Notte di protesta a Istanbul ed Ankara

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In Turchia continua la protesta. Un’altra notte di proteste, quella appena trascorsa a Istanbul e Ankara.

La polizia turca è intervenuta con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti riuniti rispettivamente in piazza Taksim e in piazza Kızılay.

Un ulteriore intervento delle forze di sicurezza che fa dubitare che oggi si tenga l’incontro in programma tra il primo ministro Recep Tayyip Erdogan e una delegazione della ‘Piattaforma Taksim’.

A Istanbul, la polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere le migliaia di manifestanti riuniti a piazza Taksim, che si sono poi ritrovati nel vicino Gezi Park.

All’alba le ruspe sono entrate in piazza Taksim per ripulirla da detriti, barricate e rifugi di fortuna nei quali i manifestanti si erano riparati da quando il 31 maggio è iniziata la protesta contro il governo Erdogan.

Anche ad Ankara la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua venti minuti dopo la mezzanotte per disperdere i manifestanti tra la Kennedy Avenue e Ataturk Avenue, nei pressi dell’ambasciata degli Stati Uniti.

INTERVENTO DELLA CASA BIANCA

casa bianca

“La stabilità di lungo termine della Turchia può essere garantita solo sostenendo il diritto di espressione e quello di riunirsi” afferma la Casa Bianca, sottolineando come stia “seguendo con preoccupazione” i fatti di Istanbul.

“Continuiamo a seguire con preoccupazione gli eventi in Turchia e il nostro interesse è quello del sostegno alla libertà di espressione e di assemblea, compreso il diritto di protestare pacificamente”, afferma la portavoce della Casa Bianca, Caitilin Hayden.

“Crediamo – aggiunge – che la stabilità di lungo termine della Turchia sia meglio garantita sostenendo le libertà fondamentali e la libertà dei media. La Turchia – conclude la portavoce – è un Paese alleato e amico degli Stati Uniti, e ci aspettiamo che le autorità turche sostengano queste libertà fondamentali”