu’ivakano, primo ministro di Tonga, Gurbanguly Berdymukhamedov, presidente del Turkmenistan, Islam Karimov, presidente dell’Uzbekistan.

 

I leader congratulatisi il 16 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Abdelaziz Bouteflika, presidente dell’Algeria, Hamad bin Isa al-Khalifa e Salman bin Hamad al-Khalifa, re e principe ereditario del Bahrein, Rosen Plevneliev, presidente della Bulgaria, Pierre Nkurunziza, presidente del Burundi, Hun Sen, primo ministro della Cambogia, Paul Biya, presidente del Camerun, Stephen Harper, primo ministro del Canada, Jorge Carlos Fonseca, presidente di Capo Verde, Denis Sassou Nguesso, presidente del Congo, Isaias Afewerki, presidente dell’Eritrea, Manuel Sherifo Nhamadjo, presidente ad interim della Guinea-Bissau, Donald Ramotar, presidente della Guyana, Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah, emiro del Kuwait, Mohammed Waheed Hassan, presidente delle Maldive, George Abela, presidente di Malta, Enrique Peña Nieto, presidente del Messico, Tsakhia Elbegdorj, presidente della Mongolia, Vladimir Putin, presidente della Russia, Ivan Gasparovic, presidente della Slovacchia, Omar al-Bashir, presidente del Sudan, Salva Kiir Mayardit, presidente del Sud Sudan, Carl XVI Gustaf Folke Hubertus Bernadotte e Fredrik Reinfeldt, re e primo ministro della Svezia, Bhumibol Adulyadej e Maha Chakri Sirindhorn, re e principessa della Thailandia, Abdullah Gul, presidente della Turchia, Jose Mujica, presidente dell’Uruguay.

 

I leader congratulatisi il 17 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaigian, Angela Merkel, cancelliere della Germania, Elisabetta II e David Cameron, regina e primo ministro d’Inghilterra, Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani, Sheikh Hamad Bin Jassim e Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani, emiro, primo ministro e principe ereditario del Qatar.

 

I leader congratulatisi il 18 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Bujar Nishani, presidente dell’Albania, Mohamed Morsi, presidente dell’Egitto, Shimon Peres, presidente d’Israele, Najib Razak, primo ministro della Malesia, Tupua Tamasese Efi, Capo dello Stato (O le Ao o le Malo) di Samoa, Ueli Maurer, presidente della Svizzera, Yoweri Museveni, presidente dell’Uganda.

 

I leader congratulatisi il 19 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Hamid Karzai, presidente dell’Afghanistan, Jose Eduardo dos Santos, presidente dell’Angola, Jigme Yoser Thinley, primo ministro del Bhutan, Sheikhd Khalifa bin Zayed Al-Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti, Girma Wolde Giorgis, presidente dell’Etiopia, Pranab Mukherjee, presidente dell’India, Henri Albert Gabriel Félix Marie Guillaume, granduca del Lussemburgo, Ould Abdel Aziz, presidente della Mauritania, Jerry Mateparae e John Key, governatore generale e primo ministro della Nuova Zelanda, Beatrix Wilhelmina Armgard van Oranje-Nassau, regina dell’Olanda, Qaboos bin Said al-Said, sultano dell’Oman, Bashar al-Assad, presidente della Siria.

 

I leader congratulatisi il 20 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Baldwin Spencer, primo ministro di Antigua e Barbuda, Milos Zeman, presidente della Cechia, Sebastian Pinera, presidente del Cile, Voreqe Bainimarama, primo ministro delle Figi, François Hollande, presidente della Francia, Mikheil Saakashvili, presidente della Georgia, Abdul Halim Mu’adzam Shah, Supremo Capo di Stato della Malesia, Peter O’Neill, primo ministro di Papua Nuova Guinea, Traian Basescu, presidente della Romania, Desi Bouterse, presidente del Suriname.

 

I leader congratulatisi il 21 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Julia Gillard, primo ministro dell’Australia, Ali Saleh al-Saleh, presidente del Consiglio Consultivo del Bahrein, Thomas Boni Yayi e Mathurin Nago, presidente e presidente dell’Assemblea Nazionale del Benin, Ivo Josipovic, presidente della Croazia, Toomas Hendrik Ilves, presidente dell’Estonia, Sauli Niinisto, presidente della Finlandia, Abdullah II, re della Giordania, Dioncounda Traore, presidente ad interim del Mali, Abdal-Rab Mansur Al-Hadii, presidente dello Yemen.

 

I leader congratulatisi il 22 marzo (in ordine alfabetico di Stato e d’importanza dove lo Stato sia il medesimo per più leader): Jigme Khesar Namgyel Wangchuck, re del Bhutan, Sheikh Mohammed bin Rashid al-Maktoum, vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Ali Bongo Ondimba, presidente del Gabon, Portia Simpson Miller, primo ministro della Giamaica, Karolos Papoulias, presidente della Grecia, Jalal Talabani, presidente dell’Iraq, Olafur Ragnar Grimsson, presidente dell’Islanda, Mwai Kibaki, presidente del Kenya, Sheikh Jaber al-Ahmad al-Sabah e Sheikh Nawaf al-Ahmad al-Jaber al-Sabah, primo ministro e principe ereditario del Kuwait, Mohamed VI, re del Marocco, Navin Ramgoolam, primo ministro delle Mauritius, Filip Vujanovic, presidente del Montenegro, Harald V e Jens Stoltenberg, re e primo ministro della Norvegia, Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe.

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Appendice 2: la cooperazione strategica complessiva sinorussa

La cooperazione strategica complessiva sinorussa si è sviluppata con continuità negli ultimi anni. La fiducia reciproca dal punto di vista politico è cresciuta in modo stabile, la collaborazione pragmatica in tutti i campi ha portato buoni risultati e le due parti hanno mantenuto strette comunicazione e coordinazione su questioni internazionali e regionali. Nel 2012 il commercio tra Cina e Russia ha raggiunto un ammontare record di 88 miliardi di dollari, crescendo dell’11% rispetto all’anno precedente. Lo scorso febbraio i due Paesi hanno raggiunto un’intesa sull’incremento del commercio petrolifero, un traguardo significativo nella cooperazione energetica. I governi hanno aiutato le imprese a negoziare sui condotti orientali per il trasporto di gas, con la Russia che deve consegnare ogni anno alla Cina 38 miliardi di metri cubici di gas. Le due parti intendono continuare la ricerca sulla fattibilità con riferimento all’uso di tali condotti per trasportare il gas naturale in forma liquida, studiando al contempo opzioni di trasporto da occidente. I due Paesi stanno lavorando per potenziare gli scambi commerciali, con l’obiettivo di raggiungere i 100 miliardi di dollari nel 2015 e i 200 nel 2020.